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Canzone per il capitolo: Destri- Gazzelle

La cosa peggiore, dal mio punto di vista, fu il fatto che il suo volto non mostrò mai un minimo di furia. In un certo senso, avrei voluto entrarle sotto pelle per infastidirla, ma la mia presenza non sembrò toccarla da quel punto di vista. In seguito alle mie parole, infatti, ebbe persino il coraggio di mostrarmi uno dei suoi sorrisi orgogliosi. Strinsi la mascella, i suoi occhi notarono quel piccolo dettaglio e smise di sorridere, come se la realtà l'avesse appena raggiunta.

<<Cosa vuoi? Perché sei qui?>>, domandò.

<<Mi guadagno il mio papavero, con o senza il tuo aiuto. Volevo mostrarti che mi hai sottovalutata>>, ammisi, lanciandole la spilla.
Si sporse in avanti per afferrarla prima che cadesse a terra, poi una volta messo al sicuro, mi lanciò un'occhiata furiosa.

<<Abbiamo lavorato tanto per trovarla!>>, mi rimproverò.

<<Be', unisciti al club> >, borbottai in risposta, iniziando a vedere rosso- letteralmente e metaforicamente parlando. Non volevo che le cose andassero in quel modo, però mi stava facendo perdere il controllo. Si preparò a rispondere, sicuramente pronta a continuare il nostro scontro, ma dei rumori dalle scale catturarono la nostra attenzione. La porta si spalancò e Normani fece il suo ingresso, col fiatone ed un ghigno in volto.

<<Camila!>>, urlò. Alle sue spalle, entrò Harry, in seguito Dinah che si scontrò con la schiena del moro, poi Allyson che fece lo stesso con la donna. In secondo momento, occuparono lo spazio nella stanza in maniera poco elegante e presero a parlare animatamente.

<<Vi avevo detto di aver sentito la sua voce dall'auricolare! Mi dovete la cena>>, disse l'hacker.

<<Io non ho detto che non ti credevo>>, si giustificò Allyson.

<< Eppure hai avuto bisogno che portassi il tuo adorabile sederino fin qui›>, la prese in giro
Normani.

<<Volevo fare il palo! Qualcuno deve fare il palo>>, disse l'autista.

<<C'è il palo. E' Nikolai, come sempre>>, esclamò Harry. Ancor prima di poter terminare la frase, venne verso di me e mi strinse tra le sue braccia, facendomi persino alzare i piedi da terra. Riempì entrambe le mie guance di baci.

<<Ma cherie, stai benissimo. Non posso spiegarti quanto sono felice di rivedere di nuovo te e il tuo...>>, fermai la sua mano che scivolava verso il mio fianco, riprendendomi il portafoglio che provava a sottrarmi.

<<Se sei preoccupato per la spilla, l'ho già data a Lauren> >, gli feci sapere.

<<Oh, ecco spiegato perché non ce l'avevi tu>>, mormorò. Lauren sospirò quasi in maniera teatrale, prima di portare indice e pollice contro
il naso.

<<Quindi eri al corrente della situazione,
Harry?>>, chiese con tono serio.

<<Assolutamente no. Vedo Camila qui e, siccome ha dei gusti impeccabili, deduco volesse quello che volevamo noi›>, spiegò lui con un'alzata di spalle.

<<Questo perché le grandi menti pensano in maniera simile>>, commentò Louis, facendo la sua grande entrata nella stanza con Elizabeth accoccolata contro il suo braccio, mentre la mano libera accarezzava il suo capo. Si avvicinò a me, guardandomi con un ghigno che andava tra l'orgoglioso e il compiaciuto.

<<Hai superato le mie aspettative, Camila. Non ne comprendi l'importanza adesso, ma un giorno ti renderai conto di quanto sia raro. Benvenuta a bordo> >, mormorò.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora