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Canzone per il capitolo: Break free- Ariana Grande

Anche se non ero mai stata a Parigi, avevo letto del luogo in maniera quasi ossessiva. Come Louis mi aveva detto, e come evidenziavano i miei genitori, ero una romantica persa e l'idea di poter visitare la città...a malapena riuscivo a distinguere le emozioni che mi danzavano nel petto. Perciò, il ricatto poteva non essere un modo corretto per iniziare una relazione, un lavoro, un'amicizia o realizzare uno dei miei sogni, ma la vita me l'aveva offerto su un piatto d'argento ed io avevo accettato. Certo, sarei potuta rimanere, farmi arrestare e col tempo sarebbero cadute le accuse contro di me, tuttavia sarei dovuta tornare di nuovo a casa ed ammettere sconfitta. Salire su quell'aereo, dunque, era stato quasi naturale per me.

In quel momento, mi ritrovavo intenta a guardarmi intorno con gli occhi spalancati. La presenza di corpi in movimento. Gli odori. I rumori. La Senna che accoglieva i raggi del sole, ormai al tramonto, e che brillava per tutta la lunghezza del ponte. Una meravigliosa strada mostrava gli stessi mattoni con cui era stata costruita secoli prima. "Oddio" , pensavo tra me
e me, rendendomi conto che era tutto reale. Ero lì, per davvero.

«E' meglio di ogni mio singolo sogno», esclamai a voce alta.

«Sogni di essere rapita?», chiese Harry in maniera divertita, mostrandomi un piccolo ghigno.

«Non esageriamo ora», commentò Lauren prima di avvicinarsi a me. Con la gola secca e le guance arrossate, fui costretta ad alzare la testa per poter incontrare gli occhi scuri di Lauren.
Non mettevo in dubbio che fosse più alta di me-non ci voleva molto per essere più alti di me-
ma ero sicura che i tacchi le dessero altri centimetri di vantaggio. A quel punto, terminai per chiedermi come diavolo poteva camminare stando al passo con quelle stiletto.

«La nostra amica non è stata costretta. Ha potuto scegliere», rettificò le parole del suo compare. Posò delicatamente il dito sotto il mio mento, perciò compresi di avere la bocca spalancata e la chiusi con così tanta forza da sentire i denti sbattere. «Non è così, tesoro?»

«Sembrava la cosa giusta da fare», ammisi, alzando le spalle.

«Ma certo», mormorò, posando brevemente la mano sulla mia spalla. Giusto il tempo per darmi una stretta, poi la sua mano si allontanò.
«Avrà tempo di visitare Parigi in secondo momento. Adesso, dobbiamo portarla alla base», disse Louis. Una base super segreta?
La mia mente prese a viaggiare, creando diversi scenari sull'ambiente che avrei trovato da lì a breve. I Gilded Poppy erano estremamente privati e segreti e mi avevano appena concesso l'ingresso nel loro santuario...Quale luogo, a Parigi, poteva essere degno di loro? Magari, c'era un mondo sotterraneo nelle fogne o le catacombe? Al mio fianco, Lauren prese a ridere.

«C'è una piccola luce quasi maniacale ogni volta che inizia a fantasticare», disse.

«Sì, sembra tipo Normani. Quando gli consentiamo di far fare "boom" alle cose», esclamò Dinah, sorridendo ampiamente.

«O Ally quando vede una bella macchina», si aggiunse Harry. Ironicamente, la donna era proprio intento a guardare un'auto rossa parcheggiata sul marciapiede di fronte a quello su cui camminavamo noi.

«Oh, infatti, eccola qui! Vogliamo andare a fare un giretto, amore?», chiese Normani, dandogli una gomitata nelle costole per attirare la sua attenzione. In tutta risposta, l'altra alzò le spalle larghe.

«Non ne vale la pena», rispose Allyson.
«É bella solo esteriormente»

«Quindi come Normani»scherzo Louis.
«Non essere geloso, Lou!»lo prese in giro il britannico. Il suo modo di scherzare, di non prenderla sul personale e il suo sorriso mi contagiarono e sentii le mie spalle rilassarsi.
Poi, improvvisamente ebbi un pensiero e spalancai gli occhi, fermandomi.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora