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Canzone per il capitolo: Vivimi- Laura Pausini

Presi un tragitto più lungo per tornare in albergo, fermandomi di tanto in tanto per assicurarmi di non essere seguita. Inoltre, mi presi il mio tempo per svuotare la borsa e assicurarmi che non ci fossero delle cimici, ricordando quello che aveva fatto Lauren durante l'incontro, perché temevo di condurre
Alexa direttamente al nascondiglio dei
Poppy. Ritornai che il sole era calato, perciò entrai direttamente nella camera di Lauren.

<<E' tardi. Sei agitata per domani?>>, domandò con preoccupazione, piegando la testa di lato per potermi guardare con attenzione.
Oh, giusto, l'iniziazione.

<<Sì, però non è questo il motivo per cui ho fatto tardi. Alexa mi ha trovato>>,
mormorai. Lauren sedeva su una delle sue poltrone, con numerose riviste di moda intorno a lei, ognuna di esse in una lingua diversa.
Quelle che erano al suo fianco caddero con un tonfo appena si mise in piedi, a causa delle mie parole, e si avvicinò a me.

<<Che cosa ti ha fatto?>>, chiese allarmata, prendendomi per le spalle e passandomi poi le mani lungo le mie braccia come se fosse alla ricerca di ferite.

<<Niente. Abbiamo bevuto un caffè insieme>>, ammisi.

<<Oh>>, sussurrò, facendo alcuni passi indietro. Sembrò confusa e sorpresa.

<<Ti ha dato informazioni riguardo l'iniziazione? Non mi fiderei>>, disse, incrociando le braccia al petto.

<<No. Ma ha detto di volerci aiutare>>, spiegai.
Emise uno sbuffo annoiato, stringendo le sopracciglia. Mi resi conto che stavo imitando la sua espressione.

<<Ti vuole dalla sua parte>>, commento.

<<Sì, è ovvio. Sono io l'anello debole della catena dei Poppy, perciò non ci voleva un genio>>, mormorai, scuotendo la testa.

<<Non è così che ti vediamo>>, mi difese subito. Troppo in fretta. Non me l'aspettavo.

<< Lei non fa parte del gruppo e sta cercando di fare leva su di me; sul fatto che sia la nuova arrivata> >, dissi con un'alzata di spalle.

<<O sta provando a vendicarsi di me facendo del male a te> >, disse lei. Alexa non era un'alleata, ovviamente, ma nessuna delle cose che aveva fatto fino a quel momento mi faceva pensare a lei come ad una ex gelosa o amareggiata. Non credevo fossero quelle le sue intenzioni e inoltre se decidevo di darle il beneficio del dubbio, aveva già voltato pagina stando alle sue parole.

<<Quanto tempo fa siete state insieme? Hai detto che eravate due ragazzine, no?>>, non potetti evitare di chiedere.

<<Avevamo diciotto anni, anche se lei era più grande di alcuni mesi›>, rispose.

<<Chissà se ce l'ha ancora con te oppure devo crederle. Ha detto di non essere arrabbiata per quello che è successo e forse, Lauren, dovresti smetterla di credere di sapere cosa prova la gente>>, mormorai, sentendo il tono della mia voce diventare più amaro e duro con ogni frase pronunciata. Persino lei sembrò essere colta alla sprovista, tant'è che fece un passo indietro quando io ne feci uno in avanti.
<<Forse, dovresti provare a parlarci di tanto in tanto, piuttosto che decidere tu per loro. Piuttosto che baciarle con il tuo rossetto tossico e abbandonarle a Parigi, soltanto per insistere di farle spogliare in pubblico dopo aver giurato di voler essere professionale al riguardo>>, borbottai, puntandole un dito contro. Superata la sorpresa iniziale, il suo volto si contorse in un'espressione di pura irritazione e stanchezza.

<< Dobbiamo affrontare questo discorso adesso>>, domandò, inarcando un sopracciglio.

<<Mi dispiace, tesoro. Non è il momento giusto per te?>>, chiesi con altrettanta rabbia. Scosse la testa, dandomi le spalle.

Queen of thieves [camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora