Capitolo 17 - Aramis

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Ci troviamo nella sala comune della nostra sede

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Ci troviamo nella sala comune della nostra sede. Una piccola stanza interamente in legno con qualche tavolo e sedia e un banco da bar dove teniamo tutte le nostre bottiglie. Athos è seduto in maniera scomposta ad un tavolo con il cappello abbassato che gli copre il viso mentre con le dita giocherella con il calice di vino.

<< Forza compare, vediamo se la tua mira è ancora buona >>

Dice Porthos afferrando un vaso in ceramica impolverato e poggiandoselo sul capo.

<< Facciamo il nostro solito gioco >>

Mi esorta il mulatto. Quando ci annoiamo abbiamo sempre l'abitudine di giocare a "mosca cieca". Un gioco ideato da due ragazzini con non tutte le rotelle a posto in cui uno si mette un vaso  sulla testa e l'altro si benda, punta all'oggetto con la canna e spara facendo centro e mandandolo in frantumi. "Devo ammettere che abbiamo rischiato di rimetterci la vita un paio di volte". Sbuffo un sorriso.

<< Hai per caso bisogno di dare una spuntatina ai capelli? >>

<< Non fare il melodrammatico. Bendati e giochiamo >>

Mi lascio convincere e afferro uno straccio poggiato sullo schienale della sedia legandomelo bello stretto dietro la testa dopo essermi piazzatto davanti al mio amico e aver fatto qualche passo più indietro. Prendo la pistola sul fianco e la sollevo verso l'alto sfiorandola con il naso. Faccio un respiro profondo e stendo il braccio davanti a me tenendolo il più fermo e dritto possibile. "Forza Aramis, ce l'hai sempre fatta. Concentrati".

Mi prendo il tempo di fare un altro respiro profondo, mi concentro e sparo. Quando sento il rumore della ceramica frantumarsi sul capo di Porthos mi accorgo di aver ricominciato a respirare. La risata profonda del mio compare mi giunge alle orecchie e lo sento avvicinarsi sempre di più a me con passi pesanti abbracciandomi.

<< E bravo il buon Aramis. Non sbaglia mai un colpo >>

Afferma togliendomi la benda dagli occhi.

<< Avete finito di fare i ragazzini? >>

<< Andiamo Athos, fallo un sorriso >>

Inutile dire che il mulatto si è guadagnato uno sguardo in grado di incenerirti sul posto.

<< Abbiamo dato un agnello nella bocca dei leoni >>

Sentenzia portandosi il calice alle labbra. Noto il moschettiere vicino a me accennare un sorriso.

<< Se ti riferisci alla ragazza penso che sia tutto tranne che un agnellino. La definire più una pantera. Con quei suoi occhi chiari è in grado di ipnotizzarti e... >>

Porthos mette suspense nelle sue parole fino a che ad un certo punto mima un attacco improvviso alla mia gola.

<< ... e poi ti mangia in un sol boccone uccidendoti >>

LA QUARTA MOSCHETTIERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora