Capitolo 6

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Lizzie

Quel sabato sera Elizabeth non aveva assolutamente voglia di andare ad una maledetta festa del testimone di nozze di Brian. Non che avesse qualcosa contro di lui, anzi, adorava Ted dai tempi del liceo, ma era stanca morta e l'unica cosa che desiderava era cibo d'asporto e un film nel suo letto.

Lily, però, non era dello stesso avviso, e l'aveva chiamata dicendole che sarebbero passati a prenderla direttamente in teatro, quindi di prepararsi e lavarsi lì.

«Lily, ma io non ho niente da mettere».

«Non ti ho insegnato proprio nulla nella vita? Mai uscire di casa senza un cambio per far festa!», Lizzie alzò gli occhi al cielo sentendo quella frase. Voleva bene a Lily, ma non voleva bene per niente alla sua esagerazione cronica.

«Lily davvero, passo a casa e vengo per conto mio!».

«Non esiste, ti porto qualcosa di mio».

«Ti prego, no».

Lizzie adorava la sua migliore amica, ma fin da quando l'aveva conosciuta era stato evidente che erano ai due lati opposti dell'universo dei vestiti: Lily aveva sempre i tacchi, lei sempre le scarpe da ginnastica o gli stivaletti invernali; Lily aveva completo elegante ed appena stirato, lei una tuta o un jeans; Lily aveva i capelli sempre ordinati e perfino alle superiori andava a scuola sempre con un fiocco di un colore diverso in testa che le raccoglieva i capelli, Lizzie al massimo un cappellino ed una coda. Erano perfettamente compatibili con tutto, ma non nei loro guardaroba.

«Lizzie non essere pignola, abbiamo la stessa taglia», la ragazza poteva già figurarsi l'amica mentre sceglieva chissà cosa dalla sua immensa cabina armadio, Lily l'aveva incastrata, e lei sapeva di non poter farci molto.

«Posso almeno chiederti quelle pazzesche Loboutin?».

«Vedi? ora sì che parliamo la stessa lingua! Truccati bene!», Lily agganciò, lasciando Elizabeth con il suo pranzo e i suoi colleghi dello spettacolo.

Quel sabato, insieme ai ragazzi, stavano preparando la parte scenografica dello spettacolo, con luci, colori e fondali. Ogni scena doveva essere provata, poi se ne discuteva e andavano fatti i cambiamenti dove necessario. Stavano lavorando così minuziosamente da giorni che ad Elizabeth sembrò di sognare anche di notte quei maledetti fondali. Le uniche ore di riposo che si concedeva erano quelle della fisioterapia con Noah. A pensarci, sentì le spalle rilassarsi ed un sorriso comparirle in volto.

«Perché sorridi Liz?», Wendy, la protagonista dello spettacolo, nonché grande amica di Elizabeth e Lily, la guardava dall'altro lato del tavolo dove erano sedute con un'espressione di chi la sa lunga.

«No, niente, pensavo».

«Qui c'è di mezzo un ragazzo, per forza. Hai uno sguardo da ragazzo sexy entrato nella tua vita».

«Ma per favore Wendy! Stavo pensando alla coreografia».

«Come no, raccontala a qualcun altro».

Lizzie aveva conosciuto Wendy il primo anno di scuola di ballo, dopo il liceo, a lezione di danza contemporanea, ed avevano legato subito. Le era stata vicina durante l'infortunio ed aveva scommesso su di lei e sulla sua nuova carriera insieme a pochi altri, prendendo volentieri il ruolo nel musical. Lizzie le doveva molto.

«Chiamerò Lily per farmelo raccontare».

«E questo è il motivo per cui devo imparare a non far incontrare le mie amiche».

La pausa era finita e tutti i ragazzi presero di nuovo posto per provare il secondo atto. Qui le coreografie erano più complesse, c'erano dei passi a due che avevano provato e riprovato, ma la scelta dei fondali e delle luci era già stata fatta.

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