02. No presentations for now

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Corsi a perdifiato, senza guardare chi mi stesse accanto

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Corsi a perdifiato, senza guardare chi mi stesse accanto.

Le facce mi passarono veloci davanti agli occhi, mentre cercavo di non farmi vedere ma sembrava impossibile.

«Scusami...» Dissi a una persona qualsiasi, che urtai nella fretta.

Schivando le persone, arrivai all'entrata della mensa e con mio gran piacere Fernand era appena in fila insieme ad altre due persone.

Mi avvicinai a lui, riconoscendolo dal berretto e il maglioncino a righe.

Presi un respiro e, piegandomi sulle braccia, lo presi per la spalla facendo pressione.

«Ora puoi allentare la presa...» Disse tra sé e sé.

« Stavo giusto parlando di te a Heidi e Jonas.» Aggiunse Fernand, con lo sguardo fiero di sé

«Senti... Io... Non è il momento delle presentazioni. Scusatemi tanto, ma devi venire assolutamente via con me. Ho bisogno del tuo aiuto e subito...» Dissi molto velocemente, mangiando qualche parola.

Speravo, davvero, mi avesse compreso.

Fern aveva la faccia ancora più confusa, ma non avevo il tempo di spiegargli l'accaduto. Lo presi per la maglia e lo tirai via con me, vedendo gli altri due che ci guardavano allontanarci con aria perplessa.

«Ritorno subito!» urlò l'altro vicino a me e sbiancai per l'attenzione che stavamo catturando, mentre uscivamo da quella mensa dalle pareti blu e la gente in fila con i vassoi pronti a prendere l'ennesimo polpettone ammuffito.

Il cibo della scuola, di certo, non prometteva bene.

E negli anni passati le cose non erano cambiate.

Ironia della sorte.

Una volta fuori, lo lasciai e mi scusai con lui per averlo portato via all'improvviso.

«Non ti preoccupare, moccioso! Piuttosto mi vorresti dire come mai mi cercavi?» mi chiese con aria curiosa, accennando un sorriso.

«Lo so che...che ci siamo appena conosciuti, ma....» e mi fermò di colpo mettendomi una mano sulla bocca.

«Frena ragazzo, non ti sarai mica innamorato di me spero!? Sei bello, con quel faccino da angioletto ma non sei il mio tipo francamente.» disse cercando di non ridere.

«Ma cosa hai capito! Non è niente di tutto ciò. Purtroppo,  aprendo l'armadietto l'ho trovato tappezzato di fotografie e con un nome scritto in grassetto di una certa Eliane.»
Mi spiegai, cercando di fargli capire la gravità della cosa.

«No, non ci posso credere! Ma stai parlando di Eliane Collins?!"» mi chiese Fernand, spalancando gli occhi.

«Non so chi sia questa Eliane, so solamente che devo far sparire quelle fotografie se non voglio essere scambiato per un maniaco.» replicai con voce più irritata.

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