2x06

100 7 0
                                    

Canzone per il capitolo: Demons-Imagine
Dragons

In una mano, avevo la spilla rubata. Nell'altra, quella originale. Aprendo entrambi i palmi, osservai i due lavori a confronto: erano quasi identici, con l'unica differenza che il mio mostrava l'immagine di una donna che mi somigliava quanto bastava per poter apparire agli occhi dei membri della società come una sua discendente.

<<Convinceremo Ignazio, non temere. Inoltre, sarò io a parlare oggi, perciò non hai bisogno di preoccuparti riguardo le menzogne e le maschere>>, mi rassicurò Lauren.

<<E se invece non lo convinciamo?>>, chiesi.

<<Allora troveremo un altro modo. Ricordi? Il fallimento non è la fine>>, mormorò. Proprio come con Madelyn.

<<Speriamo che non ce ne sia bisogno>>, mormorai, nascondendo la spilla originale e preparandomi al primo incontro in persona con Ignazio. Avevo leggermente timore della barriera che si creava con il linguaggio, anche se avevo provato a imparare qualcosa di italiano durante un momento libero e un altro. Almeno, sapevo ordinare ad un ristorante. Tuttavia, non ero completamente sola e come aveva detto Lauren, lei si sarebbe occupata di parlare con lui facendomi da interprete. Con la sicurezza della sua presenza al mio fianco, uscimmo dal nostro hotel per poterci recare all'appuntamento. Ignazio ci aveva detto di incontrarlo in un luogo neutrale, poiché a detta sua la segretezza de Il Cerchio doveva essere mantenuta ancora per un po'. Il luogo terminò per essere una stanza vuota nell'albergo in cui alloggiava. La cosa non mi piaceva.

<<Auricolari attivi. Se vi sentite in pericolo, vi basta dire una parola e vi tiriamo fuori>>, ci avvisò Dinah.

<<Una safe-word!>>, esclamò Normani, facendo riferimento al fatto che eravamo tutti convinti si trattava di una società segreta di pervertiti.
Entrate all'interno dell'hotel, una terza voce si aggiunse alla conversazione. Quella di Allyson che, rassicurante come sempre, mi disse che era proprio dalla parte opposta dell'edificio ed attendeva per poterci tirare fuori dai guai se ci fosse stato il bisogno. Apprezzavo la sua presenza, poiché sin dal primo momento era sempre stato dolce e comprensivo nei miei confronti.

<<Il nostro uomo>>, disse Lauren, indicandolo con un cenno del capo. Ignazio sembrò più alto e viscido di persona, e la sua stretta fu troppo forte, come se desiderasse mostrarmi una potenza che non possedeva per davvero. Mi lasciò anche un bacio contro le nocche e ci volle tutto il mio autocontrollo per non vomitare oppure pulirmi la mano.

<<E' stupendo conoscerla, finalmente>>, mormorò in inglese. Cazzo.

<<Altrettanto, signore>>, dissi, affrettandomi poi a rimediare alla situazione.

<<La prego, si senta libero di parlare in italiano. La mia interprete sarà più che felice di aiutarci>>, commentai. Ignazio sbuffò, muovendo la mano come a voler cancellare il pensiero.

<<Non ce ne sarà bisogno. Sono un uomo del mondo e lei è una mia ospite; una mia pari, e non c'è bisogno di coinvolgere degli estranei>>, disse. Certo, ero io quella con il pedigree, dunque ero l'unica ad interessargli. Lauren non sembrò offesa, dunque mi affrettai a recuperare la calma, ricordandomi cosa c'era in gioco. Riguardava il potere. Riguardava il trattenere la maschera. Voleva sentirsi intelligente, perciò forse avrei potuto fare colpo con un complimento.

<<Ad essere onesta, è un sollievo sentirselo dire. E...il suo inglese è molto meglio del mio italiano>>, dissi, mostrandogli un sorriso.
Funzionò, poiché gonfiò il petto come un galletto qualunque. Tuttavia, da quel momento le cose divennero leggermente più complicate.
Non mi ero resa conto di quanto mi affidassi a Lauren per quel passaggio, ma lo capivo solo in quell'istante.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora