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Canzone per il capitolo: Do I wanna know?-
Arctic Monkeys

Ad essere completamente onesta, avevo desiderato dipingere Lauren dal primo momento in cui l'avevo vista perché appena posati gli occhi su di lei, avevo notato che c'era qualcosa di particolare che forse solo i carbonici avrebbero potuto mettere in mostra. Solo che nei miei pensieri, non c'era bisogno che si spogliasse. Ma superata la sorpresa iniziale ed essermi assicurata che fosse a suo agio, iniziai i primi bozzetti. Cominciai usando prima la matita, solo per farmi un'idea, per poter modificare dettagli man mano che li notavo.
Voltai ad una pagina pulita, sentendomi soddisfatta al pensiero di poterla guardare per tutto il tempo che volevo senza sembrare una persona inquietante. L'intimità nella stanza mi faceva arrossire, però, dunque evitavo di guardarla più del dovuto per evitare di entrare in panico.

«Ho la sensazione che anche se provo a mostrarti i dettagli, non sarà la stessa cosa senza i materiali giusti», dissi.

«Lo immaginavo. Normani ha comprato del materiale, prima», mi rivelò. Mentre mi muovevo, sentendo le ossa scricchiolare poiché finalmente ritornavo a camminare, seguii le sue istruzioni per prendere ciò di cui avevo bisogno dal suo armadio. Ero così desiderosa di mettermi all'opera che non ebbi nemmeno il tempo di guardare.

«Come in classe, solo...non proprio», dissi tra me e me. «Hai già fatto da modella, in passato?» domandai. Ritornai a sedermi, sfruttando i nuovi materiali e ritornai a tracciare i lineamenti del suo corpo e del suo volto. Ero così abituata che i miei muscoli si muovevano da soli, dunque riuscii a lavorare anche se il mio cervello era ancora in stand-by.

«Un paio di volte», rispose.

«Ecco spiegata la posa perfetta» mormorai, sorridendo. Avevo già ritratto persone nude e mi dovevo sforzare per convincermi che ero ancora in classe. Dovevo essere tranquilla e tenermi professionale. Nessuno desidera essere il tipo inquietante che mette in imbarazzo la modella perché la fissa con la bava alla bocca.

«Credo che mi piace questo lato di te« sussurrò. «E' così carino. Ti si forma una piccola fossetta sul mento quando ti concentri» aggiunse. Mi fermai, lasciando una linea a metà. Perfetto, adesso non riuscivo a non pensare alla fossetta e come fare per farla scomparire. I miei occhi si posarono sul suo corpo, sostituendo le mie mani che non potevano toccarla. Si stava prendendo gioco di me, lo sapevo. Ma per quale motivo? Prima, eravamo state intente a flirtare eppure si era tirata indietro nel momento in cui la situazione era diventata troppo seria.

<«Non credevo che saresti rimasta così lontana», disse. Alzando lo sguardo, trovai Lauren che manteneva ancora la sua posizione rilassata e i suoi occhi già fissi su di me in maniera così intensa che sentivo di poter esplodere. «Quasi nascosta in un angolo. Non vuoi guardare meglio?» cmi stuzzico. E con quelle parole, la professionalità volò fuori dalla finestra. Volevo essere più vicina; volevo toccare ogni centimetro della sua pelle perché volevo scoprire se era così soffice come sembrava.
Com'era possibile che fosse lì, mezza nuda, ma possedeva ancora un'aria di superiorità e tranquillità? Se i ruoli fossero capovolti, io sarei stata un disastro. Ero un disastro in quel momento ed io ero ancora vestita!

«Posso? Avvicinarmi, intendo?», chiesi dopo alcuni minuti di esitazione. Nel momento in cui aveva messo il rossetto, mi ero convinta che avesse voluto stabilire una certa distanza tra di noi. Ma quella bocca e quelle parole mi sfidarono ad ignorare il pericolo; avvicinarmi ed usare il pollice per sbavare il rossetto e rovinare quello stato di perfezione perenne.

«Non lo so, tesoro. Puoi avvicinarti?», domando, inarcando un sopracciglio.
Paradossalmente, il nomignolo mi innervosì e riuscii a pensare chiaramente per un attimo.

«Mi stai mettendo alla prova, non è così?».

«In che senso?»chiese e la sua espressione divenne innocente. Troppo innocente. E confermò la mia teoria. Si prendeva gioco di me, ancora una volta, ed io ci cadevo ancora e ancora. Lauren sapeva benissimo che effetto aveva su di me e amava vedermi in imbarazzo.
Mi chiesi cosa avrei potuto fare per capovolgere le carte in tavola con una donna del genere. Poi, appena si rendeva conto che capivo il suo gioco,
smetteva di flirtare.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora