XII

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Chan era tornato a casa la mattina successiva. ciò che era accaduto la sera prima era ancora impresso nella psiche del ragazzo, non riusciva a rimuovere dalla sua mente le labbra morbide di Jeongin, le sue mani, i gemiti leggeri, la pelle liscia e calda, i capelli biondi, mossi e scompigliati della brezza.

si poteva dire che Chan era con la testa fra le nuvole, perso nei suoi pensieri e ricordi.

stava cucinando una colazione molto leggera in cucina, cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare sua nonna, che probabilmente dormiva nella propria stanza.

i suoi tentativi di agire in silenzio furono però vani, perché, proprio mentre stava spaccando le uova fresche nella padella, udì il suono della porta che si apriva. sua nonna si era svegliata. Chan cacciò un sospiro di insoddisfazione, continuando a cucinare.

sapeva perfettamente che sua nonna, di prima mattina sopprattutto, era molto loquace e, data la vecchiaia e la nostalgia dei tempi in cui era giovane e bella, iniziava a raccontare di quando poteva correre libera nei prati e giocare con le sue amiche al villaggio.

Chan si preparò a quell'estenuante momento, e nel frattempo udiva i passi pesanti della nonna sul legno del pavimento, accompagnati dal suono del bastone che la aiutava a reggersi in piedi e a camminare.

quando sentì la nonna varcare la soglia della porta, lasciò fuoriuscire dalla bocca un leggero sospiro, per poi mormorare un flebile "buongiorno"

la nonna si accomodò, come a suo solito, sulla sedia a dondolo in salotto dopo aver salutato il nipote.

"caro.." disse la nonna con la sua solita voce tremolante "potresti venire ad accendere i caminetto, per favore"

"vado fuori a prendere la legna, arrivo subito" borbottò Chan uscendo dalla porta.

si diresse verso il retro della casa, dove lasciava tutte le scorte di legno apposite per il caminetto. prese due bei pezzi di quercia nera, poi rientrò in casa. subito si diresse verso il camino e posizionò la legna all'interno. la accese con un paio di fiammiferi che aveva recuperato dalla mensola sopra al camino, poi si diresse nuovamente in cucina, dove continuò a preparare da mangiare per sé e per la nonna.

non ci volle molto pe completare le preparazione. tornò in salotto, dove porse il piatto alla nonna, che mangiò tutto avidamente.

"Chan" disse, dopo aver finito di mangiare, la nonna "potresti portarmi al villaggio stamattina?"

"nonna, devo andare nel bosco" disse Chan portando i piatti vuoti in cucina "non farò mai in tempo a portarti lì e poi a tornare nel bosco prima del pomeriggio... data la tua età"

"ma, ragazzo mio, cos'è che vai a fare tutti i giorni, dalla mattina presto alla sera tardi, dopo il crepuscolo, in quel boschetto?" disse la nonna.

Chan si pietrificò a quella solita domanda impertinente che la nonna ultimamente gli poneva troppo spesso. scrollò le spalle e iniziò a lavare i piatti.

"vado solo a raccogliere qualche pianta medicinale per te.. qualche frutto, ogni tanto trovo persino dei funghi" disse Chan. ovviamente, non poteva dire a sua nonna di aver trovato Jeongin.

"tutto quel tempo per trovare da mangiare.." disse ancora la nonna.

"si, nonna.. ci impiego molto" disse Chan, molto seccato, mentre prendeva la sacca e se la metteva in spalla.

senza dare più ascolto ai borbottii della nonna seduta sulla sedia a dondolo, uscì di casa e chiuse sbattendo la porticina dietro di sé.

fu colpito dal vento, che quella mattina spirava molto forte e veloce. non era riuscito ad incontrare Jisung, purtroppo, sua nonna gli aveva fatto perdere molto tempo. a malapena riusciva a vederlo ai piedi della montagna, circondato dalle sue candide pecore.

senza esitazione, si diresse verso il bosco. vi entrò e finalmente poté sentire la quiete attorno a sé. il venticello era bloccato dai folti rami e arrivava rado sul viso del ragazzo; muoveva le foglie e i fili d'erba, sollevando i profumi dei piccoli fiori selvatici.

s'incamminò presto verso il laghetto. come al solito, non gli ci volle troppo per arrivarci.

una volta lì, vide Jeongin dentro al lago. la sua preziosa camicia bianca era piegata e adagiata ai piedi del grande salice. il ragazzo stava galleggiando serenamente all'interno dell'acqua, teneva gli occhi chiusi e un leggero sorriso sulle labbra.

"siete splendida, principessa" disse Chan, avvicinandosi al laghetto e chinandosi, per poi sedersi sulla riva.

Jeongin si avvicinò al maggiore e si tirò a mezzo busto fuori dall'acqua, facendo leva con le braccia per avvicinarsi al viso di Chan e posare un leggero e delicato bacio a stampo sulle sue labbra.

"anche voi siete bellissimo, signore" disse Jeongin inchinando su un lato il capo e sorridendo leggermente al maggiore.

Chan accarezzó il collo pallido del minore.
"chi vi ha fatto questi segni sul collo, principessa?" disse, sorridendo in modo beffardo.

Jeongin si avvicinò molto al volto del maggiore, quasi a sfiorare ancora le sue labbra.
"se vi dicessi che siete stato voi, uhm?" disse allora Jeongin, sorridendo anche lui maliziosamente.

i due allonarono i loro volti dopo un leggero bacio, si guardarono e ridacchiarono.

subito dopo, Chan si levò la maglietta e fece un leggero tuffo per entrare nel laghetto. i due iniziarono a giocare con l'acqua e a schizzarsi come due bambini che non si vedono da anni. non ci volle molto, però, prima che i due ragazzi iniziassero a stancarsi.

si lasciarono andare allora a timide carezze e dolci baci, mentre si tenevano abbracciati l'uno all'altro. galleggiavano assieme, trasportati dalla leggera corrente del lago.

l'acqua del lago era davvero piacevole, calda. Jeongin era avvinghiato al collo di Chan, col capo sul suo petto nudo; il maggiore gli accarezzava e scompigliava i capelli bagnati.

il silenzio regnava nel bosco. il vento si era calmato ed era leggero e sfiorava delicatamente le foglie dei fitti alberi; le increspature del laghetto erano prodotte del movimento dei corpi dei due ragazzi all'interno dell'acqua e non facevano alcun rumore se non un fievole croscio; i dolce suono dei baci sulla pelle dei due ragazzi era quello che risuonava più forte all'interno della foresta.

"ti amo tanto Chan" sussurrò Jeongin, per non interrompere la bella quiete che si era andata a creare.

Chan sorrise al minore e lo baciò sulla fronte, ripercorse il suo viso col pollice fino ad arrivare alle sue labbra morbide. le baciò con passione e le baciò a lungo, accarezzando le lisce guance del ragazzo.

"ti amo da morire Jeongin" disse Chan al minore, prima di far avvicinare le loro labbra ancora una volta.

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spazio autrice

do you wanna build a dwaekki-man~~~

🦖she was a fairy🦖

~Zeta☄️

~I saw him standing there~ ^JeonChan^ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora