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Canzone per il capitolo: Radioactive-Imagine
Dragons

Come se avessi chiamato il suo nome a gran voce, anche se non la conoscevo, gli occhi della sconosciuta si posarono su di me. Sorrise, salutandomi poi con un cenno del capo. Al mio fianco, Lauren sembrò aver guardato dritto negli occhi Medusa, dato che era immobile come una statua. Proprio in quel momento, ricordai le parole che Ariana mi aveva detto a Parigi: "Quando rivedrai Lauren, dille di fare attenzione ai fantasmi", adesso comprendevo che quella frase era stata un avvertimento.
Sapeva che la donna sarebbe stata a Venezia e voleva che l'avvertissi; era un messaggio in codice.

<<Dobbiamo andarcene?>>, domandai con preoccupazione. Lei non rispose, ma non seppi dire se perché non ci riusciva o perché non poteva. Era la stessa donna che aveva avuto puntata contro una pistola e l'aveva guardata sorridendo, dunque vederla in quello stato mi stava facendo impazzire. Inoltre, un improvviso senso di feroce protettività mi invase il petto.
Lauren aveva accennato ad un mentore in passato, stava parlando di lei?
La donna prese a camminare verso di noi con determinazione, mostrandomi per tutto il tempo lo stesso sorrisetto. Aveva ferito Lauren in qualche modo?

<<Bene, bene. Se non è il nuovo membro de Il Cerchio. Io sono Alexa, è un piacere conoscerti. Ho sentito parlare molto di te>>, disse in un perfetto inglese, con un lievissimo accenno di accento italiano presente nella sua voce.

<<In realtà, credo che ci siamo già incontrate>>, dissi, forzandomi di essere gentile anche se Lauren sembrava essersi completamente bloccata al mio fianco. Feci alcuni passi in avanti, come a creare una sorta di barriera tra le due donne. A quel punto, il tono della mia voce si abbassò di qualche ottava. <<Mi dispiace essermi scontrata con te quando trasportavo tutto il mio materiale per dipingere>>.

<<Oh, adesso credo di ricordare. Non c'è bisogno di scusarsi, dopotutto...è stata colpa mia>>, mormorò, lanciandomi un'occhiata maliziosa. L'aveva ammesso!

<<Dovremmo parlare dei dipinti. Ignazio ci diceva che sei un'artista meravigliosa>>, si intromise una donna, facendomi rendere conto che eravamo ancora circondate da altre persone. La sconosciuta stava parlando in italiano, tuttavia riuscii a comprendere quello che aveva detto e le risposi in inglese.

<<Faccio del mio meglio. Può essere stressante certe volte, ma non sono una che si arrende facilmente>>. Come se quelle parole avessero risvegliato Lauren, sbatté le palpebre un paio di volte e tornò a ricoprire il ruolo di interprete per la serata.

<<Quindi non parli italiano? Quanto sei fortunata ad avere la tua traduttrice personale>>, commentò Alexa.

<<Non mi sento così fortunata al momento>>, sussurrai ed anche se lei non avrebbe dovuto sentirmi, mi sentii comunque.

<<Le donne di successo si creano da sole la propria fortuna, Camila. Non dimenticarlo>>, ribatté. Ritornata in controllo di se stessa, Lauren fece un ottimo lavoro nel fingere che Alexa non esisteva. L'altra fece la stessa cosa, almeno finché non arrivò il momento per me di andare via.

<<Vai via così presto? L'accompagno fuori, signore. Godetevi la serata> >, disse l'italiana, mostrando un piccolo sorriso alle altre. Poi, con finta cortesia, mi condusse all'esterno dell'edificio. Camminammo in silenzio fino al canale più vicino, in attesa che arrivasse un gondoliere per riportarci indietro. Allora, in inglese, Alexa prese a parlare.

<<Ti trovo bene, Lauren>>, esordì.
Quest'ultima passò il pollice contro l'anello a linee con cautela. Il solito fuoco che bruciava in lei era stato sostituito da fredda indifferenza.

<<Che vuoi? >>, borbottò Lauren.

<<Non posso nemmeno salutarti?>>, chiese l'altra, sospirando.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora