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Monte Carlo, otto anni prima...

«Lucien, dai, non voglio venire», borbotto mentre il mio amico si dipinge in viso un'espressione torva.

Se c'è una cosa che ho imparato di Lucien Blanc è che non gli si può dire di no. Ma, ahimè, io a questa festa di Jacques non voglio partecipare. Se Hélène fosse qui mi rifilerebbe la frase "ti chiudi sempre in casa e non conosci nessuno. Quando lo troverai il ragazzo?"

Be', come se fosse semplice trovarne uno con la testa a posto! Hélène ha cercato di rifilarmi Lucien, ma siamo troppo diversi per stare insieme.

«Jas, ti prego! Hélène mi sta rompendo le palle! Vuole che andiamo insieme», mi supplica in ginocchio. «Non si è arresa al fatto che non sono interessata nel frequentarti?»

«Così ferisci il mio ego, baby». Porta una mano sul cuore con fare drammatico. Scuoto la testa. «E se facessimo finta di stare insieme? Ti prometto che terrò le mani a posto ma, ti prego, se non mi presento alla festa di Jacques mi bannerà da casa sua! Jas, per favore!»

Lucien fa il labbruccio. Oh, andiamo! Come posso resistergli?

«E va bene!» cedo.

Mi getta le braccia al collo e mi fa fare una giravolta.

«Grazie! Grazie! Grazie!»

«È l'ultimo favore»

«Oh, baby, non credo proprio!»

Sul serio, perché ho rivolto la parola a Lucien il primo giorno di scuola superiore?

La sera mi trovo nella mega villa di Jacques, il ragazzo di Hélène, la mia migliore amica. Stanno insieme da quasi due anni. Mi chiedo cosa ci abbia visto in lui. Duh, è un badboy. Ma, ahimè, lei crede che gli sarà fedele per sempre. Io penso solo che abbia la puzza sotto al naso. Ha una faccia tosta quel ragazzo. Vorrei prenderlo a pugni.

Il bancone della cucina straripa di bottiglie di alcol e stuzzichini di vario tipo.

«Jas!»

La voce di Hélène sovrasta la musica alta. Mi abbraccia e capisco che è brilla. Con la coda dell'occhio noto Jacques fissarci. O meglio, fissa la mia migliore amica stretta in un abito rosa che risalta le sue curve. Hélène è quel tipo di ragazza che non ha bisogno di abiti vistosi o di trucco eccessivo per apparire bella. Ha un fisico slanciato, le curve al punto giusto e un sorriso che farebbe innamorare chiunque. Poi il suo carisma e empatia non aiutano quando riceve una delusione. Vede sempre del buono nelle persone e non quanto il suo ragazzo sia marcio dentro.

«Hai deciso di dare un'opportunità a Lucien?»

«Ecco...ci stiamo frequentando».

Detesto mentire. Soprattutto alla mia migliore amica. Non so perché vogliano che stiamo insieme. Lucien è un bel ragazzo. Alto, moro, con delle labbra che ti implorano di baciare le tue, ma non è il mio tipo. È spavaldo, cinico e che ha più conquiste delle vittorie di Lewis Hamilton in Formula 1. Non sono il suo prototipo di ragazza. Preferisco stare a casa, leggere un buon libro e non dare spazio all'amore. Voglio concentrarmi sullo studio, ecco. Non credo che saremmo una coppia bilanciata.

Hélène sorride ma viene appioppata dal suo ragazzo. Mi lancia uno sguardo caustico. Non scorre buon sangue tra di noi. Il solo pensiero che dovrò vederlo anche all'università mi fa rivoltare lo stomaco. Di tutti i ragazzi presenti nel Principato proprio lui doveva scegliere?

Lucien muove i fianchi e canticchia una canzone di The Weeknd. Mi si avvicina con la camicia nera sbottonata, mettendo in mostra il suo petto tonico. Se vuole sedurmi non ci sta riuscendo.

Right Here // Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora