Capitolo 17

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Lizzie

«Buongiorno», Lizzie rotolò su un fianco, e trovò gli occhi blu di Noah ad accoglierla. Il giorno prima erano tornati a casa insieme a Lily e Brian, e lui l'aveva pregata di restare a riposo e di mettere la crema per le infiammazioni. Erano stati insieme agli amici per un po', poi i promessi sposi erano andati a casa e loro si erano riposati abbastanza da svegliarsi nudi quella mattina.

Il viso di Noah era rilassato ed ancora assonnato, e per lei era stupendo. Si sporse per baciarlo, e lui la accolse tra le braccia chiedendole come si sentisse.

«Molto meglio, mi serviva riposare».

«Sei stanca?».

«In modo positivo, ballare è sempre stupendo».

Lizzie si lasciò coccolare per un po' prima di alzarsi e cercare dei vestiti da indossare. Noah aveva preso un paio di giorni di permesso da lavoro, dovendo partire a breve per un convegno dove avrebbe dovuto fare diverse presentazioni.

«Restiamo a letto Liz».

«No, abbiamo degli impegni».

«Tipo?».

«Io sto per uscire con Lily, Caroline e Kate per le prove degli abiti. E tu, caro doc, devi preparare le presentazioni».

«Odio questo lato del mio lavoro», Noah si lanciò di nuovo con la testa sul cuscino e sbuffò. Era adorabile quando si prendeva il tempo per rilassarsi senza lavorare, con i capelli arruffati e gli occhi di chi ha ore di sonno arretrate.

Lizzie rise, indossò degli skinny jeans e gli diede un bacio leggero tra i capelli e sorridendo quando lui cercò di tirarla sul letto.

«Ma no Noah, smettila. Ho appena finito di vestirmi».

«Tempo sprecato».

«Lasciami andare Noah Beckett».

«Che noia che sei», Noah scostò le coperte e si alzò stiracchiandosi i muscoli e trascinando i piedi in cucina, insieme a Lizzie.

«Vado, pranzo con Lily e poi torno, tu lavora va bene?».

«Certo, la presentazione su quanto sia importante la riabilitazione Mezieres, sai quanti mi ascolteranno?».

«Sei bravissimo e sai come andrà? A meraviglia. E ora a lavoro doc», Lizzie puntò il dito verso il computer, appoggiato al tavolo e lo guardò seria.

«Adoro quando mi chiami così», Noah la tirò contro di sé, con ancora indosso solo i boxer e la baciò dolcemente. Lizzie si sciolse a quel contatto e sospirò piano per convincersi a lasciarlo andare a prendere le chiavi di casa per raggiungere le sue amiche.

«Ti chiamo dopo!».

«Starò qui, recluso davanti ad un computer».

Lizzie rise e si chiuse la porta alle spalle, stringendosi nel cappotto e andando verso la metropolitana. Non vedeva l'ora di assistere all'ultima prova dell'abito e a passare la giornata le sue amiche, solo donne. L'atelier di abiti da sposa si trovava in pieno centro, e quando entrarono vennero accolte da tre commesse che offrirono un flute di champagne a tutte e quattro, che Lily mandò giù in un sorso prima di sparire nei camerini. Lizzie, Kate e Caroline si sedettero sul divano in attesa, e la ragazza ne approfittò per godere un po' della presenza delle due amiche.

Voleva davvero bene a Kate e Caroline, anche se negli anni si era resa conto di essere stata poco presente, al contrario loro c'erano sempre state. La sua amicizia con Lily risaliva a molti anni prima, ma quando al liceo erano entrate nella squadra di cheerleading, si erano subito trovate bene con le compagne. Dopo il diploma, tra la scuola di arti sceniche e l'incidente, Lizzie aveva perso i contatti quasi con tutti quanti, e Lily era stata la sua ancora per il mondo reale, altrimenti avrebbe parlato forse solo con i ragazzi del teatro, senza mai uscire o andare a delle feste. Anni dopo era grata della presenza leggera delle due, che si erano rivelate sempre amiche fedeli e presenti in ogni momento di difficoltà, e non solo.

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