CAPITOLO DICIANNOVE

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Fu così che Coraline firmò la sua condanna, sul volto di Draco c'era costantemente la soddisfazione, il piacere e soprattutto l'ossessione. Non annunciò nulla ai Serpeverde, gli bastava solo sapere che Coraline avrebbe seguito sempre i suoi bisogni così la ragazza si trovò nuovamente costretta a convivere con la realtà dei fatti, realtà che aveva scelto di vivere per il bene di Harry.

A dire il vero non sapeva nemmeno lei se fosse quello il reale movente, una parte dentro sé sapeva che desiderava stare ancora con Draco eppure a quali conseguenze? Draco non la degnava nemmeno di uno sguardo eppure le aveva promesso l'amore mancato in quei mesi.

D'altro canto Harry Potter non si fece vedere da nessuno per circa una settimana, forse due.

Passava i giorni e le notti a fissare il soffitto di camera sua che finalmente iniziò ad utilizzare per non stare in dormitorio con i suoi amici. Sospirava mentre l'odore di vecchio e di legna offuscava il suo olfatto, d'altronde non aveva mai usato quella stanza e non era il momento per cominciare a sistemarla.

In molti dei suoi amici bussarono alla porta in quei giorni ma a nessuno fu permesso di entrare, non voleva far sapere nulla di ciò che Coraline aveva fatto nei suoi confronti ma ciò che lo preoccupava davvero era che non sarebbe mai stato in grado di guardare Ron negli occhi senza dirgli la verità.

"Cosa gli è successo ad Harry" continuava a ripetere Ginny ai suoi fratelli, "Anche Coraline sembra totalmente diversa, non ci parla da più di una settimana ormai e quando proviamo a interagire con lei risponde male" continuò percorrendo il viale verso i Tre Manici di Scopa.

"Ho paura che le sia successo qualcosa" disse Ron tenendo mano per mano Hermione che a differenza loro era consapevole di ogni cosa visto che era rimasta in ottimi rapporti con Draco.

"Io ve l'ho sempre detto" ribatté infatti la ragazza.

Tutti sbuffarono stanchi delle affermazioni negative di Hermione ed entrarono nel locale a bere un po' di burrobirra.

Ormai nasceva dentro ognuno di loro la convinzione delle sue parole, effettivamente Coraline non faceva altro che alimentarne la veridicità ignorandoli.

Nel mentre ad Hogwarts alla porta di camera di Harry bussò qualcuno.

Harry ignorò il bussare e continuò a leggere il suo libro sui vari incantesimi.

"Harry, fammi entrare per favore" disse Silente dall'altra parte della porta.

Harry sobbalzò e sbuffando si avvicinò alla porta.

Era l'ultima cosa che voleva interagire col preside della scuola.

"Professor Silente mi dica" chiese il ragazzo appoggiato allo stipite un po' annoiato.

"Harry, ragazzo mio, come stai? I professori mi hanno riferito che non ti vedono da più di una settimana ormai, cosa ti prende?" chiese il professore visibilmente preoccupato.

"Non sto molto bene, ho l'influenza" rispose in maniera secca Harry mentendo.

Silente lo guardò e sorrise.

"Harry, ti conosco bene io, so che non è un'influenza a tenerti a letto. Cosa è successo?"

"Mi dica per favore come posso convivere con la sensazione di mentire costantemente al mio migliore amico per il bene suo e di chi gli sta intorno, come posso convivere con l'idea che chiunque potrà vedermi come uno che trova fiducia in chiunque ma che non viene mai ricambiato?" disse d'impulso il ragazzo sentendosi esplodere dentro di lui mille pensieri.

Silente esitò prima di rispondere.

"Tu sai la verità ragazzo e di tutto il resto, di ciò che ti circonda non ti deve importare nemmeno una briciola. Per quanto possa essere dura e crudele la vita, lo è ancora di più se vivi nella menzogna. Non permettere alle bugie e al falso di impadronirsi di te e di chi ti circonda. Harry, capisco il tuo dolore, ma finché ci sarà anche solo una persona a dire la verità su mille, quella persona riuscirà sempre a distinguersi. Fai ciò che più ti senti e ricordati che la verità è una cosa meravigliosa e terribile, e per questo va trattata con cautela. Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità"

Così dicendo il professore non diede nemmeno il tempo di ribattere e svanì nell'oscurità del corridoio.

Ormai era tarda sera ed Harry era costantemente imbambolato a fissare il soffitto: cosa doveva fare per salvare sé stesso? Doveva riferire tutto a Ron o doveva pensare prima a come salvare Coraline dall'incubo che stava vivendo?

Immerso nei suoi pensieri si addormentò.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        

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