"perché lo hai fatto..?" chiese Jeongin, con le labbra semi-aperte, il respiro ancora affannato, senza smettere di guardare i bellissimi occhi profondi di Chan.
"non lo so" borbottó Chan, distogliendo lo sguardo "mi dispiace.. se non ti è piaciuto.. "
il ragazzo ruppe quel contatto visivo durato minuti, lunghi, splendidi minuti, alzandosi dal busto del minore.in pochi secondi, però, Chan sentì le sottili dita di Jeongin sul colletto della maglietta.
senza aver il tempo di comprendere ciò che stava succedendo, si ritrovò nuovamente a toccare le labbra soffici del ragazzo.Chan era meravigliato, ma non ci mise molto a ricambiare.
chiuse gli occhi e prese tra le mani il viso di Jeongin, accarezzandone le guance lisce.i due assaporavano il sapore delle labbra dell'altro, in un bacio morbido e delicato.
dopo tanti secondi, i ragazzi fecero separare le loro labbra, con ancora il bisogno di riprendere fiato.
e così tornarono a guardarsi dritto negli occhi scuri, che ancora facevano trasparire il desiderio di volere l'uno le labbra dell'altro."non ti ho detto che non mi è piaciuto" sussurró Jeongin accarezzando le spalle del maggiore "ti ho solo chiesto perché"
"perché ti amo" disse Chan, avvicinando il volto a quello di Jeongin, fino a far sfiorare le punte dei loro nasi, accarezzando ancora le guance del minore con i pollici.
non ci misero molto a far riscontrare nuovamente le loro labbra, in un bacio più scomposto, voglioso.
le loro lingue si andarono a scontrarsi e unirsi, dando vita ad un bacio umido.
gli schiocchi delle lingue risuonavano nel silenzio della notte nella prateria.Jeongin portò le mani tra i capelli ricci di Chan, per avvicinare il viso del maggiore al suo; Chan teneva stretta la vita di Jeongin e gli accarezzava i fianchi.
le loro labbra rimasero attaccate per molti minuti, le loro lingue si intrecciavano, avrebbero voluto che quella dolce sensazione durasse per sempre.
dopo molto si separarono e si guardarono dritto negli occhi.
"ti amo Jeongin" disse Chan, sfiorando dolcemente la guancia del minore.
"ti ho amato dal primo momento che ti ho visto. amo come il vento ti muove i capelli e come il sole illumina la tua pelle liscia; amo come le tue dita pizzicano le corde sottili della lira e come la tua voce compone dolci melodie"Jeongin rimase in silenzio mentre il maggiore parlava dolcemente, continuò a guardare con gli occhi sognanti i lineamenti morbidi del viso di Chan.
il minore allungó lentamente la mano e toccó con l'indice le labbra carnose del maggiore, sorridendogli delicatamente."ti amo anche io, Chan" bisbiglió Jeongin "ti direi qualcosa ma.. credo che tu abbia già detto tanto"
i due ridacchiarono leggermente prima di cambiarsi un ultimo bacio leggero e veloce sulle labbra.
"ti dedicherei una poesia.." disse Jeongin, accarezzando i ricci capelli castani del maggiore e lasciando che le dita giocassero con le ciocche ricce "e poi la canterei sulle rive del lago, mentre tu mi ascolti con la schiena sul tronco liscio del salice"
"sono sicuro che sarà la poesia più bella che tu mi farai mai ascoltare" disse Chan sorridendo al minore.
i due si zittirono per altri secondi. si guardavano negli occhi, osservavano le labbra, le guance, poi tornavano a guardarsi dritto negli occhi.
"sei capace di portare tutte le stelle del cielo nei tuoi occhi" sussurró Chan, in modo quasi impercettibile.
lì Jeongin arrossì leggermente, e fortunatamente il buio della notte era capace di nascondere il rosso scuro che si era formato sulle guance lisce."hai sonno?" chiese Chan, inclinando il capo.
Jeongin annuì.di colpo, il minore fece leva con le braccia, sollevando il maggiore, per poi rotolare sul prato. Chan si ritrovò col capo di Jeongin poggiato sul petto, con le mani del ragazzo ancora tra i suoi capelli castani.
"che fai?" chiese Chan, confuso ma, allo stesso tempo, divertito da quel movimento strano.
Jeongin alzò il viso per guardare negli occhi il maggiore."mi metto a dormire" disse Jeongin, ritornando a posare la testa sul petto di Chan, dove batteva il suo cuore.
Chan sorrise nel vedere Jeongin chiudere lentamente gli occhi, per addormentarsi in pochi minuti.
il maggiore portò una mano dietro la propria testa per favorirsi un appoggio più comodo, mentre posò l'altra mano sulla schiena di Jeongin e iniziò ad accarezzarla leggermente.
i loro respiri erano sincronizzati e i loro petti si muovevano assieme, mentre i loro cuori battevano all'unisono.
Chan alzò lo sguardo verso il cielo stellato.
la notte era limpida, il firmamento così nero, senza la minima ombra di una una nuvola.
le stelle risplendevano di luce propria, sembravano lucciole incastonate nella massa bluastra del cielo.
la luna era alta nella volta celeste e la sua luce pallida illuminava leggermente la Terra.Chan guardó il viso dormiente del minore, mentre riposava beato, illuminato dalla fioca luce lunare.
sorrise, poi guardò ancora il cielo e si lasciò accarezzare da un soffio di brezza passeggero.chiuse gli occhi, ancora sorridente. rilassó le spalle e strinse a sé Jeongin, avvolgendo completamente il busto del minore.
pochi minuti dopo, col canto di qualche piccolo allocco che svolazzava nei pressi della prateria, si addormentó.°°°°
spazio autrice
ooo mi sento proprio William Shakespeare, mamma mij
🦖she was a fairy🦖
~Zeta☄️
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~I saw him standing there~ ^JeonChan^
FanfictionChan non ha mai creduto nelle fate boyxboy JeonChan ‼️la storia è ambientata in un tempo e in un luogo immaginario‼️ started: 15/01/2024 finished: 26/02/2024 ⚠️ -smut [?]