XVII

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Chan e Jeongin erano seduti tra l'erba alta della pacifica radura dietro il bosco e la montagna, si stringevano l'uno all'altro e tenevano intrecciate le dita sottili.

la valle era illuminata dai caldi raggi aranciati del sole, mentre tramontava lentamente e garantiva uno spettacolo sereno e bellissimo.
le spighe dorate e mature erano alte e ondeggiavano alla brezza, assieme ai fiori liberavano nell'aria profumi delicati.

"amo guardare il sole al crepuscolo con te" sussurró Jeongin, posando delicatamente la testa sulla spalla di Chan.

il maggiore lasciò un bacio sui capelli setosi di Jeongin, poi posò la testa sul capo del ragazzo.

"io invece amo guardare te" disse Chan, sorridendo e ridacchiando nel vedere come il viso e le orecchie allungate prendevano un leggero colorito rosso.

"amo come i raggi caldi tocchino la tua pelle e come il vento ti sfiora e muove i capelli" continuó Chan stringendo delicatamente la mano di Jeongin.

Jeongin si accoccoló ancora di più a Chan e si lasciò stringere dalle braccia del maggiore, che lo avvolgevano dolcemente dalle spalle.
Chan lasciò dei bacetti sul capo e sul collo di Jeongin, mentre il minore si lasciava cullare dalle sue attenzioni.

"Chan, mi baci? " chiese Jeongin, voltandosi ad un certo punto verso Chan.

Chan gli sorrise e gli prese il viso tra le mani, accarezzandogli le guance.

"non potrei mai dirti di no" sussurró, per poi avvicinare il viso di Jeongin al suo e far combaciare con dolcezza le labbra morbide.

Jeongin allacció le braccia al collo di Chan, per avvicinare ancor più i loro visi, e intrufoló le mani tra i capelli del maggiore.
Chan lo avvicinò a sé e gli cinse i fianchi, stringendoli delicatamente tra le mani.

le loro labbra rimasero l'una sull'altra per tanti minuti; si separavano per tornare a riunirsi con passione dopo una frazione di secondo.

pian piano il sole stava calando lasciando spazio alla notte nera, velata da un leggero strato di sottili nuvole, illuminata dalla luna e dalle fievoli stelle.

i due ragazzi si erano distesi sul prato, ancora incatenati in un abbraccio, mentre guardavano le stelle e le costellazioni.
si tenevano al caldo dalla fredda brezza notturna, l'uno tra le braccia dell'altro.

quelle ore erano silenziose, l'unico debole suono era il soffio delicato del vento che muoveva le chiome degli alberi e i fili d'erba.

ancora abbracciati, i due caddero addormentati, sotto il cielo stellato.

la mattina seguente, Jeongin riportó Chan all'interno della foresta, fecero un lungo e rilassante bagno nella fresca e cristallina acqua del lago, bagnandosi a vicenda e accarezzandosi con delicatezza la pelle. si scambiarono tanti baci soffici sulle guance e sulle labbra.

"Jeongin.." disse Chan, una volta che furono usciti dall'acqua e asciugati per bene al sole.

"mhm?" chiese Jeongin, facendogli un cenno col capo.

"mi accompagni a casa?" continuò Chan.

Jeongin esitò prima di rispondergli con voce flebile "Chan... non posso"

"perché" chiese immediatamente Chan, con un fievole tono di tristezza.

"non posso uscire dal bosco, Chan.. te l'ho già detto" disse Jeongin, infilandosi la bianca camicetta sottile "non posso permettere che qualcuno mi veda"

Chan abbassò lo sguardo, tristemente.
il minore rimase dispiaciuto e scosso nel vedere come il sentimento negativo aveva preso il volto di Chan e lo rabbuiava.

~I saw him standing there~ ^JeonChan^ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora