Jisung stava suonando il pianoforte quando sentì le porta di casa aprirsi e poi chiudersi. Le sue dita si bloccarono a mezz'aria e per un attimo vide il buio al posto dello spartito. Scosse il capo, tornando alla realtà, e riprese a suonare. Tuttavia le sue mani tremavano e i polpastrelli si appoggiavano con troppa forza sui tasti, rovinando quella che doveva essere una melodia. Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e strinse i bordi della sedia con le mani, abbassando il capo. Strizzò gli occhi e il labbro inferiore con i denti e sentì qualche lacrima scivolare lungo le guance quando lo raggiunse la voce di Dohyun che consolava sua madre.
Si alzò e uscì dalla stanza dedicata alla musica che aveva sistemato insieme a Dohyun. Scese le scale, le gambe tremanti, e sentì il cuore spezzarsi quando scorse la figura di sua madre stretta dalle braccia del compagno, i singhiozzi che le scuotevano il corpo. Si avvicinò loro e si sedette accanto a lei, appoggiando la testa sulla sua schiena e circondando il suo busto magro con le braccia. Sentì Dohyun allungare le mani per abbracciare entrambi. Era quella la fine, dunque; suo padre era tornato e se n'era andato, lasciando entrambi in lacrime. Sebbene fossero passati nove anni, non era cambiato nulla da quel giorno. Sperava, però, che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbero pianto per lui, l'ultima volta che lui li abbandonava.
«Ci sono io, state tranquilli.»
La voce di Dohyun raggiunse le orecchie di Jisung, che pianse più forte. Cercò la mano del compagno di sua madre, appoggiata sulla sua spalla, e la strinse. «Non ci abbandonare, almeno tu» sussurrò.
Dohyun li abbracciò più forte. «Non lo farò» promise.
Rimasero abbracciati a lungo, anche dopo che le lacrime si erano spente, godendosi il calore familiare dei loro corpi. Dopo un po', Dohyun si alzò per preparare la cena e lasciare un po' di spazio a Jisung e sua madre. Sooyun accarezzò la testa del figlio e lo fece appoggiare sulla sua spalla. «È uno stronzo» disse soltanto.
Jisung sorrise appena. «Questo lo avevamo capito entrambi già da un po'» mormorò e si passò le mani sulle guance per asciugarle.
«Lo so, però ecco... il motivo per cui è tornato. Mi fa schifo.»
Jisung alzò la testa per guardare la madre. «Cosa intendi dire?»
Sooyun sospirò e abbassò le mani sul grembo, cominciando a giocare con le dita. Le lacrime ancora bagnavano i suoi occhi. «Per un attimo ci avevo sperato, sai? Che fosse tornato per rimediare, almeno con te. Speravo che si fosse pentito» mormorò. Jisung si morse il labbro inferiore. «Certo, era dispiaciuto che tu non ci fossi e ha chiesto scusa per entrambi. Ha detto che era ancora troppo "immaturo". A trent'anni passati.» Una risata rassegnata lasciò le sue labbra. «Si è indebitato, sai?» disse infine, gli occhi chiusi, un'espressione sconsolata e ferita dipinta sul volto.
Jisung spalancò gli occhi e sentì il respiro mozzarsi nel petto per un secondo a causa dell'incredulità. «Cosa?» sussurrò. Era tornato perché aveva bisogno di soldi? Li aveva lasciati nella completa povertà tutto quel tempo, costringendo sua madre a fare continui sacrifici e persino due lavori in alcuni periodi, e ora chiedeva loro del denaro. Non riusciva a credere alle proprie orecchie. Se solo non fosse stato così scioccato e ferito dalla notizia, sarebbe scoppiato in una fragorosa risata. Mi sono ridotto in questo stato per un uomo così piccolo?, si chiese stringendo le mani a pugno.
«Hai capito bene. Quando me l'ha detto, non riuscivo a crederci. Non so con quale forza non mi sono messa a urlare. Forse ero troppo arrabbiata per farlo.» Sooyun si morse il labbro inferiore, poi, notando i pugni stretti del figlio, circondò le sue mani con le proprie per cercare di farlo rilassare. «Prima di andare, però, quando eravamo di fronte alla mia macchina, gli ho dato uno schiaffo. Sii fiero di me.»
![](https://img.wattpad.com/cover/262562993-288-k701761.jpg)
STAI LEGGENDO
IKIGAI, minsung
Fanficᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ❝No matter how hard I try to smile I feel so lonely Like aliens trying to blend in with Earthlings❞ ⇥ quokka_ Minho è un ragazzo di ventun'anni, frequenta la facoltà di scienze umanistiche e ha una smisurata...