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PIERRE

Montmeló, 4 giugno 2023

Svegliarmi solo nel letto è un qualcosa a cui non sono più abituato. C'è sempre stata Jasmine al mio fianco, ma ha preferito restare a Monaco per lavorare.

È ormai appurato: sono perdutamente innamorato di quella ragazza.

Non ho intenzione di troncare, non ora che si sta aprendo con me. Ho atteso anni prima di fare il primo passo. So che ha sofferto molto per la perdita di Amélie. Mi sono fatto avanti, prendendomi il suo dolore, sperando di aver alleggerito il peso che porta nel petto.

Jasmine mi è sempre piaciuta, non è una novità. Quando ci siamo scontrati quel giorno non mi aspettavo che si palesasse Amélie. Ammetto di essere rimasto impietrito dal fatto che avesse una ragazza. Ci ho provato spudoratamente, inconsapevole fosse impegnata.

Infastidirla con la mia saccenza rientrava nei piani. Speravo di approfondire la conversazione, e invece se n'è andata prima che potessi effettivamente estorcerle qualche informazione. È questo che mi ha incuriosito di lei: volevo sapere tutto, provocarla, uscire.

Jasmine mi ha rapito il cuore senza rendersene conto.

Non ho dimenticato il suo volto. Frequentavo una ragazza? Avevo lei nei pensieri. Di relazioni ne ho avute, ma con lei è diverso. Io, con Jasmine, voglio trascorrere il resto della mia vita.

Un po' come Charles con Hélène. Ormai vivono in simbiosi, ma il pilota numero sedici mi ha raccontato quello che è successo tra lui e la social media manager al Jimmy'z.

«Quel vestito rosso mi ha mandato su di giri! Pendevo dalle sue labbra e nemmeno se ne accorgeva. Mi sono avvicinato, ci siamo provocati e l'ho trascinata in un angolo per baciarla. Diamine, Pierre, sapessi quanto ho aspettato per farlo! Mi sembrava di impazzire! Non ho badato a nulla. Eravamo consapevoli che lei stesse tradendo Carlos, ma anche lei non ne poteva più dell'attrazione repressa. La amo. La amo da quel maledetto nove gennaio. Potessi, tornerei indietro per chiederle di uscire, battendo Carlos».

Alla fine, le nostre parole si sono rivelate veritiere. È bello vedere Charles innamorato. Hélène è quella giusta, è la sua persona.

«Mi annoio a morte», mi risveglia dai pensieri Jasmine e ripongo l'attenzione sulla mia ragazza. «Ah, sì?»

La sento trafficare con le pentole e sospira.

«Sono in procinto di mangiare una piadina. Non ho voglia di cucinare», borbotta e sorrido, immaginando quel broncio adorabile sul suo viso. «Mangia, ma belle. Quando torno ti voglio in forze», la redarguisco.

«E tu pensa ad andare a punti. Magari ti do un bel premio quando torni a casa».

Ora ha tutta la mia attenzione. Mi lecco le labbra. «Che genere di premio?»

«Pensi sempre al sesso», ridacchia divertita. «Colpevole!»

Jasmine ride di nuovo e il cuore ha un singulto. Ho già detto che la amo? Glielo direi a ogni ora del giorno, ma non voglio pressarla.

«Comunque credo che ci vedremo tra qualche giorno perché dovrò testare il circuito di Montreal al simulatore», dico contrariato. «Tranquillo. Penso che trascorrerò del tempo con Hélène. A meno che non decida di stare ventiquattro ore su ventiquattro con Charles. Quei due vivono in simbiosi».

Be', sono innamorati. Comprensibile.

Sono in procinto di porle una domanda ma il mio preparatore atletico mi richiama.

«Ti chiamo più tardi»

«Va bene. Buona fortuna e stai attento. Ti amo».

Sorrido. «Ti amo».

Right Here // Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora