Capitolo 16 - Amelie

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<< Lasciatemi andare! >>

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<< Lasciatemi andare! >>

Grido contro i moschettieri rimanendo nella parte della recita mentre i 3 uomini mi guidavano verso le carceri. Eravamo arrivati al palazzo reale, percorso tanti di quei corridoi da sembrare un labirinto. Mi persi tra lo sfarzo dei lampadari e dei ritratti appesi alle pareti, tra l'ostentare dei mezzi busti posti ad intervalli tra le colonne. Avevamo imboccato un ultimo corridoio sulla sinistra allontanandoci sempre più dalla sala del trono al centro e cominciammo a scendere e a scendere. Più scendevamo e più le scale venivano inghiottite dall'oscurità e solo le fiaccole diventarono le uniche fonti di luce.

Ora mi trovo esattamente davanti alla porta in legno sudicio e metallo arrugginito che mi separa dalle celle. Athos spalanca la porta davanti a me facendola scontrare contro la parete, mentre Aramis mi teneva ancora con le mani giunte dietro la schiena e Porthos era dietro di noi. Il bel moschettiere aveva allentato la presa evitando di farmi male.

<< Sei pronta? Perchè la vera missione inizia adesso >>

Mi sussurra di nuovo all'orecchio. "Ci stava prendendo gusto per caso?". Tengo lo sguardo fisso davanti a me.

<< Sono pronta >>

Aramis mi spinge fino all'interno ed io finsi di porre resistenza.

<< Forza. Smetti di fare la pazza >>

Mi ammonisce Athos aprendo una cella del lungo e stretto corridoio. Spalancando l'apertura permette al moschettiere dietro di me di spingermi all'interno della prigione e cado per terra entrando a contatto con il sudiciume e l'umidiccio del pavimento. I capelli mi sono finiti davanti alla faccia, fatico a vedere ma mi alzo comunque in piedi correndo verso le sbarre.

<< Athos! Athos giuro che ti ammazzo. Hai capito? Ti ammazzo! >>

Gli urlo dietro alzando la voce e fingendomi isterica.

<< E zitta >>

Porthos sgancia un pugno contro le sbarre facendole vibrare e producendo insopportabile rumore metallico. L'attrito con la forza del gancio destro mi getta nuovamente a terra e li guardo uscire e salire le scale. Lasciandomi lì disarmata e da sola.

<< Non perdere tempo ad urlar loro dietro cara >>

Una voce matura, dolce e femminile arriva alle mie orecchie e mi giro accorgendomi di star dando le spalle ad una donna dal viso affabile e dai lunghi capelli biondo scuro che le ricadono sulla tunica grigia mal concia.

<< Scusatemi, voi chi sareste? >>

Mi scosto le ciocche bionde dal viso guardandola meglio.

<< Pauline. Chiamami Pauline >>

Se ne stava seduta in un angolo con la schiena appoggiata al muro. Decido di imitarla e di appoggiarmi alla parete a me più vicina.

<< Io sono Amelie >>

Un sospiro mi sfugge dalle labbra e guardando a terra afferro un sassolino rigirandomelo tra le mani. "Se solo Simone sapesse dove mi trovo ora sono sicura che si metterebbe le mani nei capelli. Chi l'avrebbe mai detto, neanche una settimana e già mi ritrovavo immischiata nelle faccende dei moschettieri"

<< E sentiamo un po', come mai tu, giovane ragazza, sei stata rinchiusa qua? >>

La voce questa volta appartiene ad un uomo dal tono profondo che riconosco appartenere alla cella di fianco alla mia.
Sbuffo un sorriso e getto il sassolino contro il muro davanti a me.

<< Uno stupido duello illegale >>

<< Sei una donna guerriera quindi? >>

Continua la voce.

<< Se così mi vuoi chiamare... >>

<< Sembra che si sia concessa ad Athos, il responsabile dei moschettieri del re, e che questi le abbia dato il ben servito preferendo un'altra donna. La ragazza ha dato di matto e cosa tira cosa... >>

Si aggiunge una seconda voce maschile più giovane.
Alzo la testa in cerca del ragazzo che sapevo stavolta fosse nella prigione di fronte. Cerco di sporgermi oltre le sbarre per poterlo vedere in viso ma il sole è ormai calato, le finestre sono molto piccole ed è perciò nascosto dall'ombra.

<< Ma tu come... >>

<< La gente origlia e solo chi ha orecchie può intercettare le voci >>

Questa è stata la sua unica risposta. "Pragmatico".

<< Oh cara, non fidarti mai dei moschettieri. Penseranno sempre ai propri interessi. Non sono adatti a storie amorose, se non di una notte >>

Riprende parola Pauline guardandomi con i suoi occhi marroni ricchi di compassione e le labbra sottili tirate in un lieve sorriso.

<< Fidati, l'ho imparato a mie spese >>

Il tono è ironico e demoralizzato allo stesso tempo, nonostante io non abbia la ben che minima intenzione di avere una relazione amorosa con nessuno dei moschettieri.

<< Hai spirito ragazza. Nessuno avrebbe trovato il coraggio di scontrare la sua lama contro Athos. Sai maneggiare la spada quindi? >>

Guardo la parete di fronte a me come se mi immaginassi l'uomo posto esattamente nella mia posizione.

<< Ho imparato da sola. Tutti i giorni mi allenavo nel fienile della mia famiglia e mi ero costruita un manichino con le mie mani >>

<< E come mai la passione per la spada? Se posso chiedere >>

<< Non ho mai appoggiato l'idea della donna indifesa e buona solo a fare le faccende di casa. Voglio essere indipendente, libera e capace di difendermi da sola >>

<< Coraggioso da parte tua. Combattere contro degli ideali radicati e cercare di dimostrare che si sbagliano >>

Percepisco un accenno di orgoglio nel suo tono e mi è nuovo ricevere questo tipo di risposta rispetto alle solite: "sei solo una donna, lascia perdere queste sciocchezze e concentrati nel cercare un compagno per la tua famiglia".

<< Grazie... >>

Capisco che la conversazione iniziata è giunta al termine, perciò appoggio la testa contro il muro dietro di me chiudendo gli occhi. Il duello con Athos è stato più che stancante, quindi decido di fregarmene della cena - sempre se l'avessero portata - e mi faccio guidare dalla stanchezza.

Prima di farmi prendere completamente dal sonno sento la donna con cui condivido la cella sussurrare a chissà chi.

<< E' una ragazza forte, potrebbe tornarci utile. Dobbiamo solo capire se è mossa dalla giusta causa >>

Continuo a far finta di dormire finché la finzione non lascia spazio alla realtà. Mi addormento lentamente stendendo le gambe e curvando leggermente la testa di lato.

Ciao a tutti!

Amelie è ormai entrata in missione. Come andrà secondo voi? Tutto liscio o ci sarà qualcosa a mettere in difficoltà la nostra protagonista?

Domani continueremo a scoprire il continuo della storia.

Come sempre, lasciatemi sempre un vostro feedback che per me è importantissimo!

Un abbraccio!

LA QUARTA MOSCHETTIERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora