Capitolo 12

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Lizzie

Elizabeth si trovava a casa di Noah da quattro giorni ed avevano passato il weekend ad inaugurare ogni superficie della casa e a mangiare cibo d'asporto recuperando i migliori musical della storia del cinema e del teatro. La sua gamba, con tutto quel riposo forzato ed i massaggi del ragazzo ogni sera, stava recuperando in fretta. Lei, però, aveva continuato ad usare la scusa della febbre per cercare di non far insospettire nessuno, sperando che ogni dolore passasse in fretta. Quel martedì mattina la ragazza si era ritrovata di nuovo sola come la mattina precedente, nella grande casa silenziosa e si stava organizzando per mettersi a lavoro. Sapeva di dover stare a riposo, ma doveva anche stare attenta a non tradirsi con Lily e Brian, così parlava con i due amici solo per messaggi e con brevi chiamate dove continuava a dire di non aver bisogno di niente e di non preoccuparsi. Se avesse ignorato troppo la migliore amica, sicuramente sarebbe andata a casa sua per controllare come stesse, ed avrebbe scoperto la verità.

L'unica persona a cui aveva detto la verità era stata Maggie, che viveva a Santa Barbara, a chilometri di distanza, perché era impossibile riuscire a nascondere qualcosa alla cugina. La ragazza aveva prima riso, poi chiesto esattamente come stesse, preoccupata per la sua salute, e poi la conversazione era stata del tutto spostata su Noah, su di loro e ogni dettaglio osceno che la cugina le aveva chiesto. Si erano salutate con la promessa di vedersi presto, e la richiesta da parte di Lizzie di non dire niente agli zii e ai suoi genitori. Maggie l'aveva guardata seria ed aveva annuito. Lei sapeva, lei capiva e come ogni volta Lizzie aveva potuto fare affidamento sulla cugina.

Quella mattina, però, aveva deciso di mettersi all'opera ed aveva acceso il computer e si era messa in contatto con Natalia e Wendy per seguire le prove in videochiamata. Quel giorno Lily non sarebbe andata a visionare al suo posto a teatro le prove di ballo, perché troppo presa dagli ultimi preparativi per il matrimonio e lei poteva essere tranquilla nel lavorare da casa.

Wendy comparve sullo schermo, gli occhi scuri e un sorriso smagliante, i capelli raccolti in uno chignon perfetto come sempre. Lo sguardo si posò subito sullo sfondo dietro le spalle di Lizzie chiedendole dove fosse e perché non si trovasse nel suo appartamento.

«Wendy, lascia perdere».

«Ti stai nascondendo da qualcuno?».

«No, qualcuno mi sta gentilmente ospitando prendendosi cura di me».

«Oh capisco», Wendy la guardò in maniera eloquente, ma poi Natalia si mise tra le due e prese parola.

«Ciao Liz, ci sei? Come stai? Senti un po' dobbiamo fare il punto con gli altri. Ti porto in sala regia mentre loro provano».

Lizzie vide Natalia allontanarsi dal palco principale portando il computer nella piccola sala regia dove si incontravano solitamente per discutere dello spettacolo e dove avevano passato la maggior parte del tempo nei mesi precedenti.

Natalia iniziò a parlare dello spettacolo, facendo il punto della situazione per ognuno dei due atti. Lizzie non pensava di poter seguire ancora Natalia in quei discorsi dopo tutto quel tempo, considerando poi che lo spettacolo lo avevano costruito tutti insieme mattone dopo mattone ed era un enorme azzardo anche nel panorama di Broadway.
Si parlava di Juliet, interpretata da Wendy, che, sola nella vita, veniva rapita da Oliver, il cattivo che aveva rubato tutti i colori della città togliendo amore e speranza. Juliet iniziava lavorare in un locale insieme ad altri, cercando di combattere contro il padrone, e qui incontrava un ragazzo di nome Liam, interpretato da Jordan, che la portava a ballare e a cantare per le strade della città. New York, i costumi di tutti i protagonisti e i colori dello spettacolo erano tutti grigi e neri fino a quando non si accendevano le luci del secondo atto. Il passo a due di Jordan e Wendy, vestiti di bianco, segnava il cambiamento tra i due atti. La presenza dell'amicizia e la volontà della protagonista di cambiare le cose, accendeva i colori e le luci su New York, e il tutto diventava una festa. Alla fine, come vendetta e riscatto personale, tutto il gruppo di amici andava a bruciare il locale dell'uomo che li aveva segregati e cantavano per la vittoria. Era complicato, anche pensando a quanto stessero scommettendo sul fuoco controllato in teatro, ma tutti insieme ci credevano fortemente. Quel gruppo di ragazzi, che Lizzie stava guardando attraverso lo schermo, le avevano letteralmente salvato la vita. Natalia, Camille, Simon, ed Eric avevano tutti i fogli davanti e discutevano animatamente per capire quando fare le prove per il fuoco controllato e in quale spazio aperto.

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