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Monte Carlo, 20 maggio 2023

Il lunedì ho preso il volo per Nizza mentre Pierre uno per Londra, direzione Enstone per lavorare con il team. Ho speso questi giorni a occuparmi della mia attività online. Ammetto di aver trascurato un po' il lavoro, ma le entrate fortunatamente sono state fruttuose.

Hélène è a Maranello. La situazione con Carlos è critica. Non si parlano e mi ha rivelato che è difficile lavorare con lui.

Settimana prossima si terrà il Gran Premio qui a Monaco e non vedo l'ora! D'altronde, io e Pierre ci siamo conosciuti proprio durante questo periodo, sei anni fa.

Il telefono s'illumina e sposto lo sguardo dal computer.

"Buone notizie! Domenica sarò in tribuna!"

È il messaggio che ricevo da Lucien. Sorrido.

"Che bello! Finalmente ci vedremo!"

"Non dirlo a Hel, per favore. Non voglio turbarla."

"Va bene. Non vedo l'ora di presentarti Pierre!"

Trascorro il pomeriggio lavorando e messaggiando con Lucien. Sistemo lo studio e mi reco in cucina per preparare la cena. Condisco una piadina con petto di pollo, insalata e pomodorini, e la mangio mentre guardo la TV.

Pierre non si è fatto sentire. Comprensibile. Inizio a sentire la sua mancanza. Trascorrere molto tempo con lui mi ha indotto a non volerlo mai lasciare andare. Sono abituata alla sua presenza in questa vita imperfetta e pregna di paranoie.

Mi si forma un nodo alla gola. Una lacrima mi riga il viso. La asciugo e cerco di prestare attenzione al programma di cucina che sta trasmettendo la TV.

Un tripudio di emozioni mi investe. Gioia: ho qualcuno che tiene a me; tristezza: Pierre è a Enstone; malinconia: Amélie non c'è più; dolore: le crepe sul cuore s'incrinano, permettendo alle ferite di riaprirsi.

Per quattro anni non ho fatto altro che soffrire -anche in silenzio- e ad allontanare ogni ragazzo che mi contattava. Quattro anni di solitudine, che mi hanno indotto a pensare che non sapevo più amare.

Prima di Amélie pensavo di non saper amare. In fondo, cos'è l'amore? Quello che provo per Pierre è davvero amore? O sono solo convinta di amarlo? Sono le paranoie a parlare?

Sblocco il telefono e compongo il numero di Hélène. Mi risponde dopo tre squilli.

«Ehi, Jas!»

«Ehi, Hel. Disturbo?» chiedo timorosa. «Cosa? No. Sono appena uscita dalla factory. Tutto bene? Ti sento strana», dice preoccupata e sento una portiera chiudersi.

«È che...in realtà non so cos'ho. Sto provando troppe emozioni», confesso. «Emozioni di che tipo? Positive?»

«Più o meno. Sono contenta di avere Pierre al mio fianco perché so che ci tiene a me. Al contempo mi manca Amélie. Non capisco se provo amore nei confronti di Pierre», mormoro e osservo un punto del salotto. «Jas, l'amore ha bisogno di maturare. Non avere fretta. Ne avete di tempo. E poi, domani torna, no? Starete insieme fino a lunedì». Sospiro affranta. «È che...non so più cosa sia l'amore...»

Una portiera sbatte e un rumore di chiavi. «L'amore è un sentimento puro, Jas. È quello che tu provavi per Amy. Lei te lo ha insegnato. L'amore sono gli sguardi, le parole dolci, le carezze. L'amore eravate tu e lei, ma sono sicura che tu di Pierre ne sei innamorata. Hai solo bisogno di tempo per accettarlo. Amare qualcuno dopo aver perso colei che reputavi la tua persona non era qualcosa che volevi sperimentare, lo so. Ma si sa, l'amore bussa quando meno te lo aspetti. Goditi Pierre e non affrettare nulla, d'accordo?»

Right Here // Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora