Capitolo 35

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Io e Marco continuamo a chiacchierare, lui sembra aver capito i miei sentimenti e l'ha presa abbastanza bene. Ora sì che posso dire che io e lui siamo amici.

"Sai, mi mancherà molto il dipinto che hai fatto in camera mia, cioè, con tutta la fatica che ci hai messo....in un certo senso mi aiutava a dormire quando sono preoccupata." Dico io.

"Ma no! Non era nulla...se potessi lo rifarei per mille volte..." Io sorrido come per ringraziarlo e lui ricambia.

"Sei stato tanto gentile con me, mi dispiace lascirti così, dopo pochi giorni da auando ci siamo conosciuti..." Dico abbassando la testa.

"Non cambierà nulla, ci sentiremo di tanto in tanto, tanto io sono sempre qui. Magari ci invieremo un po' di email o lettere e cose così..." Dice con tristezza.

"Già..."

POV di Marco

Quando mi ha detto che partiva per sei anni, mi sentivo le gambe (anzi, non me le sentivo per niente...) cedere. Avevo il cuore in gola e stavo per spaccare qualcosa. Proprio oggi, il giorno in cui mi sono dichiarato, lei dovrà partire fra un mese.
Sapevo che non avrebbe accettato i miei sentimenti, e per questo non posso incolpare lei o Francesco, so che lo ama e che anche lui la ama, anche se non si vede...
Il loro legame è molto forte e io gli auguro tutta la felicità possibile. In fondo, non l'ho persa, anzi, ora siamo ancora più uniti. Continuerò a provare qualcosa per lei, ma sono contento di averlo detto, almeno mi sono tolto un peso dalle spalle...

Deve essere difficile per una ragazza fragile come lei, lasciare tutto e tutti. Il paese, la lingua, gli amici, Francesco, la sua scuola e i suoi ricordi. Nonostante ciò è forte (ma sono sicuro che ha sofferto molto quando l'ha saputo...), sotto quel viso dolce e fragile, si nasconde un'anima coraggiosa e forte. Mi dispiace moltissimo per lei, non me lo sarei mai aspettato.

Continuiamo a parlare, finché il cielo diventa un po' più sereno e il sole ricompare dietro le nuvole. Lei si alza dicendo che deve anche andare ad atletica, o sarà in ritardo...ci salutiamo con un abbraccio e dei saluti veloci. Io ritorno al mio solito lavoro inutile, mentre lei posa la coperta sulla poltrona e va verso la sua bici per poi partire. Mi mancherà, più di quanto avrei immaginato...

POV di Maria

Oh porca miseria!!! Sono le 17.10, tra meno di un'ora devo esser al campo di atletica...Pasquale poi non è una di quelle persone pazienti...
Mi sono distratta con le chiacchiere e i sentimenti, e mia madre deve essere anche preoccupata, faccio meglio a chiamarla...

*telefonata...*

"Pronto?" Dice la mamma con tono preoccupato. Ciò che temevo.

"Mamma, sono io, Maria...sto tornando a casa, ho fatto tardi a causa della pioggia e non potevo tornare a casa, vabbè, dopo ti raccondo, ora devo andare al campo, ci vediamo a casa..."

"Va bene, saie chs mi sono preoccupata a morte!? Bhè, non tardare e fai attenzione!"

"Okay, bye!"

*fine telefonata...*

E riattacco per evitare un incidente...tenevo il tekefono con una mano e con l'altra il manubrio...è un miracolo che non sono andata a sbattere con una macchina.
Corro come una pazza per le strade e un paio di macchine mi suonano, ma io le ignoro. Quaneo arrivo a casa, butto la bici in giardino ed entro a casa.

"Eccoti! Dai, sbrigati, sono le 17.30!!!" Oddio...

Io corro di sopra, mi sfilo velocemente i vestiti e mi metto quelli per atletica...infilo le scarpe, prendo lo zainetto con l'acqua e un asciugamano.
Vado di sotto dopo tipo cinque minuti e, senza salutare, riprendo la bici e mi rimetto in strada, questa volta facendo un po' più attenzione.
Anche oggi Francesco fa calcio, quindi ci incontreremo...non vedo l'ora.

AmandoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora