13. What should I do with you?

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"It's like a human need to keep you safe inside a daydream."

-Tash-

Dopo quella mattinata, percorsi più di mezz'ora della strada a piedi e mi beai di stradine secondarie e alberate, che mi riempirono di una sensazione di languore

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Dopo quella mattinata, percorsi più di mezz'ora della strada a piedi e mi beai di stradine secondarie e alberate, che mi riempirono di una sensazione di languore.

Esse si opponevano a una leggera sensazione di peso allo stomaco, dovuto a quel gelato che Fernand mi aveva convinto a mangiare.

Non l'avessi mai fatto.

Misi le mani fredde nelle tasche in cerca di un po' di calore e pensai al fatto che non c'era nulla di meglio del sentire gli uccellini cantare e il disperdersi del respiro nel mezzo di quell'aria pulita.

Camminai e scalciai qualche sasso, mentre a qualche passo dietro di me Fernand mi seguiva.

«Vuoi rallentare?!» mi domandò, con affanno.

Ma stavo camminando molto tranquillamente e perso in quelle sfumature autunnali non ascoltai bene cosa disse.

Dagli arbusti, ai miei lati, potevo notare i colori appena accennati del rosso e l'arancio delle foglie.

Alcune già cadute e mezze rinsecchite, che evitavo di calpestare con i piedi.


Giunsi a casa e dovetti darmi una pulita.

Intanto, feci accomodare Fernand e gli dissi: «Fa come se fossi a casa tua.»

Infatti, prese quelle parole alla lettera, perché si tolse le scarpe e si distese sul divano in pelle, come se avesse fatto una maratona.

Io, invece, presi la briga di spogliarmi di quei vestiti ormai imbrattati di rossetto e mi cambiai il più velocemente possibile.Cercai di scacciare via i pensieri di quella mattina e quando tornai in salotto, trovai Fernand a dormire.

«Accidenti e ora?» dissi ad alta voce, mettendo le mani nelle tasche della tuta.

Decisi, quindi, di preparare un caffè, anche se lo avrei preso solo io e sicuramente si sarebbe raffreddato una volta che quel dormiglione si fosse svegliato.

Presi il libro di sonetti e reclamai le parole dei seguenti sonetti. Ora toccava al numero 33, il quale recitava:

Full many a glorious morning have I seen

Flatter the mountain tops with sovereign eye,Kissing with golden face the meadows green,Gilding pale streams with heavenly alchemy;Anon permit the basest clouds to rideWith ugly rack on his celestial face,And from the forlorn world his visage hide,Stealing unseen to west with this disgrace:Even so my sun one early morn did shine [...]

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