🪲Epilogo 𓂀

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Quando i due vampiri attraversarono il Basso Egitto si trovarono ai confini del Wadi Ur, il Grande Verde, la stretta lingua di mare che poi venne chiamata Mar Rosso.

Della sua terra riusciva a vedere solo l'infinito del deserto che proteggeva le città sorte per carità del Nilo. Il Nilo... se si concentrava riusciva a sentirne il forte scrosciare, segno che la vita continuava a scorrere incurante di ciò che gli accadesse intorno. Era impetuoso, potente e inarrestabile come il suo popolo. Ne era infatti il creatore ed il simbolo. Era lui a decidere la vita e la morte delle sue creature senza possibilità di appello. Lei lo aveva amato, odiato e amato ancora trovando in lui dolore e guarigione. Ma non credeva che ne avrebbe mai sentito la mancanza.

Lasciava anche la tomba di sua sorella, abbandonando alle sabbie il suo Nome. Probabilmente nessuno lo avrebbe mai più letto, ricordato; se fosse morta anche lei chi avrebbe narrato del coraggio di una ragazza morta per salvare sua sorella? Nessuno. Essere dimenticati: questa è la vera morte. Avevano fatto una sola sosta in quel piccolo tempio. Dei muri e delle colonne non vi era più traccia, ormai seppelliti nella sabbia. Il lord alzò una tempesta che ripulì parzialmente il luogo facendo affiorare la porta sigillata che racchiudeva il naos. La tolsero ed Erdie entrò.

I dipinti che suo padre Imhotep aveva fatto per le sue figlie si erano appena sbiaditi, accanto al volto di profilo di Mineptah c'era ora anche il suo, ritratto con altrettanta cura.

"Finchè il mio corpo e il mio cuore vivranno, non potrò mai dimenticare le mie dee terrene." Era una frase incisa poco più sotto dei loro ritratti. Erdie lesse anche la stele che suo padre le aveva dedicato, dove la dipingeva molto più virtuosa di quanto non fosse. Erno una serie di menzogne che voleva consegnare agli dei per permettere loro di salvarla nella Duat.

«Oh padre mio...» sussurrò lei, accostandosi al muro. «Neanche io potrò mai dimenticarvi» pianse per qualche minuto poi decise di uscire da quel luogo, ma non prima di aver lasciato uno shauabty al piedi della stele di Mine.

Quando il Lord rimise il masso dinanzi alla porta, la tomba piombò nuovamente nel buio e nel silenzio che solo la morte può donare. Eppure una piccola luce si accese, un vapore eterico che si inginocchiò dinanzi allo shauabty a lui dedicato e sorrire nel leggere ciò che vi era scritto:
"Cara e amata sorella, lascerò il nostro Egitto con la pena nel cuore. Per questo lui resterà qui. La mia anima non abbandonerà mai questa terra e non abbandonerà mai il tuo ricordo. Mi manchi ancora terribilmente, senza di te sono una persona divisa a metà. Mai nessuno potrà occupare il tuo posto, e benché io sia eterna e dannata confido negli dei adesso, e prego loro che alla mia morte io possa ritrovarti alla fine del lungo percorso."
Nella tomba si sentì solo un leggerissimo sospiro, l'entità sfiorò la creta decorata e poi scomparve.

«Tornerai non temere. » la rassicurò nuovamente suo padre, usando ancora una volta il singolare.
La teneva stretta a lui mentre si librava con le sue grandi ali nel cielo stellato. L'odore della sabbia umida invadeva ancora le loro narici come un ultimo abbraccio. Il deserto vivo e mutevole la stava salutando promettendole che avrebbe continuato a custodire la sua storia come seguitava a fare con tutti i suoi innumerevole segreti.

Erdie si strinse ancora di più al corpo solido di suo padre finché il mare non si arrese ad un nuovo deserto, il Tih, ricco di sabbie che si disperdevano fra le rocce nere. I nomadi che giungevano da quei luoghi raccontavano spesso che il soffiare del vento di notte si mescolava al respiro degli spiriti e la vampira riuscì ad udirlo. Respiri che correvano, si amalgamavano e turbinavano fra i granelli di sabbia.

Raggiunsero le catene montuose, enormi cumuli scuri, ricchi di pieghe. Assomigliavano tanto a coni di fango liquido, e si aveva quasi l'impressione di poterlo ancora modellare.
Ma non era così, quando i due vampiri oltrepassarono quei monti, Erdie capì che formavano un solido muro che le nascondeva il suo mondo.

 Ma non era così, quando i due vampiri oltrepassarono quei monti, Erdie capì che formavano un solido muro che le nascondeva il suo mondo

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