XI

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"Jis, te lo giuro, è stato splendido... e lui era semplicemente bellissimo.." disse Chan all'amico Jisung il pomeriggio successivo, mentre i due erano stesi sotto alla solita, imponente quercia, la cui ombra, data dalla folta chioma, li isolava dagli ultimi raggi del sole.

"mi sembri essere molto felice..." disse Jisung, accarezzando la spalla dell'amico.

Chan portò le mani sugli occhi, sorridendo e ripensando ai momenti della sera prima, passati con Jeongin. Jisung sorrise nel vedere la faccia serena, felice e leggermente arrossata dell'amico.

"siete davvero carini" disse Jisung, sorridendo e grattandosi il capo.

Chan arrossì leggermente, sorrise.
"è arrivato anche per te il momento di trovarti qualcuno" disse Chan, guardando in modo molto serio il suo amico.

"non lo so, Chan.." borbottó Jisung, guardandosi i piedi all'ombra della quercia.
Jisung iniziò a giocare nervosamente con una foglia trovata accanto a sé.

"non credo di essere ancora pronto per questo genere di relazione" riprese a dire Jisung, dopo aver spezzettato per bene la povera foglia "mi sento ancora troppo.. ehm.. piccolo"

a Chan scappò una risata improvvisa.
"ma se hai passato la pubertà già da un pezzo" disse il ragazzo, dando una pacca sulla spalla a Jisung.

"ascolta me" disse Chan, guardando fisso negli occhi di Jisung.

il ragazzo annuì, pronto ad ascoltare ciò che Chan avesse da dirgli.

"trovati qualcuno ora, perché quando sei vecchio non ti vuole nessuno" disse Chan

Jisung diede uno schiaffetto al braccio di Chan, incrociando le braccia "guarda che stiamo parlando di te oggi, non di me" borbottó "cambiando discorso.. ti vedi anche stasera con lui?"

Chan annuì "certo" esclamó "mi vedo con lui tutti i giorni"

"siete fidanzati ora..?" chiese Jisung dopo essersi alzato dalla sua seduta comoda sull'erba, prima di imboccare la stradina di ciottoli e tornare al paesino.

"ehm.." balbettó Chan "non lo so"

Jisung allora fece spallucce "si sta facendo tardi" disse, poi salutò con la mano Chan e si allontanò dall'amico, scomparendo dopo pochi minuti.

Chan si voltò immediatamente e corse all'interno del bosco.
i folti alberi erano mossi dalla brezza fresca di quello splendido pomeriggio, i vento sfiorava i capelli ricci e ribelli di Chan mentre correva veloce per raggiungere il prima possibile il laghetto dall'acqua di cristallo.

correva e sorrideva. si sentiva libero e felice, pronto a passare le prossime ore in compagnia dell'unico ragazzo che, più al mondo, avrebbe voluto avere tra le sue braccia.

gli ci volle davvero poco per arrivare.

l'acqua del lago era leggermente increspata dal vento, le ninfee erano mosse da quest'ultimo, così come le canne e l'erba fitta.

Jeongin giaceva ai piedi dell'albero, disteso tra i fiori.
quando vide Chan, il ragazzo di mise seduto e gli sorrise, facendo segno con la mano di potersi avvicinare.
Chan gli rispose con il leggero sorriso e subito si sedette accanto al minore.

non si dissero nulla, semplicemente intrecciarono le loro dita e si lasciarono cullare dal vento, stendendosi sul prato verde e tenendosi stretti.

Jeongin posò subito il capo sul petto del maggiore, mentre Chan avvolse il più piccolo con le braccia, avvicinandolo a sé e sentendo il suo calore e il suo profumo.

"Jeongin.." disse sottovoce Chan, ad un certo punto, quando il cielo ormai si stava imbrunendo e il tramonto si avvicinava.

Jeongin sollevò il capo dal suo petto e guardò Chan negli occhi.
"mhm?" chiese.

"ti ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta, qualche settimana fa?" disse Chan sorridendogli.

"certo che me lo ricordo" disse Jeongin, ridacchiando "eri davvero antipatico"

"non lo ero!!" esclamó Chan.

"si invece!! non volevi lasciarmi in pace" disse Jeongin imbronciato.

Chan rise nel vedere il viso carinissimo del minore mentre pretendeva di essere arrabbiato.

"fortunatamente non ti ho voluto lasciare in pace" disse Chan dopo poco "altrimenti non ti avrei mai conosciuto e amato, come faccio ora"

i due passarono i primi secondi dopo quella frase a guardarsi negli occhi, intensamente, senza mai permettersi di guardare altrove.
i loro sguardi erano davvero incatenati.

Jeongin allungó la mano e toccó, sfioró le soffici labbra di Chan col pollice.
Chan gli prese la mano e vi lasciò un delicato bacio sul palmo.

"porti davvero tutte le stelle nei tuoi occhi.." sussurró Chan, prima di far combaciare le sue labbra con quelle del minore, in un bacio lento, da cui traspariva l'affetto l'uno nei confronti dell'altro.

Chan avvicinò e strinse Jeongin, sfiorandone i fianchi e accarezzandone la pelle calda da sotto agli indumenti di velluto.
Jeongin aveva portato le mani dietro al collo di Chan, per poi intrufolarle tra i capelli ricci del maggiore, accarezzandoli e giocandoci.

i due si separarono dopo tantissimi, svariati secondi, guardandosi ancora negli occhi, intensamente.

subito, Chan si tirò su e fece poggiare con delicatezza la schiena di Jeongin contro la corteccia chiara e liscia del salice.
Jeongin allacció le braccia al collo di Chan, così che la distanza dei loro volti si riducesse ancora.
questa distanza fu annullata presto, quando ancora le loro labbra si avvicinarono e unirono in modo passionale.

Chan portò ancora una volta le sue mani sotto la maglia sottile e preziosa di Jeongin, toccando i fianchi stretti del minore e accarezzandoli dolcemente.
senza esitazione, iniziò a sfiorare e giocare con i capezzoli del minore.

Jeongin sussultó nel bacio e cacciò un leggero lamento, sorpreso dal contatto delle mani fredde di Chan contro il suo corpo.

Chan allontanó allora le sue labbra da quelle di Jeongin e lo guardò profondamente negli occhi.
dopo pochissimo, lo baciò in modo molto frettoloso sulle labbra; per poi proseguire dalle labbra fino alla mascella e poi al collo latteo del minore.

Jeongin gemette leggermente, cercando di trattenersi il più possibile, a quella nuova sensazione.

le labbra di Chan baciavano e mordicchiavano il collo del minore, lasciando segni rossi e molto evidenti sulla pelle pallida di Jeongin, mentre le mani del maggiore vagavano sul petto del più piccolo, stuzzicandogli ripetutamente i capezzoli.

Chan iniziò a farsi più aggressivo. quando ormai tutto il collo di Jeongin era ricoperto di segni rossi, Chan passò a mordere e stuzzicare le clavicole del minore.

Chan sentiva come il respiro di Jeongin fosse cambiato, date la mani sul petto del minore, percepiva che il battito cardiaco era aumentato.

Jeongin gemette in quel memento, stringendo leggermente le braccia del maggiore.
Chan sollevò lo sguardo verso il minore. vide le guance errossate, gli occhi lucidi e le labbra semi-aperte, date l'affanno, una visione paradisiaca per lui.

"C-Chan.." balbettó Jeongin, tenendo strette le braccia di Chan.

"si..?" disse Chan, sfilando le mani da sotto gli indumenti del ragazzo per portarle sulle guance rosse del minore.

"io... non so se ti piacerà f-farlo.. con me.." balbettó Jeongin.

Chan sorrise e baciò la fronte del minore.
"se non te la senti, va bene.. stai tranquillo" disse, accarezzandogli le guance con i pollici.

Jeongin gli sorrise e gli prese le mani, stringendole tra le proprie.
"ti amo Chan" sussurró.

"ti amo anche io, Jeongin"

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spazio autrice

i bring all the

DRAMA-MA-MA-MA

🦖she was a fairy🦖

~Zeta☄️

~I saw him standing there~ ^JeonChan^ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora