Lizzie
Quando Lizzie baciò Noah, lo fece senza pensarci due volte. La tenerezza con cui entrava nel suo cuore le dava una sensazione di casa e di tranquillità, e si rese conto di non poter fare a meno di toccarlo e baciarlo. Il ragazzo la fece stendere sul letto singolo dove erano seduti, incastrandola sotto il suo corpo.
«Noah, ma che fai?».
«Shhh», Noah la zittì leccandole piano il labbro inferiore e Lizzie trasalì. Intrecciò le mani dietro la nuca del ragazzo per tirarlo verso di sé, e sentì il suo corpo affondare ancora di più nel materasso.
Noah le stava sbottonando la camicetta rossa, e lei dovette trattenere un gemito quando la sua lingua incontrò uno dei suoi capezzoli. In quella settimana aveva sentito le mani del ragazzo molte volte contro la sua pelle, ma non si era abituata per niente all'effetto che le faceva. Il suo corpo reagiva immediatamente a quello di Noah e per un secondo si dimenticò anche di dove si trovavano e il motivo per il quale erano lì.
Iniziò a giocare con i bottoni della sua camicia, graffiando piano il petto del ragazzo, e lasciandosi andare a quel bacio appassionato. L'erezione di Noah la sentiva attraverso quei pantaloni neri, che gli avrebbe voluto togliere fin da quando li aveva indossati quella sera, dritta sul suo inguine e dovette far fronte a tutta la sua volontà per non spingere il bacino contro di lui.
«Noah, basta, fermiamo».
«Mh? Perché?».
«Ci sono i tuoi genitori al piano di sotto! Mi sento come se avessi quindici anni!».
«In effetti stai realizzando uno dei miei sogni di adolescente», Noah le sbottonò i pantaloni trovandola eccitata nell'intimità e facendola sussultare di piacere.
«Quale?».
«Scoparti in questa camera, con i miei che possono sentirci».
Lizzie trasalì a quelle parole. Il modo in cui le parlava mentre facevano sesso la mandava su di giri. Sapere quanto la desiderava e quanto fosse stata oggetto dei suoi desideri negli anni, la faceva sentire eccitata oltre ogni misura. Si sentiva amata, desiderata, e sapere di essere la fonte di quell'erezione, la faceva impazzire ogni volta che lui la prendeva per farla sua.
«Allora facciamo piano».
«Ti farò soffocare di piacere Liz, dovrai urlare il mio nome nei cuscini per non farti sentire», Noah spinse le dita sul suo clitoride e Lizzie andò a fuoco. Finì da sola di sbottonarsi la camicia, rimanendo coperta dal reggiseno nero che Noah le aveva spostato per avere accesso al suo seno, e fece lo stesso con quella di lui. In poche mosse spinsero i pantaloni e la biancheria ai piedi del letto che il ragazzo aveva occupato per tutta la sua vita, e Lizzie sentì che quel momento li stava legando più di quanto non lo fossero già. Fare l'amore con Noah era diventata una delle sue cose preferite, e quando lo sentì dentro di sé dovette soffocare un gemito contro le labbra del ragazzo, proprio come lui aveva promesso. Mentre, cercando di muoversi piano, ma con decisione, continuava a darle piacere tanto da farle girare la testa, sentì la mano del ragazzo strofinare contro il clitoride e sussultò.
«Noah, no, non così».
«Perché no, piccola?».
«No Noah, è troppo», ansimò cercando di reprimere un secondo gemito, e alla fine dovette davvero spingere il volto nel cuscino per non fare rumore perché lui non si fermò ed aumentò il ritmo. Sentì Noah ridere contro la sua spalla e lo maledì mentalmente, mentre, però, provava uno degli orgasmi più forti di sempre. Noah venne dopo poco dentro di lei e si rilassò sul suo corpo cercando di calmare il respiro.
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Broadway in love
RomanceElizabeth ama la danza da quando è bambina. Per anni è stata il fulcro della sua vita. Poi, però, un incidente la costringe a mettersi da parte e a lasciare il palco per dedicarsi al retroscena e alle coreografie. Dopo aver accettato di partecipare...