25. (J&P)

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Monte Carlo, 10 settembre 2023

Dopo la cena in pizzeria, io e Pierre siamo rimasti qualche altro giorno a Milano prima di partire per Monaco.

Siamo a casa di mia madre. Quest'ultima e il mio ragazzo vanno molto d'accordo, e hanno consolidato il loro rapporto. Tra l'altro, Alfred lo ha trascinato in azienda per chiedergli consigli. È proprietario di un noto marchio automobilistico del Principato.

Io e mamma abbiamo recuperato il tempo trascorso distanti. Abbiamo fatto shopping, parlato del più e del meno, le ho raccontato dell'andazzo della mia relazione e abbiamo fatto tappa a Nizza e Cap d'Ail. Ieri, ad esempio, abbiamo cenato -insieme ad Alfred e Pierre- in un ristorante a Beausoleil.

Sono nella mia camera quando sento dei passi sulle scale e la porta aprirsi.

«Charles ci ha invitato a cena stasera. Lui e Hel hanno un annuncio da fare», dice il mio ragazzo chiudendo la porta e poggiandosi contro.

«Ora sono curiosa», mento.

Hel mi ha detto che avrebbe annunciato la gravidanza prima a noi, poi a Carlos e a Lando.

Pierre fa vagare lo sguardo per la stanza, soffermandosi sui poster di Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Qualche modellino di monoposto e di caschi sono posti su due mensole, così come nell'armadio ho delle magliette e delle felpe della Mercedes e della Ferrari.

Prima che apra bocca pesco un cappello dalla prima anta. Non ho solo la maglietta della RedBull col numero dieci. Sfoglio la galleria del mio cellulare e gli mostro una foto datata sei settembre duemilaventi. Indosso entrambi. Pierre ghigna.

«Te l'ho detto che quel giorno ho fatto il tifo per te», dico soddisfatta.

«Scometto abbia fatto molto male il ritiro di Sebastian»

«Se ti riferisci alla gara sì. Per quanto riguarda il ritiro dalla Formula Uno, be'...sono stata a lutto per mesi. È stato grazie a lui se mi sono approcciata a questo sport. Ricordo il primo Gran Premio a cui ho preso parte. Ero con mamma, era il duemilaundici. Avevo tredici anni ed è stata la prima volta che ho visto dal vivo una gara. Ero sulla tribuna. In molti erano in fermento perché Sebastian aveva colto la pole position, altri speravano che la Ferrari facesse qualcosa. A quei tempi non tifavo ancora per loro. Il cuore scalpitava nonostante fossi consapevole che chi partiva primo terminava primo. Quel giorno ho reputato Seb il mio pilota. A discapito di chi lo ha criticato, odiato, detto che era un raccomandato, io ho sempre tifato per lui. Sono cresciuta, spettatrice di tutti i suoi successi. Poi Ferrari lo ha ingaggiato ed è nato anche il mio amore per la Rossa. Il giorno in cui ha annunciato il ritiro ho pianto per ore. In parte stentavo a crederci, l'altra si convinceva che quel giorno sarebbe arrivato. Ha fatto male, però mi ha permesso di conoscere te e di non dimenticare cosa mi ha dato questo sport», confesso.

«E Lewis, invece?»

«Ho simpatizzato a lungo per lui perché era l'idolo di Amélie. Il merchandising che vedi della Mercedes era suo. Ho deciso di conservarlo».

Gli occhi di Pierre diventano lucidi.

«Non lo sapevo...»

«Come potevi? È un capitolo chiuso»

«Mi dispiace».

Aggrotto le sopracciglia. «Per cosa?»

«Per aver flirtato con te quando stavate insieme, per averti detto di passare alla sponda della RedBull anche se tifavi un altro team, per aver insistito»

«Se non avessi insistito non staremo insieme», lo interrompo, dolce.

«Lo so, ma...»

«Nessun ma. Stiamo insieme, è questo che conta», lo ammonisco.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 11 ⏰

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