Capitolo 16

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Vidi la tavola ben apparecchiata, con tre piatti pieni di spaghetti al sugo e uno senza nulla sopra, evidentemente il mio. Poi mamma seduta accanto ad un uomo, Pasquale... e mio fratello.

"Ehi, Maria, come stai?" Dice lui ma io non gli rispondo, anzi, non lo guardo nemmeno in faccia, dopo lo schiaffo che mi ha dato, non gli parlerò mai più.

"Rispondi tesoro!" Dice mamma in tono dolce e minaccioso allo stesso tempo.

Mi giro lentamente verso di lui, con i denti serrati e il sorriso più falso della mia vita e dico:

"Bene...grazie..."

"Siediti tesoro, Pasquale è venuto per dirti un paio di cose...intanto ti servo un piatto di pasta, vuoi?" Dice mamma ma io le dico di. Mi è veramente passata la fame dopo aver visto questa sottospecie di demone...

"Allora, cara mi vorrei scusare per quel che successo l'altra volta. Sai che la vecchiaia fa brutti scherzi e mi innervosisco facilmente. Vorrei veramente chiederti perdono e se verrai domani agli allenamenti, te ne sarei veramente grato. Non dovevo darti quello schiaffo, non sapevo quel che era successo... quel che ti hanno fatto. Comunque quel ragazzo è stato cacciato dal nostro campo sportivo, non lo rivedrai mai più."

"Pasquale, dimmi dove vuoi arrivare, ti conosco fin troppo bene...comunque io volevo venire comunque agli allenamenti, non rinuncerò di certo agli allenamenti, solo perché uno come te si comporta da stronzo..."

"Maria, che parole sono queste??? È comunque più grande di te, non ti ho mai insegnato a comportarti da selvaggia con gli ospiti." Dice mamma.

"No, non fa niente signora, ha attribuito la giusta parola al mio carattere, dopo quel che ho fatto..." Dice Pasquale. Potrà anche farsi perdonare da mia madre con le sue scuse e il suo comportarsi da angioletto, ma io non la bevo di certo...

"Non hai risposto alla mia domanda, dove vuoi arrivare con tutte queste scuse, so che non è di certo da te scusarti..." Dico io guardandolo negli occhi.

"Bhè, sono venuto qui sia per scusarmi, anzi, questa è la causa più importante per cui sono qui, sia per invitarti a una gara di marcia ad Ancona."

"Lo sapevo...scommetto tutto quel che vuoi che se non fosse per la gara, non staresti qui a scusarti." Dico guardando fuori dalla finestra.

"Mia figlia verrà alla gara e accetta le sue scuse, è stato veramente molto gentile a venire fino a qui per farsi perdonare, grazie mille." Dice mamma e io non aggiungo altro perché non la voglio far arrabbiare per quando saremo a casa di Francesco.

"Bene, allora io posso andare, il pranzo è stato veramente ottimo, complimenti signora. Ci vediamo domani Maria." Dice lui e si alza per uscire da casa.

Appena chiusa la porta, mamma dice:

"Non è un brav'uomo? Sai che lui abita lontano da qui, ma è comunque venuto fin qui per farsi perdonare."

"Lo so..."

"Sei sicura di non voler mangiare nulla?"

"Sicura..."

"Ivan, sei stato veramente molto bravo. Sei stato un ometto molto educato. Per questo, oggi andiamo da Luca a giocare tutti insieme, sua madre ci ha invitato. Okay?"

"Grazie mamma, ti voglio tanto bene!" Dice Ivan sorridendo.

"Anche io tesoro."

Ivan va di sopra a cambiarsi per andare dal suo amichetto e dopo poco tempo mi squilla il cellulare, Francesco.

"Ehi Maria, metti in vivavoce, mia madre deve parlare con la tua, se è lì."

"Okay...mamma!!! Lucrezia vuole parlare con te."

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