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Canzone per il capitolo: One last time- Ariana Grande

In più di un'occasione avevo ammirato l'abilità di Lauren di non entrare in panico e mantenere la calma. Come in quel momento in cui aveva una pistola puntata contro, eppure trovava la forza di sembrare impassibile.
Indossò una maschera di professionalità e provò a ragionare con Madelyn.

«Credo si tratti di uno sbaglio, Madelyn. Per favore, posa la pistola», disse. Il tono di voce sicuro e leggero, come se stesse chiacchierando con un'amica di vecchia data. Fece un passo in avanti, la mano già pronta a prendere la pistola, e un sorriso amichevole in volto. Ma, al contrario di Lauren, la principessa aveva smesso di essere amichevole.

«Non muoverti» intimó. La rabbia nella sua voce fu così inaspettata che mi ritrovai più confusa che spaventata. Mi sembrava di avere davanti una persona totalmente diversa.
Lauren sembrò comprendere la cosa nel mio stesso momento, dunque decise di seguire l'ordine di Madelyn, fermandosi.

«Va bene, non mi muovo. Solo presta attenzione a dove la punti. Non vogliamo incidenti, giusto?», mormorò, indicando l'arma con un cenno del capo.

«No, tutto è esattamente dove volevo che fosse», affermò l'altra donna. Ci girò intorno con fare predatorio, assicurandosi di non perdere mai di vista nessuna delle due. Poi, i suoi occhi si posarono sulla scatola tra le mie mani. Il mio primo istinto fu quello di chiedere scusa, come se avessi potuto sistemare le cose in quel modo. Ma non riuscivo a pronunciare una parola, le mani mi tremavano e dovetti aumentare la presa sulla scatola per evitare che mi cadesse di mano. Madelyn ghignò.

«Dammi i gioielli».

«No», dissi senza preoccuparmi delle conseguenze. Lei sparò; il rumore fu assordante per alcuni secondi e non riuscii a trattenere l'urlo che scappo dalle mie labbra.

«Ti assicuro che il prossimo non ti mancherà», mi avvertì. Prontamente, la maschera di Lauren cadde e pura rabbia si manifestò sul suo volto.

«Non fare quello che ti dice, Camila. Madelyn non ha il coraggio. Sta solo prendendo tempo mentre arriva la sicurezza», affermò, compiendo un passo di lato per potersi intromettere tra me e la donna. Per potermi proteggere.

«Non arriverà. Dammi i gioielli e vi farò andare via da donne libere», mormorò con un piccolo sorriso.

«Non vuoi farcela pagare per aver provato a rubarli?», domandai prima di potermi fermare. Scoppiò a ridere.

«Perché dovrei farvela pagare? Siete proprio quello di cui avevo bisogno per rubarli e tenerli per me», disse. I suoi lineamenti, che fino ad ora avevo considerato soffici e morbidi, divennero freddi e duri come i diamanti nelle mie mani.

«Sono la mia eredità, dunque merito di poterli possedere. Non puoi immaginare la frustrazione dell'essere intrappolata in questi giochetti politici a causa dei miei cimeli. Scoprirne il valore per poi sentirmi dire che sarebbero rimasti chiusi in una cassaforte, da qualche parte, entro la fine del mese!», urlò. Il suo tono di voce fece tremare le pareti vuote della stanza.
«Metterli in mostra una sola volta per far vedere alle persone che sono miei, per poi lasciarli andare...hai idea di quanto sia umiliante?». Questo improvviso cambiamento mi lasciò senza parole, non tanto per la paura ma più che altro per il modo in cui suonava petulante ed infantile. Il panico lasciò spazio alla furia: una bambina ci stava davvero aggredendo? Lanciai un'occhiata a Lauren per provare a comprendere le sue espressioni, però notai soltanto che non aveva distolto l'attenzione dalla pistola nemmeno per un attimo.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora