Capitolo 44

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Sono le 13.10. Il mio stomaco brontola, anche perché ho bevuto solo un caffè con una brioche e poi anche perché abbiamo corso per tutto il centro commerciale per tipo tre ore.
Scendo di sotto e vedo la mamma che prepara il pranzo in cucina e poi, in salotto c'è un dolce profumino a cui il mio stomaco non riesce a resistere.
Decido di non pensarci, allora vado in giardino e mi prendo un po' il sole... dopo un po' sento Ivan avvicinarsi a me.

"Disturbo?" Chiede lui.

"Assolutamente sì!" Scherzo.

Si siede accanto a me e con tono serio dice:

"T-ti ricordi la mia vecchia compagna di classe...Alexandra...?" Dice guardando il prato.

"Sì, la ragazzina che ti piaceva..." Rispondo tranquillamente, ma lui arrossisce.

"Ecco...quando ha saputo del mio ritorno...mi ha chiamato. Io ero scioccato, ma anche felice perché questo significava che si ricordava ancora di me..." Io annuisco e poi lui riprende a bassa voce, come se lei fosse qui.

"In poche parole mi ha detto se questo pomeriggio ci potevamo incontrare per andare in un bar a bere qualcosa!" E cambia tono.

"Sono stra-felice per te!!! Vedi? Io te l'avevo detto che non ti avrebbe dimenticato!!!"

"Sì, ma non so che dirle, cioè, oggi le vorrei confessare ciò che provavo e provo tuttora per lei... puoi darmi un consiglio...?"

"Certo! Cioè, io che somo donna, ti dico subito che mi aspetterei un qualcosa, tipo un mazzo dei miei fiori preferiti o comunque qualcosa di romantico. Poi devi essere sorridente e disponibile ad ascoltare con attenzione anche la cosa più sciocca che ti dice. Pian piano si accorgerà che sei un ragazzo chele presta attenzioni e lì, tu ne approfitti per dirle ciò che vuoi dirle, ma senza giri di parole, sennò si annoierà! Non devi arrivare dritto al punto, ma neanche dirle la Divina Commedia! Sii te stesso e non ti preoccupare, vedrai che tutto andrà peril meglio..." Dico tutto d'un fiato.

"Ah. Che tipo di rose credi che dovrei portarle?" Chiede con preoccupazione.

"Non so... io le porterei il mazzo di fiori che più la rappresenta...Francesco ad esempio mi ha regalato un mazzo di rose rosse. Ha detto che ha scelto queste perché quel rosso brillante gli ricordavano le mie labbra e che io posso sembrare dolce e tenera, ma che se ne approfitti troppo, posso diventare pungente e pericolosa..." Dico sorridendo senza rendermene conto.

"Ah...Alexandra, bhè... ha dei capelli biondi come quelli del sole... ma degli occhi azzurri come quelli del ghiaccio... lei è gentile e calma come il mare, e ha un sorriso così rassicurante che quando lo guardi dimentichi tutte le cose brutte che ti preoccupavano... " Gli si illuminano gli occhi quando si mette a parlare di lei... è proprio come me quando mi sono innamorata di Francesco.

"Non so... capelli biondi come il sole, calma come il mare e un sorriso rassicurante...penserei subito ai girasoli, ma mi vengono in mente anche i tulipani...non so..." Dico insicura.

"Che ne dici di portarglieli entrambi?" Interviene Luca entrando nel giardino con noi.

"Perché no..." Dice Ivan.

"Io alla mia prima ragazza, ho portato delle rose bianche, perché aveva una pelle così chiara e degli occhi glaciali..." Dice Luca ripensando al passato.

"Rose bianche!!!" Esclama Ivan.

"Cosa?" Diciamo in coro io e Luca.

"Sì, le rose bianche! Sono perfette! Sono quelle che rappresentano a pieno la personalità e l'aspetto di Alex!" Dice gioioso.

"Allora portale quelle..." Dico io soreidendo.

"Sì! Grazie mille Luca per i fiori e grazie a te, Maria, per i consigli!!!" Dice entrando in casa.

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