211. Montato storto

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N/A: non sono morta, giuro.
Sono solo una pirla che non si organizza.
E che è impegnata.
Non so se mai riuscirò a portarmi avanti sui capitoli, oramai, ma la speranza è l'ultima a morire!

Spero comunque vi piaccia il capitolo e io spero per me stessa che questo faticato capitolo non si perda perché è stato pubblicato ad un orario del cazzo.
E ciò è solo colpa mia, perché l'ho finito di scrivere giusto 5 minuti fa, lol.

In ogni caso, buona lettura!


<Ahiahiahiahi!> è il lamento cantilenato da Giuseppe fino a che Michele non gli lascia stare il ginocchio.
Beh, se l'era cercata. Aveva le gambe divaricate in modo quasi comico, il pugliese doveva dargli fastidio tirandogli ancora di più la gamba, stirandogli i muscoli!

<Che mammoletta.> commenta in un soffio Rosa, strafottente.
<Ehi, fa male!> protesta Giuseppe.
<Beh, più che altro sei un pezzo di legno tu.> ribatte la ligure, con un ghigno in volto.

<Perché non ci mostri tutta la tua abilità, Jury Chechi di 'sto cazzo?> la stuzzica il campano, offeso.
Rosa si alza e si riscalda mentre commenta: <Lui era un ginnasta con gli anelli, era forte ed aveva un controllo della suddetta forza in maniera impressionante, per essere un umano. Ma non era così tanto flessibile, genio. Io invece ho entrambi. Forza e flessibilità.>

E con un gesto fluido fa una spaccata. Incrocia le braccia ancora in quella posa e chiede con finta premura: <Hai ancora dubbi?>
Intanto Giuseppe fa una faccia orripilata, più che altro all'immaginarsi lui in quella posizione.

Dovrebbero poi riattaccargli le gambe con la colla industriale se provasse una cosa del genere.
Però poi sarebbe bloccato in una fallimentare spaccata...
Ah, che dilemma!

<E che ci vuole?> domanda Giorgio.
<Come «che ci vuole?»?!> inquisisce Rosa, infastidita.
<È una cazzata. È solo Giuseppe impedito.>

Il campano non ha possibilità di replicare perché Rosa lo batte per tempo con: <Ah sì? Fammi vedere, sborone! E non provare ad usare i tuoi trucchetti di merda con la magia!>

<Non mi serve la magia per batterti, tranquilla.> ribatte Giorgio.
Si alza con calma dal divano, muove un attimo le gambe cercando di riscaldare un minimo il muscolo.
E poi...

Con un gesto fluido sta facendo anche lui una spaccata.
<Non ti fa male?!> è lo strillo in acuto di Michele.

<Perché dovrebbe?> indaga Giorgio, confuso.
<Non... non ti sei schiacciato le palle?> chiede Giuseppe.

Il veneto li fissa orripilato e confuso per un secondo, per poi alzare gli occhi al soffitto e sospirare irritato.
<Ho fatto la spaccata in velocità, ma non so se sei cieco o cosa: ho appoggiato le mani per terra, per attutire il colpo.> spiega con tono irritato.
Ma sanno davvero essere così cretini quelli lì o stanno solo facendo gli idioti di proposito?

Si gira verso Rosa, che lo sta fissando con occhi spalancati.
In fretta diventano due fessure furenti almeno quanto il suo tono, che inquisisce a gran voce: <Come?!>

Giorgio si dipinge in faccia un sorriso da schiaffi e gongola: <Te l'ho detto che era una cazzata~.>
<Non è una cazzata! Hai usato la magia!> s'indigna Rosa.
Cerca freneticamente con lo sguardo per la stanza, per infine puntare su Sofia. La indica e ordina: <Guarda se sta imbrogliando, dai!>

Sofia la fissa seccata, ma ruota gli occhi e si concentra su Giorgio, sperando di calmare così le acque e poter cazzeggiare in santa pace.
Il veneto per un attimo si sente morire.

Ma l'emiliana scuote la testa e asserisce: <Non sta usando nessun incantesimo.>
Il che era una cazzata, pensa ma giustamente non dice Giorgio, che però si mette in volto di nuovo un ghigno da prendere a ceffoni.

L'emiliana deve aver visto la magia, ma dovrà anche aver visto che era solo sulla faccia e ha avuto la grazia di lasciar correre.
Oppure ha mentito per quel che ha visto lei perché non aveva voglia di alimentare Rosa.

Ma tanto Rosa è un fuoco che non si spegne mai, al massimo si sposta più lontano, perché torna a fulminare con lo sguardo il veneto.

Si avvicina e lo fissa attentamente per lunghi secondi. Poi domanda, ancora, scandendo bene la corta parola: <Come?>
E, se non fosse stata furente, sarebbe stato comico, perché sembrava quasi uno slow-motion.

Giorgio smette di fare la spaccata per mettersi un attimo con le gambe divaricate e le piante dei piedi che si toccano.
<Lo so fare e basta, che c'è?> sbuffa, per poi alzarsi.

<Non è naturale. Ok che non hai di muscolo, quindi non hai muscoli che ti impediscono di essere elastico, ma sei attivo e sportivo quanto la carcassa di un bradipo in decomposizione->
<Ehi! Io non sono un bradipo! Men che meno una sua carcassa!> la interrompe il veneto.

<Ah sì? Perché per fetore e aspetto ci assomigliavi~>
<Se vuoi trasformo te in un->
<Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori.> ordina Sofia e indica la porta.

Rosa, matura, decide di provare a fare cadere Giorgio dandogli un colpo sul retro del ginocchio per poi scappare verso l'uscita di casa sghignazzando.

Il veneto quasi cade a terra con una bestemmia mescolata ad uno strillo, ma si aggrappa al tavolino dietro di sé all'ultimo. Si rimette eretto in fretta e ancora più celere corre dietro la ligure, lanciandole maledizioni in dialetto.

In fretta purtroppo il suo fisico non allenato, nonostante fosse sovraumano e, per di più, un Vargas, lo tradirono e dovette rallentare.
Rosa se ne è accorta subito, comunque ci stava dando un occhio, e si ferma in fretta. Fa dietro front e quasi trotterella fin da Giorgio che è più impegnato a boccheggiare.

<Visto? Non sei sportivo!> nota Rosa, sghignazzando.
Giorgio le fa il dito medio mentre si riprende e le riserva anche uno sguardo di fuoco.

<Ritornando alla questione di prima... Dove hai imparato ad essere così flessibile?> chiede Rosa, genuinamente curiosa.
Giorgio, tra boccate ancora un po' affannate, replica: <Non lo so... Ci sono nato.>

Manda giù un groppo a vuoto e aggiunge: <Anche Feli sa fare la spaccata. Ma ogni tanto fa un po' fatica. E non sa fare questo!> e piega la mano all'indietro in modo innaturale, mentre il pollice quasi sfiora l'esterno del braccio.

Rosa fa una smorfia raccapricciata: ora capisce l'orrore di Michele e Giuseppe.
<Sei ipermobile... E super flessibile... Sai metterti il piede dietro la testa?> indaga subito dopo.
Giorgio annuisce con tranquillità.

<Perché a te si è a me no?> lamenta la ligure.
<Boh. Anche Feli è flessibile, ma non così tanto. Una cosa che ho e lui no! Infatti lui non sa fare la cosa con la mano!> si vanta tutto fiero Giorgio.

Rosa lo lascia fare, perché gli fa un po' pena che sia in competizione con Feliciano, che non sta neanche gareggiando.
<E ha i riflessi del vomito! Io no. L'ho scoperto nel modo peggiore.> e Giorgio si dirige verso casa, ormai la rabbia sfumata.

<E come?>
<Non riusciva a farmi vomitare un veleno. Parliamo di secoli fa. Era sconcertato che ficcandomi le dita in gola non riuscisse a farmi vomitare; ho solo rischiato di tranciargli le dita.>

<Hai qualche parte del corpo montata in modo corretto?>
<Il cervello, a differenza tua~.>
<Non sfidarmi. Se provi a scappare ti raggiungo in un secondo e ti faccio a fette. E il tuo essere montato storto non ti salverà.>

E Giorgio si ammutolisce mentre entrano.


N/A: spero che vi sia piaciuto e io vi auguro una buona settimana!

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