LizzieNel liceo pubblico del Queens c'era un caos totale, gli studenti correvano in tutte le direzioni nel campo di Football mentre la banda scolastica suonava l'inno della Townsend Harris High School.
Elizabeth Evans era in un lato del campo, guardando i suoi compagni di classe e di scuola che festeggiavano quella tripla vittoria.
Non riusciva ancora a crederci. Avevano vinto. Dopo ore, giorni, settimane in cui erano stati chiusi in palestra, erano caduti, ed avevano rischiato braccia e gambe rotte, ci erano riusciti. Il loro liceo aveva vinto il torneo scolastico di cheerleading per la prima volta dopo anni di allenamento e di fallimenti.
In quell'ultimo anno di liceo non avevano vinto solo loro, ma anche la squadra di Football e di Lacrosse. Era un delirio totale. Intorno a lei c'erano energumeni con le divise delle squadre, e ragazze con strass e gonnellini che saltellavano in giro.
«Lizzie!», la voce allegra della sua migliore amica la riscosse dai pensieri e si girò verso di lei appena in tempo per vedere Lily saltarle al collo. Indossavano tutte e due la divisa con cui avevano vinto ed erano truccate allo stesso modo, la loro allenatrice pensava fosse giusto rendere omaggio a quella vittoria fino in fondo.
«Ci avresti mai pensato? Guarda come concludiamo il nostro ultimo anno! È pazzesco!».
«Lo so, è incredibile, sarà una mano santa per il mio curriculum!».
«Sempre a pensare al lavoro tu! Goditi la vittoria! Hanno vinto anche gli altri! Sono stati incredibili».
«Ma dai, ti prego, non fare di nuovo la parte del capitano della nostra squadra di cheerleader, innamorata del capitano della squadra di Football, siete così scontati».
«E tu sei poco romantica». Un ragazzo si avvicinò a loro e cinse le spalle di Lily con un braccio lasciandole un dolce bacio sulla tempia. Era alto, aveva due spalle enormi, dovute forse anche alla divisa della squadra, i capelli castani ed un sorriso smagliante.
«Andiamo Brian, siete scontati come una commedia romantica!», Lizzie fece una smorfia che, però, trasformò quasi subito in un sorriso. Adorava quei due.
«Lizzie, noi viviamo nella città delle commedie romantiche! La pista di pattinaggio, l'albero di natale, Central Park! Insomma New York è questo ed altro!», Lily aveva un sorriso sul volto che Elizabeth un po' le invidiava. Erano innamorati quei due, eccome se lo erano, fin dal secondo anno di superiori ed erano la perfetta coppia che ognuno guardava nei corridoi di scuola. Quando litigavano, ovvero raramente, cercavano subito di chiarire e di trovare un punto di incontro, e lei avrebbe scommesso qualsiasi cosa che si sarebbero sposati.
«Mi sto perdendo qualcosa di divertente?», una voce alle loro spalle fece irrigidire Lizzie finché un ragazzo alto con i capelli neri non entrò nel loro campo visivo. I suoi occhi blu la perforarono con quello sguardo saccente ed irriverente. Davvero, non lo sopportava.
«Noah».
«Anche conosciuto come il campione di Lacrosse dell'anno».
«Che fortuna saper tenere in mano una mazza».
«Lizzie, Lizzie, ma perché sei così antipatica con me? Se sei frustrata perché l'unica cosa che sai fare è sbattere il sedere non prendertela con i veri campioni», Noah le si era avvicinato, chinandosi alla sua altezza per soffiarle dritto in faccia quelle parole. Tutto il corpo di Lizzie si irrigidì, fino a quando lui non le sorrise e tornò a concentrarsi su Brian. I due capitani delle squadre del loro liceo, figurarsi se non erano amici.
«Andiamo Noah smettila, non puoi stare zitto?», Lily, abituata ai battibecchi tra i due, cercava sempre di calmarli, non riuscendoci mai.
Noah era il capitano della squadra di Lacrosse, ed abitava da sempre a pochi isolati dalla casa di Elizabeth. Si erano conosciuti da piccoli nella palestra di quartiere, lui nel campo esterno a giocare a Lacrosse e lei in sala da ballo, ed era da allora che la tormentava. Quando Lizzie aveva saputo che avrebbero frequentato anche lo stesso liceo, il suo incubo settimanale era diventato giornaliero. La cosa peggiore, però, era stata vederlo a tutte le feste e alle uscite con gli amici. Crescendo insieme era stato naturale avere lo stesso gruppo di persone, visto che tutti erano atleti della scuola, e per troppe volte si era ritrovata al pub vicino a lui, o seduta nella sua macchina per tornare a casa.
Elizabeth aveva dovuto sopportare Noah per quattro lunghi anni tutti i giorni, tutto il giorno.
«La cosa migliore della fine del liceo sarà non vedere più la tua brutta faccia». Elizabeth girò le spalle ai tre ragazzi e andò a festeggiare con il resto della squadra.
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Broadway in love
RomanceElizabeth ama la danza da quando è bambina. Per anni è stata il fulcro della sua vita. Poi, però, un incidente la costringe a mettersi da parte e a lasciare il palco per dedicarsi al retroscena e alle coreografie. Dopo aver accettato di partecipare...