Capitolo 23

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La prima ora c'è religione ed è l'ora più dura di tutte. Dura non per il lavoro che facciamo (perché di lavoro non facciamo nulla), ma per la confusione che facciamo continuamente: siccome la prof Refalda è molto paziente e dice che l'ora di religione è fatta per rilassarsi dalle altre materie (anche se secondo me quest'ora doveva essere l'ultima), gli altri la prendono comoda. Fanno confusione, si scambiano i posti senza permesso, a volte i maschi si picchiano per divertimento. Mi fa veramente pena la prof perché lei cerca di mettere ordine nella classe ma nessuno le da mai retta; lei spiega e parla ma tutti continuano a fare come gli pare. Gli unici che rispettano la prof sono Giulia, io, Nicola, Fiamma e Beatrice. Spero soltanto che Francesco non sia come gli altri ragazzi...

Ci sediamo nei nostri posti e io guardo Nicola accanto a Giulia; non so perché non si parlano più come fanno sempre, spero solo che Nicola non le abbia detto di non provarci più con maleducazione...non se lo merita.

Nicola si gira verso di me e ci guardiamo per un bel po': quando guardo i suoi enormi occhi verdi, penso a tutta la nostra infanzia; eravamo veramente come dei fratelli...e ora tutto è andato perso per colpa dell'amore che prova per me e che io non ricambio.

Più e più volte mamma mi ha avvertito che un giorno, quando saremo cresciuti, uno di noi due si innamorerà dell'altro, perché nella maggior parte delle volte, è così che finisce: o vivono felici amandosi l'un l'altro, oppure rompono la llro amicizia per sempre.

Io non ci credevo perché ero sicura che io e lui saremo stati amici, e solo amici, per tutta la vita. Invece mi sbagliavo...

Nonna dice sempre che quello che ci rimane più male è il maschio...e nel caso di Nicola, che non è un ragazzo molto forte ma vulnerabile e fragile, credo che gli si sarà spezzato il cuore.

Sarebbe tutto molto più semplice se mi fossi innamorata di lui, perché abbiamo tutto in comune e sono sicura che mi amerebbe veramente molto. Noi due ci capiamo con un solo sguardo... ma non è andata così, perché l'uomo di cui mi sono innamorata è solo e soltanto Francesco.

Lo sapevo che se stavo con lui, avrei sofferto e in alcuni casi, avrei anche perso qualcuno di speciale. Ma non credevo che io e Nicola ci saremo mai separati...gli voglio un bene dell'anima ma se lui non vuole più avere a che fare con me, non posso fare più nulla...

Francesco mi riporta sulla terra ferma e mi dice:

"Ehi! Stai bene? Oggi ho notato che sei un po' triste...che hai?" Dice in tono preoccupato.

"Hmmm...nulla, cioè, non nulla. Io e Nicola abbiamo rotto la nostra amicizia, lui ha rotto la nostra amicizia. Oggi, andando a scuola, ho incontrato Nicola e avevo deciso di parlargli una volta per tutte di cosa prova per Giulia e per me. Abbiamo discusso a lungo...praticamente lui mi ama, e tu questo lo sai, e aveva detto che ormai era cambiato e voleva assolutamente stare con me. Mi ha presentato un sacco di motivi per cui dovevo stare con lui, ma io gli ho detto che ormai io amo un'altra persona, cioè te, e che per lui non provavo altro che amicizia. Lui aveva detto che non gli bastava più e che voleva essere qualcos'altro di più per me. Infine mi ha detto di fare una scelta tra te e lui: o mi mettevo con lui, oppure non saremo stati più amici, per sempre, perché ha detto che soffre ogni giorno quando ti vede prendermi le mani, cosa ch lui non può fare in quel senso. Io ho detto che la mia scelta è chiara ormai e lui mi ha detto addio per sempre...

Capivo perfettamente che soffriva e che questa era la scelta migliore, ma io non voglio rompere quel che avevamo costruito da quando eravamo piccoli. Non volevo perderlo, perché era l'amico in assoluto...

Non voglio...non è giusto...perché deve finire per forza così???"

"Capisco...dovrei essere felice per questo, ma non voglio vederti così e devo vedo che lui era una parte molto importante della tua vita...visto che ti amo, cercherò di parlargli e di ragionare con lui...sai, anche io sono stato al tuo posto una volta...ed è finita esattamente così. Ma questa volta non voglio che anche tu soffra come io ho sofferto. Ci penso io, tu non ti preoccupare..." Dice Francesco e mi bacia la fronte.

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