Correva. Jisung sentiva il fiato spezzarsi in mezzo alla gola e i polmoni bruciare e, nonostante il suo migliore amico urlasse il suo nome, continuava a correre. Dove sperava di arrivare? Non lo sapeva, nemmeno gli importava, bastava che fosse un posto lontano, dove non sarebbe potuto essere trovato da Minho. Sentiva le lacrime scivolare sul suo viso, schiaffeggiato dal vento freddo di dicembre, e gli occhi ardere. Il suo sguardo non era fisso sul marciapiede né sulle persone che superava, ma di fronte a sé e, come se ci fosse stato un proiettore, vedeva soltanto ciò che era successo da quando Minho era entrato nella sua vita – all'improvviso, piacevole come una ventata d'aria fresca durante un afoso pomeriggio estivo.
Eccolo, il messaggio che, mentre piangeva nascosto sotto le coperte, gli aveva mandato, l'inizio di tutto. La prima volta che lo aveva visto, durante il pranzo a cui Felix lo aveva pregato di andare (non gli aveva prestato particolare attenzione e si era persino irritato quando aveva provato a intavolare una conversazione con lui, perché quel giorno non aveva particolarmente voglia di parlare). La notte di Halloween, quando aveva capito tutto e si era ringraziato mentalmente per essersi cambiato all'ultimo secondo. Ecco, quella notte, mentre parlavano in giardino, si era sorpreso di quanto i suoi occhi brillassero e, per un momento, aveva sperato di essere riconosciuto. Rivide se stesso tremare e, per la prima volta dopo tanto tempo, agire impulsivamente accompagnando Minho in palestra perché voleva stare con lui, perché voleva far parte della sua vita reale. E poi ripensò a come aveva cercato di avvicinarglisi in qualsiasi modo e a come Minho aveva reagito: con un sorriso e apprezzando la sua compagnia.
Jisung si fermò di fronte alla panchina dove si erano lasciati i loro rispettivi regali. E ora se n'era andato, era scappato. L'aveva perso. Perché quale motivo poteva avere Minho per insistere con lui dopo che lo aveva abbandonato?
Sentì Felix fermarsi dietro di lui, il respiro corto. «Si vede che vai a correre» disse, mentre cercava di riprendere fiato.
Jisung si sedette sulla panchina e si portò le mani sul viso, cercando di asciugare le lacrime che continuavano a cadere dai suoi occhi. «I-io... non e-ero pronto» confessò fra i singhiozzi.
Felix si sedette accanto a lui e passò un braccio intorno alle sue spalle, per poi stringerlo contro il proprio petto. «Lo so» sussurrò, lo sguardo lucido.
Jisung voleva aspettare. Che cosa, non lo sapeva nemmeno lui, ma aveva paura. Mentre si prendeva cura di Minho rimanendo al suo fianco, il timore di essere scoperto stringeva il suo cuore in una morsa dolorosa. Avrebbe voluto allontanarsi, evitare di stringere un rapporto troppo stretto con Minho anche nella realtà, perché più diventavano intimi più sarebbe stato difficile nascondere la verità. Ma non era riuscito a tenersi lontano da lui. Era come se Minho avesse dentro di sé una calamita che spingeva Jisung a orbitargli attorno, senza alcuna via di fuga. Forse erano i suoi stessi sentimenti ad essere la sua condanna, perché Minho, che fosse dietro uno schermo o accanto a lui, era sempre così gentile, premuroso, e aveva quel sorriso che era in grado di scioglierlo e di farlo stare bene.
Probabilmente, invece, adesso Minho lo odiava. Avrebbe avuto tutti i motivi di questo mondo: Jisung gli aveva nascosto la verità e – ne era certo – era ben lontano dall'immagine che il maggiore si era fatto del ragazzo-scoiattolo. Era una delusione sotto tutti i punti di vista.
E se anche Minho, dopo tutto quello che era successo, non lo avesse odiato – ne dubitava fortemente –, Jisung non poteva permettere che gli si avvicinasse. Non voleva rovinare anche la sua, di vita. Persino adesso, stretto fra le braccia di Felix, si sentiva un peso. In quel momento il suo migliore amico sarebbe dovuto essere con Chan, il ragazzo di cui era innamorato, seduto davanti a un tavolino di un bar, e invece era lì con lui. «Vai da Chan» sussurrò, una volta che i singhiozzi si furono calmati.
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IKIGAI, minsung
Fanficᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ❝No matter how hard I try to smile I feel so lonely Like aliens trying to blend in with Earthlings❞ ⇥ quokka_ Minho è un ragazzo di ventun'anni, frequenta la facoltà di scienze umanistiche e ha una smisurata...