Chapter Eighteen

1K 61 8
                                    


POV Valentina

Eccolo lì.

Quel piccolo e gradevole tuffo al cuore nell'aprire gli occhi e trovare Stash accanto a me. Nonostante nelle ultime due settimane avessimo passato insieme quasi ogni notte, ancora non ero riuscita ad abituarmi a quella sensazione di piacevole stupore che la sua presenza nel mio letto continuava a suscitarmi.

Lasciai che il mio sguardo vagasse sul suo profilo, soffermandosi sul suo braccio tatuato piegato ad angolo sotto al cuscino, spostandosi sulle spalle e lungo la schiena a malapena coperta dal lenzuolo, ed accorgendomi di rimanere quasi ipnotizzata dal leggero movimento con cui il suo corpo si alzava e abbassava al ritmo del suo respiro addormentato.

Il riflesso di un raggio di sole sullo specchio mi investì gli occhi, costringendomi a distogliere lo sguardo e sollevarmi appena dalla mia posizione.

Nello spostarmi, la mia attenzione finì sulla scrivania dove, sommerso dalle riviste , seminascosto e abbandonato giaceva il diario che mio cugino Marco mi aveva regalato per il mio ultimo compleanno.

Senza sapere bene perché, facendo attenzione a non svegliare Stash, scivolai fuori dal letto, mi gettai addosso il lungo cardigan di lana lasciato su una sedia dalla sera prima, e, ancora scalza, mi alzai per andare a prendere il diario. Scostai l'elastico che lo teneva chiuso e passai le dita sulla copertina che Marco aveva fatto personalizzare con uno dei suoi disegni, andando quindi a sfogliare le pagine ancora intonse con un leggero fruscio.

Fino a solo non molto tempo prima, un diario simile sarebbe stato pieno di ogni sorta di osservazione che potesse passarmi per la testa. Pensieri più o meno sconnessi, semplici frasi, parole più o meno buffe o interessanti, e a volte persino le brevi storie che mi saltavano in testa, nate dal più insignificante dei particolari.

Adesso, non riuscivo neanche a ricordare quando fosse stata l'ultima volta in cui mi ero dedicata a quella curiosa attività. O forse sì, solo che faceva troppo male pensarci.

D'impulso, afferrai la prima penna che mi capitò sotto mano e tornai nuovamente verso il letto. Avvolgendomi nel calore del cardigan e rannicchiandomi con le gambe ripiegate contro il cuscino, mi ritrovai a non accorgermi neanche del tempo che passava, del tutto assorbita dal vorticare della penna sul foglio.

"Giorno"

Sobbalzai al suono della voce di Stash nel mio orecchio, decisamente troppo vicina e troppo cristallina per i suoi standard da appena svegliato. Chiusi di scatto il diario, sul quale, per la sorpresa, una linea spezzata e decisa aveva finito per interrompere di colpo la successione di frasi e pensieri sconnessi con cui in breve avevo riempito quasi tre pagine.

"Buongiorno" sorrisi incrociando il suo sguardo, di un castano singolarmente limpido nella luce del primo mattino. D'istinto, mi mossi per incontrare le sue labbra, ma mi bloccai all'ultimo momento per scrutarlo con sospetto, "Da quanto sei sveglio?"

"Abbastanza" rispose con un mezzo sorriso ambiguo.

"Mi stavi spiando per caso?" domandai diffidente, portandomi istintivamente il diario al petto come se quel gesto potesse aiutarmi a proteggere il suo contenuto.

"Stavo solo osservando quanto eri carina con quel mezzo broncio e l'espressione tutta concentrata" mi tranquillizzò sporgendosi per circondarmi con un braccio, ma subito dopo bisbigliandomi nell'orecchio, "Inizierò a preoccuparmi solo quando ti vedrò disegnare Mrs. Valentina Fiordispino con contorno di ghirigori e cuoricini."

Indignata, per tutta risposta, agguantai e sfilai il cuscino da dietro la sua schiena per tirarglielo addosso in pieno petto. Ma, con una mossa fulminea, Stash mi tolse il diario dalle mani e lo lanciò sul comodino, mi afferrò per i fianchi strappandomi un gridolino di protesta e l'attimo dopo mi portò a cavalcioni su di lui, appoggiato contro la spalliera del letto.

• The kolors eyes •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora