Guardo l'uomo biondo senza proferire parola, continuo solo a far incrociare i miei occhi con i suoi.
Lo vedo puntare lo sguardo alle mie spalle e la sua espressione facciale si fa arrabbiata. Toglie la spada dalla mia gola e si avvicina minaccioso verso qualcuno.
Mi volto e vedo che si sta incamminando in direzione di Franc. La sua presa sulla spada si fa più forte e ringhia dal nervoso.
<< Tu sei quel ragazzino che oggi mi ha derubato. Non è vero? >>
Domanda quasi assomigliando ad un serpente. "Certo che è proprio fissato con i ragazzini!".
La mano con cui tiene la spada si alza in aria pronta a colpire il mio nuovo amico.
Mi fiondo davanti al giovane parandogli l'attacco impugnando la mia spada.
<< Non bisogna prendersela con i più piccoli. Soprattutto se non possono difendersi >>
Ringhio a denti stretti contro il biondo.
<< Perché, tu ti sai difendere? >>
Sputa velenoso. Faccio alzare e riabbassare un sopracciglio ammiccando un sorriso.
<< Che ne dici di scoprirlo? >>
Appena finita la frase mi fiondo su di lui allontanandolo di qualche passo da Bill e dal dodicenne.
Passo all'attacco decisa, senza dargli tregua e piena di rabbia. Quella scena ha fatto riaffiorare in me i ricordi di quando quel lurido pezzo di merda mi aveva ferita senza che io gli dessi un motivo per farlo.
L'uomo sembra già stancarsi ed una volta arrivato al limite si allontana da me con il petto che si alza e si abbassa velocemente.
Io resto ferma dove sono, poggio solo la punta della mia lama a terra. Metto una mano sul fianco, carico tutto il mio peso su una gamba e sorrido vittoriosa.
<< Devo essere sincero, te la sai cavare. Ma vediamo se otterrai lo stesso risultato contro quaranta dei miei uomini! >>
Nel pronunciare l'ultima frase alza il tono di voce come se volesse farsi sentire da chissà chi.
Con la coda dell'occhio vedo degli uomini in divisa con al centro una grande croce a due punte. Potrei riconoscere quello stemma a chilometri di distanza: i moschettieri del Cardinale.
Spuntano fuori da qualsiasi angolo, hanno già sguainato la spada e mi stanno circondando.
Solo ora che mi guardo attorno e noto di essere al centro della piazza.
Tutti gli occhi sono puntati su di me ed alcune persone si sono posizionate sulla struttura in legno che delinea il perimetro del posto per osservare la scena dall'alto.
Cerco con lo sguardo il giovane ladro e Bill, ma ormai è inutile, "sono circondata da troppi uomini per riuscire a vedere cosa mi succede intorno".
Qualche secondo più tardi sento un rumore di spade e di passi che velocemente si avvicinano.
Compaiono al mio fianco i tre moschettieri del Re che mi avevano offerto un alloggio per la notte.
<< Ti siamo mancati panterina? >>
Alzo gli occhi al cielo. "Non smetterà mai di infastidirmi".
<< Ti sei già messa nei guai, eh? >>
Mi provoca il bell'imbusto posizionandosi alle mie spalle.
<< O sono i guai a venire da me, non credi? >>
Rispondo di rimando già abbastanza incavolata. Continuiamo a guardarci negli occhi, nessuno fa o dice niente.
Guardo la folla che osserva dall'alto il momento di sospence.
"Vogliono lo spettacolo? E che spettacolo sia."
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LA QUARTA MOSCHETTIERA
Historical FictionVi siete mai chiesti perchè il quarto moschettiere, D'Artagna, fosse un uomo? E perchè non una donna? Le donne sono sempre state considerate inferiori, buone solo per togliere svaghi al genere maschile, a badare ai bambini ed a tenere in ordine e pu...