IX

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Chan e Jeongin erano stesi sul tappeto d'erba del bosco e si tenevano per mano, le loro dita fredde erano intrecciate. osservavano il cielo che si colorava di arancio pian piano.

erano passati vari giorni dopo l'incontro con quei due cacciatori e la situazione sembrava essersi placata.

la brezza calda della sera baciava la pelle dei ragazzi e gli scompigliava i capelli.
i due si lasciavano riscaldare dal venticello che spirava tra le foglie degli alberi e che produceva una melodia soave.

"Jeongin, mi porti a fare un giro?" chiese Chan dopo tanti minuti di silenzio ad ascoltare il canto della natura, avvicinando il corpo magro del minore al suo.

Jeongin si lasciò avvicinare e posò il capo sul petto del maggiore, in corrispondenza del cuore.

"è il crepuscolo, Chan" disse Jeongin "non dovresti tornare a casa?"

"non ne ho voglia" disse Chan abbracciando Jeongin "voglio stare con te"

Jeongin arrossì leggermente e sorrise. si sollevò dal petto del maggiore e lo aiutò a tirarlo su.

"andiamo" disse Jeongin, afferrando la mano di Chan, le loro dita si intrecciarono nuovamente.

i due si incamminarono per il bosco. l'intenzione di Jeongin era di riportare Chan nella splendida prateria dietro la foresta e al di là delle montagne.

si tennero per mano per tutto il tragitto, riscaldandosele a vicenda facendo combraciare i palmi e i polpastrelli, fino a quando non varcarono la soglia del bosco e ne fuoriuscirono.

furono subito illuminati dagli ultimi raggi caldi del sole al crepuscolo, il sole illuminava tutto, incontrastato, dalla cima delle montagne alle punte verdi dei fili d'erba.
la brezza muoveva dolcemente le spighe di grano giallo e la grande distesa d'erba.

"non me lo ricordavo così bello.." sussurró Chan, ammaliato.
i due si guardarono, strinsero le loro mani e si sorrisero.

Jeongin invitò Chan a sedersi tra l'erba verde.
i due si distesero e iniziarono ad osservare il cielo e come iniziava ad imbrunirsi.
le prime stelle cominciavano ad essere visibili e la luna stava sorgendo, pallida e bellissima.

"bellissime le stelle, vero..?" sussurró Jeongin.

Chan lo guardò e sorrise.
"bellissime come te" disse.

Jeongin arrossì fino alla punta delle orecchie.
si girò verso Chan e gli diede un leggero schiaffo sulla spalla, provocando una risatina al maggiore.

"giochiamo?" chiese Chan ad un certo punto "non è ancora buio.."

Jeongin si alzò dall'erba, sorridente "certo che voglio giocare" disse entusiasta.

Chan si alzò e si mise di fronte a Jeongin.
"che facciamo?" chiese.

Jeongin gli toccò la spalla e inizió a correre via dopo aver urlato "prendimi!!"
Chan sorrise e inizió a rincorrerlo.

fu difficile prendere il ragazzo, poiché si muoveva agilmente nell'erba alta, ma Chan era molto veloce e dopo poco lo afferrò, abbracciandolo da dietro alle spalle e tenendolo in braccio.

"non vale" disse Jeongin ridacchiando e dimenandosi "sei troppo veloce per me"

"si invece che vale" disse Chan, iniziando a correre via, dopo aver poggiato sul prato il minore
"ora prendimi"

anche per Jeongin non fu facile prendere Chan, poiché era più lento rispetto al maggiore.
ad un certo punto, però, Chan rallentó per riprendere fiato. fu lì che Jeongin gli saltò addosso dalle spalle.

"mi hai teso un'imboscata.." disse Chan respirando piano per riprendere fiato "questo non vale!"

"vale eccome" disse Jeongin, fecendogli la linguaccia prima di correre via.

"ora ti prendo" gli disse Chan, iniziando a corrergli dietro.

Jeongin correva veloce tra l'erba, saltava e combiava direzione continuamente.
Chan lo rincorreva veloce, provando a catturarlo tra le sue braccia.

col passare del tempo, il cielo si era inscurito: la sera era arrivata.
la volta nera, cosparsa di stelle splendenti, faceva da tetto ai due ragazzi, mentre giocavano.

Chan si era avvicinato molto a Jeongin. riuscì a toccare la spalla del minore, che in quel momento si girò verso di lui.
i loro sguardi si incatenarono, non prestando attenzione a dove andavano, passarono secondi infiniti a fissarsi intensamente negli occhi.

il minore perse l'equilibrio e ricadde all'indietro, portando poi Chan a cadergli addosso.
l'erba soffice attutì la caduta.
Chan, per non fare male al minore, allungó le braccia per tenersi su.

gli sguardi dei due si unirono ancora, i loro corpi e i loro volti erano estremamente vicini, gli uni agli altri.

"Chan.." bisbiglió Jeongin.

il maggiore lo guardò negli occhi neri e profondi, come la notte che gli circondava.
il respiro dei due era ancora irregolare, data la corsa.
i loro visi erano vicini, e sembrava che nessuno dei due avesse l'intenzione di allontanarli, o di rompere il legame dei loro sguardi.

il volto di Chan si avvicinò lentamente a quello di Jeongin, sfiorandogli delicatamente una guancia con il pollice, mentre entrambi guardavano gli occhi dell'altro.

"che.. stai facendo?" balbettó sottovoce Jeongin, mentre vedeva lo splendido viso del maggiore sempre più vicino al suo.

"non lo so" sussurrò Chan, andando poi a toccare leggermente le labbra morbide di Jeongin con le proprie.

le loro labbra erano unite dolcemente, combaciavano alla perfezione.

Jeongin spalancò gli occhi per la sorpresa, per quella nuova sensazione che stava vivendo.
portò le braccia dietro al collo di Chan, per avvicinarlo maggiormente a sé e assaporare meglio le labbra soffici del maggiore.
Chan cinse la vita sottile di Jeongin con le braccia, andò a portare le mani tra i capelli biondi e soffici del minore.
toccó leggermente le orecchie del ragazzo, accarezzandole delicatamente.

dopo poco, a causa della mancanza di aria nei polmoni, i due si separarono per riprendere fiato.
tornarono a guardarsi intensamente negli occhi, senza dire nulla.

qualche volta gli occhi dicono molto più di quello che la bocca fa.

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spazio autrice

daje che gennaio è finito

🦖she was a fairy🦖

~Zeta☄️

~I saw him standing there~ ^JeonChan^ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora