14. Lavanda shopping

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Il venerdì arrivò in fretta e la seconda settimana volse al termine

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Il venerdì arrivò in fretta e la seconda settimana volse al termine.

Ancora non mi capacitavo di come avessi iniziato ad uscire con delle persone, a ridere di gusto di qualche situazione.

Proprio come due giorni prima.

Ora, però, subentrava la paura del deludere le aspettative di chi aveva iniziato a starmi accanto.

«Eddai, vuoi scendere da quella macchina?» Mi implorò Jonas, risvegliandomi dai pensieri.

Mi guardava un po' corrucciato dalla sua altezza, mentre puntava un piede a terra e lo batteva in modo frenetico.

Neanche fosse stato mia madre.

Alla fine, aprii la portiera posteriore dell'auto sgangherata di Fernand e scesi con molta cautela.

Quella povera auto poteva rompersi da un momento all'altro. Insieme a me, si sentii il cigolio della portiera dell'auto arrugginita chiudersi e quando mi voltai li vidi attendermi sul marciapiede.

«Alla buon ora! Forza, entriamo.» E Jonas ci precedette, entrando nel centro commerciale poco distante.

Le porte vetrate si aprirono automaticamente e constatai che c'era poca gente, quel venerdì pomeriggio, il che voleva dire che molti erano ancora a lavorare.

«Da quando dobbiamo portare un ragazzo a fare shopping?» Chiese Jonas, guardando me e Fernand allo stesso tempo.

«Al posto di fare lo stronzo spazientito, datemi una mano a cercare qualcosa da mettere per stasera.» E di rimando, Jo sbuffò ancora una volta.

Quei due facevano a gara a chi faceva lo sguardo più torvo, ma non riusciva a nessuno dei due perché poi uno rideva e l'altro lo seguiva a ruota.

Proprio come i bambini.

Ci addentrammo in un negozio chiamato F&J e mi sorse un sorriso accennato, sembrava proprio l'iniziale di Fern e Jo.

Che coincidenza.

Andammo nei vari reparti e Fern inizio a prendere maglie, giacche e scarpe.

«Ora vado a provarmi tutto, voi farete da giudici.» Reclamò la nostra attenzione, facendoci un occhiolino.

Intanto, Jo sbuffò per l'ennesima volta.

«Non fare la lagna, dai andiamo ai camerini.» dissi di mia spontanea volontà.

Lui mi guardò come se avesse appena visto un alieno. Cosa impossibile.

Arrivammo nella zona dei camerini maschili, coperti tutti da tende di un colore bordò. Ne aprimmo una e Fernand ci si infilò subito.

Provò il primo capo, di cui una giacca blu e dei pantaloni classici dello stesso colore.

«Neanche dovessi andare al galà della nonna.» Commentò Jo, appena uscì da dietro la tenda.

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