Sforzandosi di mantener contegno appena udì i rumori della carrozza che si avvicinava, Udora scese velocemente le scale. Teneva un portamento da regina e camminava a spalle dritte, sollevando il lungo vestito che arrivava al terreno per non inciampare. I suoi capelli ramati sembravano perfettamente fermi, stretti in un'accuratissima pettinatura che rifletteva l'estrema raffinatezza con cui erano stati legati. Si muoveva a piccoli passi che echeggiavano nell'atrio fino ad una finestra da cui si affacciò con grazia, cercando di nutrire la sua curiosità con uno sguardo furtivo per scorgere il marito che rientrava nel palazzo con il nuovo cuniatore. Normalmente non aveva alcuna pietà per quei poveruomini che avanzavano controvoglia oltre i cancelli e lungo i corridoi, ma in questo caso la visione di quel ragazzo la fece sorprendere da inspiegabili timori. Osservava con un insolito disgusto quella figura snella e cenciosa, vestita di una lacera camicia bianca macchiata dalla polvere e di logori pantaloni, ma il suo camminar lento eppur deciso, senza il minimo cenno di imbarazzo, sembrava inspiegabilmente surreale. Restò interdetta, ma allo stesso tempo affascinata e decise di spostarsi per cogliere ogni sua minima sfumatura quando egli fu scortato all'interno delle mura.
La signora rimase colpita dall'aspetto del ragazzo, dotato di tratti spigolosi e mascolini che ne disegnavano la singolare bellezza, ma soprattutto dall'espressione vitrea del suo sguardo e dall'innaturale compostezza che lo accompagnava. Non vi era nemmeno una lacrima a rigare il suo volto, nessun singhiozzo o brontolio fu emesso dalla sua gola. Un delicato profumo boschivo veniva emanato dalla sua presenza, una sensazione del tutto nuova ad Udora abituata al fetore tipico dei servi appena introdotti che il marito accattava da chissà dove. Osservando le sue vesti, si intestardì a cercar di capire di quale tessuto fossero composti senza darsi risposta certa. A giudicare dal segno lasciato dal logorio dei ricami, pensò che un tempo dovevano conferire un dignitosa eleganza. Egli, circondato da altri servitori e dal marito, non la degnò nemmeno di un'occhiata e tirò dritto. I suoi passi cadenzati sembravano non procurare alcun tipo di rumore e non ebbe bisogno di essere spinto o tirato per proseguire il suo tragitto. Quando scomparve dalla sua vista, Udora faticò a bandire dalla sua testa ogni preoccupazione e rimase incerta se l'essere stata ignorata così perentoriamente fosse stata un oltraggio o una fortuna.
L'uomo percorse imperterrito i corridoi della luclea mentre ancelle e cuniatori spuntavano dai vari angoli a osservare con genuina curiosità l'ultimo arrivato. Fu condotto da Eolfo nella sua nuova stanza, uno squallido tugurio in cui l'umidità si faceva soffocante. C'era solo una branda di legno ingrigito con un sottile materasso composto da fieno e sudici stracci e un putrido vaso in rame posto in un angolo.
«Farai qui i tuoi bisogni. Il vaso va svuotato nella cava all'interno della baracca in fondo al cortile.» Eolfo indicò la latrina parlando con un tono fermo da cui vibrava la sua autorevolezza.
Il tallista si fece poi seguire nel campo di addestramento dove continuò a istruirlo sulle abitudini della palestra.
Taur seguì i due con lo sguardo. La sua iniziale curiosità fu sostituita da un moto di compassione per quell'uomo esile dalla stravagante aria asettica.
"Sembra giovane. Avrà circa 20 anni..." rifletté, ricordando che era la stessa età in cui era arrivato in quella luclea.Una risata irriverente simile al verso delle iene provenne dalle sue spalle, interrompendo i suoi pensieri. Dietro di lui, Inoviano sistemava oltre le orecchie i suoi lunghi capelli castani, bagnati di acqua e sudore, rivelando una fronte alta che sovrastava le folte sopracciglia. Intanto osservava il nuovo cuniatore arricciando leggermente il naso dritto e ben conformato, una smorfia che accompagnava il sorriso arrogante che gli solcava il viso.
«Quello ci lascia le penne al primo duello!» esclamò con un ghigno derisorio.
A Taur non garbava la sua esuberanza e si vergognò un poco di aver fatto il suo stesso pensiero.
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Il sentiero del drago
FantasyIn un mondo corrotto dalla sete di potere, il malvagio principe dei giganti vuole riportare sulla terra un'arcana stirpe di entità aliene, richiamando a sè un mostruoso esercito dei loro discendenti, pronto a conquistare il mondo e gettarlo nel caos...