POV Stash
Dal momento in cui le labbra di Valentina avevano trovato le mie, mi erano bastati solo pochi secondi per riprendermi dalla sorpresa, toglierle quell'inutile giacca che ancora aveva addosso e trascinarla sulla soglia della camera.
Aveva un sapore ancora migliore di quanto ricordassi. E non solo la sua bocca, o la sua pelle. Perfino quei piccoli sospiri e quei lievi brividi provocati dai giochi della mia lingua nell'incavo alla base del suo collo ... semplicemente tutto di lei aveva quell'inebriante retrogusto dolceamaro dal quale ero già quasi dipendente.
Mi resi conto che era passato davvero troppo tempo dall'ultima volta che l'avevo baciata, alla festa di Virginia, prima di essere riuscito, come al solito, a rovinare tutto.
Ma anche se sapevo che molto probabilmente avrei mandato un'altra volta tutto all'aria, ed anche se non avevo la più pallida idea di cosa stessi combinando insieme a lei ... onestamente, in quel momento, non poteva fregarmene un cazzo.
In verità, ero piuttosto sicuro che da quando mi aveva attirato con urgenza verso di sé, ogni mia parte ragionevole avesse alzato bandiera bianca e smesso di funzionare correttamente. Ormai, tutto quel che riuscivo a vedere era lei, solo lei, possibilmente al più presto nuda, eccitata ed affannata per il godimento che le avrei dato.
Nella penombra della stanza, spinsi Valentina contro il muro per cercare quel sostegno che sembrava mancare ad entrambi. Con le mani percorsi i suoi fianchi, e la pelle accaldata sotto la maglietta. Ne afferrai l'orlo già disordinatamente sollevato sopra la sua pancia, allontanandomi da lei appena quel tanto che bastava per sbarazzarmi anche di quest'altro stupido indumento.
Restammo entrambi immobili nell'istante in cui il mio sguardo incontrò di nuovo il suo, maledettamente vicini ma senza sfiorarsi veramente, osservandoci in un silenzio totale rotto solamente dal suono irregolare dei nostri fiati.
Il suo petto seminudo si alzava ed abbassava seguendo lo stesso ritmo discontinuo del suo respiro, mentre mi guardava in attesa, negli occhi un misto di vulnerabilità ed impaziente aspettativa.
Feci scivolare una mano dietro la sua nuca, intrecciando le dita fra i suoi capelli, e con lentezza avvicinai il volto al suo, sfiorandole appena la bocca.
Non c'era modo che lei riuscisse a capire l'effetto che aveva su di me.
"Tu non hai neanche lontanamente idea di quanto ti desideri."
Per una frazione di secondo pensai che in risposta stesse per baciarmi di nuovo.
Invece, si limitò a mormorarmi contro le labbra in quello che era poco più che un sussurro "Dimmelo."
Quella sola parola, e l'incertezza con cui la pronunciò, non fecero che gettare benzina sul fuoco, al punto da avvertire la mia erezione tendersi fino a poter quasi sentire i dettagli delle cuciture dei jeans che ancora la costringevano. Chiusi gli occhi ed inspirai a fondo, incapace, in mezzo a tutta quella nebbia mentale, di formulare davvero una risposta. Ma glielo avrei mostrato, eccome se glielo avrei mostrato.
Dal retro del collo, spostai la mano verso il basso, facendole cascare la spallina del reggiseno oltre la spalla, ed andando a cercare con le dita la punta del suo seno dentro alla coppa che lo racchiudeva.
Sentii il suo respiro già corto trasformarsi in veri e propri gemiti indistinti, quando con la lingua tornai ad assaporarle il collo, mentre con le dita le accarezzavo e torcevo i capezzoli senza pietà, e con il bacino cercavo una più che necessaria frizione con il calore che si irradiava tra le sue gambe.
Sotto quelle attenzioni, le sue mani avevano iniziato a diventare più inquiete, aggrappandosi alla mia maglietta. Fu con gesti ansiosi ed appena tremanti che riuscì finalmente a sfilarmela, e fu con altrettanto desiderio che le sue dita presero a tracciare ogni contorno del mio petto. Ogni mio singolo muscolo si contrasse in tensione sotto a quel suo tocco dolce e audace al tempo stesso, che continuava a viaggiare sempre più verso il basso, nel punto in cui lo bramavo di più.
STAI LEGGENDO
• The kolors eyes •
FanfictionValentina ha lasciato Roma per Milano, si è creata molte barriere per paura di soffrire e non si lascia coinvolgere in storie troppo serie. Stash , frontman dei The kolors ha un passato turbolento , molta amarezza e alcuni conti in sospeso...