Capitolo 43

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Rimaniamo solo io, Francesco, Luca, Ivan e la mamma.

"Mamma, io porto Luca nella sua nuova stanza!" Dico pimpante dalla gioia.

"Ehi! Prima dammi un bacetto... io me ne devo andare..." Dice Francesco afferrando il mio braccio.

Io obbedisco immediatamente, lo bacio velocemente e poi trascino Luca al piano di sopra.

Quando siamo su, sento la porta chiudersi e lì capisco che Francesco è uscito.

"Sei felice?" Mi chiede Luca improvvisamente.

"Se sono felice!!?? Sono sta-contenta e super-felice che tutto sia andato per il meglio...tu?"

"Io sono felicissimo, finalmente, dopo tanti anni, ho ritrovato la mia sorellina...e sono fiero che sia tu." Dice dolcemente.

"Anche io." E lo abbraccio.

Lui mi carezza i capelli e poi dice:

"Ah, comunque io sono più grande di te di cinque minuti...!" Ci mettiamo a ridere, poi lo trascino verso la camera per gli ospiti, che da oggi in poi, sarà sua.

POV di Luca

"Ecco, questa sarà la tua nuova camera, io sono accanto...quando hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiedere...domani andrema a fare shopping!" Dice sorridendo.

"Grazie, per tutto quel che hai fatto, grazie..." Dico io.

Lei mi carezza la guancia e dice:

"Non ti preoccupare, non mi devi ringraziare, devi ringraziare la mia famiglia che ti ha accolto e devi ringraziare anche Francesco, senza di lui non avremo la conferma che noi due siamo fratelli." Dice con un tono molto dolce.

"Grazie comunque." Dico ancora più dolcemente.

Dopo un po' leva la mano dal mio viso e per poco non gli chiedo di lasciarla ancora un po'. Entra in camera sua e poi vedo anche Ivan salire le scale per poi entrare in camera sua dandomi la buonanotte.

Entro in camera mia, levo quella camicia e quei pantaloni. Resto con i boxer, non ho bisogno di un piagiama, tanto fa anche troppo caldo!
Mi stendo a pancia in su sul letto super comodo e incrocio le braccia dietro la testa pensando alla mia nuova vita.

Ripenso alla mia famiglia adottiva, che tanto famiglia non era, visto che mi trattavano come uno straccio...non ho mai ricevuto una carezza da mia madre, anzi, da nessuno...la prima era quella di Maria ed era una sensazione bellissima. Avere finalemnte qualcuno di cui ti fidi veramente, qualcuno che ti fa sentire bene e che ti sorride quando sei triste o preoccupato. Qualcuno che ti guarda e che ti dica Ti voglio bene. Qualcuno come lei, come Maria.
Ho fatto bene a scappare dalla mia vecchia famiglia, non ne potevo più e aspettavo con impazienza in giorno dei miei diciotto anni per andarmene. Maurizio mi odiava, era geloso più che altro perché a scuola lo maltrattavano, mentre io venivo rispettato da tutti. In più lui era innamorato di una ragazza che veniva nella nostra stessa classe, ma il giorno che si è confessato, lei gli disse che amava me.
Da quel giorno mi faceva tanti dispetti, in casa dava le colpe a me, così che i miei 'genitori' mi piacchiassero. Li odiavo e li odio anche adesso.

Pian piano mi addormento e non penso più a loro, al passato...mi metto invece a pensare a Maria, alla mia nuova e fantastica famiglia.

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Mi alzo. Sono le 7.00...io sono abituato ad alzarmi a quest'ora, quindi non so se anche gli altri si siano alzati.
Vado in bagno senza fare rumore e mi lavo il viso. Rientro in camera e rimetto i vestiti di ieri sera...non ho altro per ora, ma oggi, come ha detto Maria, andremo a fare shopping. Attraverso il corridoio, ma prima passo in camera di Maria...è ancora addormentata. Sembra un angelo...mi metto in finocchio accanto a lei e le carezzo delicatamente la guancia...lei si muove, quindi decido di non infastidirla e me ne vado via chiudendo la sua porta facendo meno rumore possibile.

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