Capitolo 10 - Amelie

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Vengo caricata sulla groppa dell'elegante frisone nero con la schiena contro il solido petto dell'arrogante moschettiere e dandogli poi un colpo nel ventre con le gambe lo fa partire mentre mi ritrovo rinchiusa tra le sue braccia mascoline

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Vengo caricata sulla groppa dell'elegante frisone nero con la schiena contro il solido petto dell'arrogante moschettiere e dandogli poi un colpo nel ventre con le gambe lo fa partire mentre mi ritrovo rinchiusa tra le sue braccia mascoline.

Avevamo iniziato ad avviarci verso l'alloggio dei moschettieri da pochi istanti quando mi si accese un lampadina in testa.

<< Frena! >>

Afferro le redini del cavallo e con forza le tiro contro il mio petto per far fermare il cavallo

<< Dove sono il mio cavallo ed il giovane ladro? >>

<<Tranquilla ragazza. Il giovane ladro, o come lo chiami tu, sa dove si trova il nostro reggimento ed è in groppa al tuo cavallo, ci raggiungerà dopo aver fatto delle spese per quanto riguarda il tuo nuovo guardaroba >>

Mi spiega Athos con la sua solita aria indifferente e sguardo calcolatore.

<< Ora possiamo avviarci? >>

Chiede con fare piccato il moschettiere vicino a me. Riprende le redini dalle mie mani e fa ripartire l'animale.

Non ci vuole molto ad arrivare al reggimento, ma durante tutto quel corto tragitto non ho fatto altro che chiedermi che fine avesse fatto il bel moschettiere. Come si fosse concluso il duello, se si fossero detti qualcosa, se fosse andato tutto bene...ma questa improvvisa curiosità - se così vogliamo chiamarla - mi è nuova. Non ho mai mostrato tale interesse per una persona, tanto meno per un ragazzo.

<< Eccoci qua. Sali le scale ed attraversando il corridoio entri nell'ultima porta. Porthos, falla scendere >>

Il moschettiere obbedisce e finalmente vengo a conoscenza del suo nome.

<< Porthos eh? Vi consiglio solo di non irritarmi troppo. E in tal caso, state attento a guardarvi le spalle >>

Dichiaro mentre con i piedi tocco terra e mi avvio verso la stanza che mi è stata indicata da Athos-

<< Hai proprio gli artigli affilati >>

Sghignazza Porthos beffeggiandosi.

<< Più di quanto pensi >>

Rispondo alla sua provocazione chiudendo qui il discorso una volta essermi chiusa la porta alle spalle.

Gli interni sono molto semplici, con un letto, un comodino, un armadio, una sedia, una scrivania ed una finestra.

Passo due dita sui mobili constatando il loro vecchiume e passando vicino alla scrivania mi vado a sedere sul letto che scricchiola sotto il mio peso.

Con lo sguardo puntato fuori dalla finestra vedo la guarnigione dei moschettieri che associo ad un'unica e grande famiglia, "la stessa che mi è stata portata via".

LA QUARTA MOSCHETTIERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora