III

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"che cosa sei tu?"

"di certo non lo diró ad una persona come te"

Chan rimase di sasso dopo quella risposta improvvisa.
la voce del ragazzo era limpida e melodiosa. non se lo aspettava, date le parole poco gentili che lo sconosciuto gli aveva detto.

"adesso lasciami" disse ancora il ragazzo.

Chan non aveva nessuna intenzione di farlo scappare. era ormai troppo curioso, dato l'aspetto strano di quel ragazzino.

"mi senti?! lasciami andare"

"dimmi che cosa sei!!"

"ho detto di no"

Chan si avvicinò al viso del ragazzo, quasi ad annullare le distanze dei loro nasi, e lo scrutó per bene. era bellissimo, senza alcuna imperfezione, il che era molto strano per una persona.

con una mano gli sfioró le orecchie allungate che sbucavano da dietro a folte ciocche di capelli.

"smettila di toccarmi!" disse ad un certo punto il ragazzo scuotendo velocemente la testa "mi da fastidio, smettila"

"senti ragazzino" disse Chan prendendo il ragazzo dal colletto di velluto e tirandolo a sé "dimmi chi sei ora, altrimenti non vedrai più la libertà perché ti avró portato a casa mia e fatto al vapore"

il ragazzo sembró pietrificarsi a quelle parole. Chan fece un ghigno di soddisfazione.

"ora parl-" provó a dire Chan, ma fu interrotto da un terribile dolore alla pancia.

quel ragazzino gli aveva appena tirato una ginocchiata nello stomaco.
Chan portò le mani sulla zona colpita a causa del dolore lancinante.

"sei un vigliacco!!" urló Chan, cercando di recuperare il ragazzo, che aveva iniziato a correre via nel bosco.

"e tu uno stupido" disse il ragazzino girandosi verso Chan. lo guardó con occhi di sfida misti a disgusto, gli fece una linguaccia e poi scomparve tra gli alberi.

Chan non riuscì ad alzarsi per molto tempo visto quel dolore fortissimo. dopo svariati minuti, si avvicinó all'acqua limpida del laghetto e si sciacquó bene il viso.

"quel ragazzino.." mormoró tra sé e sé stendendosi sull'erba "può essere una fata"

Chan si diede uno schiaffo sulla guancia "ma che diavolo sto dicendo" esclamó "inizio a parlare come mia nonna"

Chan ammiró il cielo che si stava imbrunendo dagli spiragli delle foglie scure degli alberi per pochi minuti. poi si alzó, si spolveró i vestiti dai pezzi d'erba che potevano essergli rimasti attaccati e s'incamminó verso l'uscita del boschetto.

tutto sommato era soddisfatto del bel bottino della giornata, avrebbero potuto mangiare un'ottima zuppa di funghi e qualche altra semplice verdura.

mentre si dirigeva verso casa sua, pensava a quel ragazzino.
sarà stato pure scortese, ma la sua voce era splendida tanto quanto il suo viso e il suo corpo.

con la testa piena di quei pensieri, Chan aprì la porticina di legno di casa sua e ci entró.

"nonna" disse levandosi le scarpe "sono a casa"

"bentornato ragazzo mio" disse la nonna con voce tremolante, mentre oscillava sulla sedia a dondolo davanti al caminetto.

"ho trovato dei funghi, nonna" disse Chan dirigendosi in cucina "posso cucinarti una zuppa"

la nonna sorrise "grazie caro" disse "hai trovato qualche erba per la salute della tua povera nonna?"

"certo nonna" disse Chan, iniziando a cucinare "un po' di biancospino prima di andare a letto ti aiuterà a rilassarti e a farti addormentare prima"

"grazie ancora, ragazzo mio" disse la nonna "come farei senza il tuo aiuto"

Chan aveva quasi finito di cucinare, quando ad un certo punto, mentre metteva il basilico nella pentola, sentì la nonna che parlava.

"nonna?" disse Chan, affacciandosi dalla cucina per guardare la donna.

"nonna, c'è qualcosa che non va?" chiese Chan, ritornando in cucina per finire di cucinare.

"ragazzo mio.." iniziò a dire la nonna "oggi sei tornato tardi. è successo qualcosa?"

Chan si immobilizzó "no... non è successo nulla" mentì il ragazzo.

"caro, io ti conosco benissimo e so quando menti. cosa è successo nel bosco oggi?"

"ho incontrato un ragazzino" disse tutto ad un fiato Chan.

"si era perso?" chiese la nonna preoccupata.

"non lo so nonna" disse Chan portando un piatto pieno di zuppa alla donna seduta sulla sedia. si sedette sulla poltroncina accanto al camino e continuò il suo discorso.

"era un ragazzo molto strano, molto bello" disse Chan iniziando a mangiare "aveva dei capelli quasi bianchi e degli occhi neri e profondi"

"capelli bianchi.." disse la nonna sorpresa "occhi neri... e profondi"

"come mai ne sei così sorpresa nonna?" chiese Chan guardando male sua nonna.

"dimmi di più, ragazzo. parlami ancora di questo bimbo"

"non era proprio un bimbo, nonna. era alto poco meno di me"

"oh.. capisco" disse la nonna sconsolata "pensavo fosse.."

"chi? pensavi fosse chi" chiese Chan, curioso.

"nessuno, nessuno"

"portava una strana coroncina sul capo" continuò Chan "fiori e pietre luccicanti"

la nonna lo guardò. una strana luce si era riaccesa negli occhi della vecchia, sembrava che conoscesse quel ragazzino.

"nonna..." disse Chan alzandosi dalla poltroncina "sei sicura di non conoscere questo ragazzo..?"

"mh" disse la nonna, riprendendo a dondolarsi sulla sedia "no"

Chan annuì e prese i piatti vuoti. si diresse in cucina per lavarsi e per preparare una tisana di biancospino alla nonna.
mentre immergeva i fiori nell'acqua bollente, pensava.
pensava a quel ragazzo e non riusciva a smettere.

portò la tisana alla nonna, che la bevve e si dileguó nella sua stanza. Chan pensò a pulire la cucina, poi si diresse in soffitta, dove c'era la sua stanza da letto.
si immerse nelle coperte calde e le strinse.

"devo rivederlo" pensò "devo trovarlo"

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spazio autrice

swee-ee-ee
sweet venom

🦖she was a fairy🦖

~Zeta☄️

~I saw him standing there~ ^JeonChan^ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora