Noah
Erano due giorni che Noah si prendeva cura di Lizzie. Le aveva cucinato il Pad Thai, ordinato la pizza più buona di New York e l'aveva fatta dormire, dopo aver fatto una maratona di serie tv. La domenica era passata tranquilla, e l'unica richiesta che aveva portato avanti era quella di farle due volte al giorno una seduta di fisioterapia. Voleva essere sicuro che quel lunedì le cose sarebbero andate bene, sapendo con quanta determinazione avrebbe provato e ballato. Ogni seduta di fisioterapia, poi, era andata a finire con un ottimo rapporto sotto le coperte di cui lui aveva goduto. Quel lunedì pomeriggio, arrivò in teatro parcheggiando la macchina poco distante, e chiedendosi cosa avrebbe trovato all'interno. Non aveva mai visto Lizzie nel suo ambiente naturale, non da quando si erano salutati al liceo, e sentì una punta di ansia all'altezza dello stomaco quando, entrando, vide la ragazza in piedi sul palco. Aveva i capelli raccolti in una coda stretta, ed indossava un top grigio a fascia ed una culotte che lasciava poco spazio all'immaginazione. Dalla sua prospettiva vedeva perfettamente ogni muscolo tirato del suo corpo e cercò di calmare quella punta di eccitazione nel basso ventre, incamminandosi verso il centro della sala. Lizzie lo notò dopo pochi istanti e la sua espressione si trasformò in un sorriso sincero. Scese dalle scale e andò verso di lui. Il corpo di Noah reagì in automatico e la strinse tra le braccia sollevandola un po' dal pavimento e dandole un bacio leggero sulle labbra.
«Non hai iniziato vero?».
«No, ti ho aspettato doc», Lizzie gli sorrise e Noah sentì di nuovo quella scarica di eccitazione nel ventre.
«Chiamami doc in altre occasioni», Noah si inumidì il labbro inferiore e giurò di sentire Lizzie irrigidirsi contro di lui.
«Ciao! Tu sei?», una ragazza con un vestito rosso e delle scarpe da ballo li separò e tese la mano a Noah per presentarsi. Era poco più bassa di Lizzie, aveva i capelli biondi raccolti in una treccia ed un sorriso simpatico stampato sul volto.
«Io? Noah, sono Noah Beckett, il fisioterapista di Lizzie».
«Piacere fisioterapista, io sono Wendy!». Noah le strinse la mano, sentendosi subito a suo agio in presenza di quella ragazza.
«Sì, vieni, ti presento i ragazzi». Lizzie gli strinse la mano, ridendo insieme a Wendy per qualcosa che lui non comprese, e in pochi passi furono di fronte a un gruppo di ragazzi, quasi tutti vestiti allo stesso modo: pantaloni grigi o neri e canottiere nere, alcune ragazze indossavano top sportivi, mentre alcuni ragazzi erano a petto nudo. Lizzie iniziò a fare le presentazioni e lui dovette stare attento per stringere tutte le mani necessarie. Fu contento di dare un volto a persone che aveva sentito nominare spesso nei racconti della ragazza, e cercò di appuntare tutto nella sua testa: Natalia, Jordan, Simon, Camille, Eric, Lenora, Wendy ed altri.
«Okay, proverò a ricordarmi di voi, in ogni caso piacere io sono Noah».
«Allora, sei sicuro che può ballare? Non vogliamo che stia male», Natalia guardava Elizabeth con una preoccupazione che strinse leggermente il cuore del ragazzo.
«Mi date due minuti che ho portato il taping dallo studio e ve la rimetto a nuovo».
«Fai con calma!».
Noah prese la mano della ragazza e si allontanò da quel gruppetto. Posò la borsa su una sedia e disse a Lizzie di abbassarsi un po' la culotte e lasciare scoperta l'anca. La ragazza eseguì, rimanendo quasi del tutto in biancheria, e Noah dovette trattenersi dal toccarla, o dal coprirla alla vista degli altri.
«Non penso di potermi abituare».
«A cosa Noah?».
«Al fatto che tutti possano vederti in mutande o così, mezza nuda», Noah aprì il taping e con attenzione iniziò ad applicarlo sulla pelle liscia.
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Broadway in love
RomanceElizabeth ama la danza da quando è bambina. Per anni è stata il fulcro della sua vita. Poi, però, un incidente la costringe a mettersi da parte e a lasciare il palco per dedicarsi al retroscena e alle coreografie. Dopo aver accettato di partecipare...