That boy is mine

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alla fine il ragazzo decise di prendere la situazione in mano, doveva seguire i consigli che minho gli aveva dato.
Quale dei due? Ovviamente il primo, ovvero affrontare il suo fidanzato.

quella mattina arrivò in anticipo a scuola, raggiungendo così la sua classe, in quel modo poteva evitare che gli sfuggisse in qualsiasi modo.

si appoggiò al suo banco ed aspettò pazientemente, avendo ansia che potesse entrare qualcun altro che non fosse lui e lo vedesse lì, prendendolo probabilmente per un codardo.

dopo svariati minuti finalmente lo vide entrare assieme al suo piccolo gruppetto di amici; il maggiore nel vedere jisung lì rimase sorpreso fermandosi nei suoi stessi passi.
Il minore lo raggiunse e lo prese per il polso, sussurrandogli un veloce ''dobbiamo parlare'', al quale l'altro non poté nemmeno controbattere.

lo portò in un'aula vuota, chiudendo la porta alle loro spalle, lasciando regnare il silenzio assoluto tra loro due, che però venne spezzato dal più basso.

''jaechan io devo parlarti... la nostra relazione non sembra più una relazione e a me questa cosa distrugge e non poco.''

a quelle parole il nominato abbassò lo sguardo grattandosi la buca, sembrava molto dispiaciuto ed inoltre sembrava che non fosse assolutamente pronto a quel confronto. Restò per qualche momento in silenzio, come se stesse provando a formulare una frase da dirgli, ma alla fine decise di porgli semplicemente una domanda.

''vuoi lasciarmi?''

a quella domanda il minore corrugò le sopracciglia confuso, assumendo subito dopo un'espressione rattristita. Certo che non voleva farlo, insomma lo amava... o come sentiva nei dire nei film in quei momenti strappalacrime.

ma alla fine era ovvio che jisung lo amasse, no? Se non fosse per quello non si sarebbe mai messo insieme al maggiore, ma è anche vero che il maggiore non si sarebbe messo con l'altro se non per amore, non avrebbe avuto senso.

Eppure quella domanda iniziò a tormentare la testa di jisung, e così decise di chiederlo.

''no non ti voglio lasciare, ma voglio capire se insomma... mi ami.''

nel fare quella domanda tutta la sicurezza di jisung scomparve, dando posto ad un grande imbarazzo ed insicurezza nel suo corpo, al contrario di jaechan che invece ora sembrava molto sicuro di sé.

''certo che ti amo piccolo, come puoi solamente pensare che io non lo faccia? Ma devi anche capire che io non posso dedicare tutto il mio tempo a te, insomma sai che ho degli esami importanti quest'anno, vero? Sei proprio adorabile, vorresti tutte le attenzioni per te.''

umiliato, ecco come si sentì in quel momento il minore, che abbassò il capo guardando le proprie mani che si torturavano a vicenda. Improvvisamente sentì un dito sotto al proprio mento, ritrovandosi a dover guardare l'altro negli occhi.
Lì si sentì ancora più umiliato.

''piccolo dovresti guardarmi mentre ti parlo.''

jisung annuì, sentendo una lacrima rigargli il viso, non capiva il motivo per cui stava piangendo in quel momento ma sentiva il bisogno di farlo, come se non fosse già imbarazzante di suo, nella propria testa.

''sei così sensibile, ricordati che nessuno ti amerà mai quanto me, nessuno. Per questo non porti più problemi e non venire in classe mia per queste stupidaggini, sono solo paranoie, va bene piccolo?''

dopo aver detto quelle parole gli lasciò un bacio sulla guancia per poi andarsene, lasciando lì il minore, immobile come una statua mentre altre lacrime rigarono il suo viso nel totale silenzio di quella stanza.

quelle parole erano così taglienti, ma le aveva dette con un tono davvero dolce.
Quel bacio fu pieno di veleno, ma delicato.

ma aveva detto di amarlo, quindi sicuramente era così, no?

dopo essersi ripreso lasciò quell'aula che ormai lo stava soffocando, dirigendosi verso il cortile dove avrebbe incontrato i suoi amici, come al solito. Durante il tragitto prese il proprio telefono dalla tasca dei pantaloni dell'uniforme e notò una notifica da parte di minho, che subito aprì.

minho-hyung

fammi sapere come va con quello



decise di rispondergli, lasciandosi sfuggire una lieve risata nel leggere il modo in cui l'altro aveva chiamato il suo, presunto, fidanzato.


minho-hyung

fammi sapere come va con quello

buongiorno anche a te :/

ti racconto dopo in fumetteria, ora incontro i miei amici e poi iniziano le lezioni quindi non posso usare il telefono :P

va bene, buona scuola mocciosetto


non sa per quale motivo ma quel nomignolo lo fece sorridere lievemente, ma scosse immediatamente la testa, ritrovandosi davanti i suoi amici che lo guardavano con una faccia leggermente disgustata poiché avevano visto il modo in cui aveva sorriso al telefono in quel momento.

''ew chatti col tuo fidanzatino di prima mattina?''

magari

''anche se fosse? Non credo sia un tuo problema.''

i suoi amici rotearono semplicemente gli occhi, cambiando discorso ed iniziando a parlare tra loro, ma la mente di jisung si trovava in quel momento su un pianeta completamente diverso.

voleva solo che le lezioni iniziassero e che soprattutto finissero il prima possibile poiché voleva raggiungere minho immediatamente.

ovviamente per raccontargli di ciò che era successo.

ovviamente.

giusto?


autore
capitolo un po' corto ma preferivo dividere i due momenti, scrivere la parte tra jisung e jaechan mi ha fatto un po' male, lo ammetto. Tutta quella tossicità non è da me.
PS. state lontani da persone come jaechan.

Moth To A FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora