Milano, 5 aprile 2023
Il volo Melbourne-Milano è durato quasi ventiquattro ore. Il jet-lag ha scombussolato parecchio me e Pierre. Un taxi ci ha scortati fino al suo appartamento e abbiamo dormito quasi tutto il giorno una volta rientrati.
È mercoledì. Il sole è sorto e sono le 7:00. Pierre dorme in una posizione scomposta. Cauta, esco dalla stanza da letto e cammino verso la cucina. È ampia, dai mobili beige. L'isola occupa metà dello spazio e c'è una grande finestra dinanzi al lavandino. Il salotto è annesso, anch'esso spazioso, con un divano in pelle e una televisione al plasma. C'è un angolo adibito a caschi e trofei e ho sorriso come una stupida quando ho notato quello di Monza.
Tre anni fa ha vinto sul circuito italiano. Quella gara l'ho vista con Hélène e ammetto di essermi emozionata. Chi se lo sarebbe aspettato che qualche anno dopo mi sarei fidanzata con quel saccente di Pierre Gasly...
Il corridoio è una lunga striscia. Ci sono due bagni, una camera degli ospiti, la camera da letto e il ripostiglio.
Ammetto di aver curiosato un po' in giro e Pierre me l'ha lasciato fare.
Scarto la pellicola dalle due ciotole in ceramica e guarnisco il porridge con frutti di bosco e mandorle. Torno in camera e le poggio sul comodino. Pierre ha cambiato posizione: è a pancia in su e lo scuoto piano. Non si muove. Gli do dei piccoli bacini sulle labbra e sorride. Mugola e apre gli occhi.
«Ma belle...» mormora con tono roco e si mette seduto. Si sporge a baciarmi. «Sempre mattiniera»
«Ahimè, non cambierò mai questa abitudine».
Pierre mugola qualcosa di incomprensibile, mi afferra i fianchi, portandomi su di lui. «Non cambiare per nessuno, Jas. Mi piaci per quello che sei». Mi bacia e sento il cuore scoppiare.
Cosa ho fatto per meritarlo?
Consumiamo la colazione, facciamo una doccia e ci prepariamo per uscire. Pierre vuole mostrarmi Milano. Mano nella mano camminiamo tra le strade della città e ben presto ci troviamo nella piazza del Duomo.
Qualche fan ci nota e Pierre concede loro foto e autografi.
Il mio ragazzo mi bacia dinanzi al Duomo e ritrae questo momento in uno scatto. Lo pubblica nelle storie su Instagram, taggando il mio profilo.
Riprendiamo la nostra passeggiata e mi elenca vari locali nelle stradine che imbocchiamo. Pranziamo in un ristorante, il Berton. Ci scambiamo un pezzo di torta e ne prendo un altro. Pierre ridacchia e il cuore ha un singulto.
Mi sto innamorando di questo ragazzo fin troppo velocemente. E ho una paura fottuta. Dargli il mio cuore sarebbe l'ultimo passo verso la felicità. Dannate paranoie che non mi permettono di godermi appieno i momenti.
Pierre paga il conto e, mano nella mano, camminiamo verso il centro della città. Ci fermiamo in un negozio di abbigliamento e facciamo shopping. A pomeriggio inoltrato torniamo a casa e sistemiamo gli acquisti.
Pierre si ostina a preparare la cena. Lo osservo mentre condisce l'insalata di pollo. Il naso aquilino, gli occhi concentrati su quello che sta facendo, i capelli castano chiaro arruffati.
Ormai è appurato che tra noi le cose stanno prendendo una piega diversa.
Ceniamo guardando la TV e sistemo i piatti nella lavastoviglie. Pierre mi inchioda contro il bancone.
«Credi sia troppo presto tutto questo? Io che vengo da te a Monaco, tu che vieni a Milano...»
Un brivido mi percorre la colonna vertebrale. Dove vuole andare a parare? Vuole rompere? Il solo pensiero mi fa accapponare la pelle. Quanto siamo durati? Due mesi? Due mesi e mezzo? Era davvero sincero quando affermava che non mi avrebbe lasciata andare?
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Right Here // Pierre Gasly
Fanfiction[SPIN-OFF DI ATLANTIS] Jasmine, dopo aver perso l'amore della sua vita, decide di non dar spazio all'amore per paura di soffrire ancora. Pierre, dopo l'ennesima relazione fallimentare, capisce che non può condurre una vita sfrenata per sempre. Ma se...