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Emma

Mi svegliai di soprassalto, sedendomi sul letto tremolante.
Calma Emma, stai tranquilla, non sta succedendo nulla.
Equilibrio, lucidità e presenza.
Mi alzai lentamente, con i conati che minacciavano di uscirmi dalla bocca.
Andai in cucina, recuperando il farmaco per l'ansia e la borsa dell'acqua calda.
Piano, fai piano. E respira, lentamente. Non succede nulla, stai buona.
Ingoiai con un cucchiaino quelle quattro gocce amare, controvoglia.
E sospirai, cercando di porre fine al mio corpo di reagire.
Non succede niente, tranquilla. Sei qui, in casa tua, piano.
Mi avvicinai al cassetto dei vecchi ricordi, quelli miei e di Joseph. Si, perché ancora conservavo tutto come se fosse il quadro più bello e affascinante di sto mondo, con cura e amore.
Tutte le foto di noi due, da quando avevamo corrispettivamente 16 e 17 anni, a quando ne avevamo 20 e 21.
Tutti i petali di rose secche, lettere e canzoni d'amore che mi scrisse.
C'era anche una sua maglietta, che non gli avevo mai restituito.
I ricordi mi riaffiorarono la mente, ed il mio corpo si rilassò: mi immaginai di nuovo la nostra prima vacanza in Grecia, le nostre serate a casa a guardarci un film, quando uscivamo per i nostri anniversari o mesiversari all'inizio della relazione.
Gli avevo dedicato interamente tutta la mia adolescenza, e non mi pentii mai di questa scelta.
"Quante cose che non sai e che non sono riuscita a dirti, Jay"
Sfiorai con le dita la sua figura nella foto.
"Ma ora è tutto apposto, io sto bene"
Mentii, cercando però di auto convincermi.
Jo, mi manchi da morire.

Io non lo so che succede quando resto solo
e mi perdo dentro di te
è come andarsene in giro di notte a cercarsele.

Grazie per le 1000 letture ed i 100 voti❤️

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