Festa

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 ♠ SUGURU

L'auto accosta al marciapiede. Alzo lo sguardo verso la luce della finestra di casa, intravedo l'ombra di mia madre che controlla di chi è la macchina. Come se ci fosse qualcun altro, oltre a Peter, che abbia già la patente tra i ragazzi che frequento.

«Sali, dai» apre la portiera del passeggero.

Seduti dietro ci sono Marcello e Fabrizio intendi a guardare qualche video idiota su Instagram, alzano appena gli occhi per un muto saluto mentre mi siedo.

«Peter ma ti sei fatto il bagno nel profumo? Cazzo quanto puzzi» abbasso il finestrino per cercare un po' di ossigeno.

«Glielo abbiamo detto anche noi» interviene Marcello «ma oggi vuole fare colpo su Giulia...»

«Colpo di sicuro lo farai, non è detto che lei sopravviva al tanfo però» lo guardo di sottecchi. 

Sbuffa «finitela, siete solamente invidiosi»

«Bro, lo sai che potrebbe stenderti con un gancio appena ti avvicini?» Fabrizio si sporge tra i nostri sedili e picchietta con l'indice la testa di Peter.

«Non lo farebbe mai, e poi piantatela di prendermi in giro!» corruga la fronte ma non distoglie lo sguardo dalla strada.

«Insomma è difficile non farlo, ha appena vinto il torneo di kickboxing. Non è colpa nostra se hai questa ossessione per le donne che menano» è divertente infierire.

Una sonora risata riempie l'abitacolo, Marcello si tiene la pancia mentre sobbalza.

«Non mi pareva una battuta così esilarante» lo fisso sollevando un sopracciglio.

«Prima il papà di Marcello ci ha salutato dedicando a Peter una canzone idiota» Fabrizio regala una pacca affettuosa alla spalla dell'amico per farlo smettere di ridere.

Marcello si asciuga una lacrima «la mia ragazza mena, è una vecchia canzone degli Articolo 31. Roba che ascolta il mio vecchio. Aspetta che cerco il video, è Peter fatto e finito»

«Smettetela stronzi che siamo arrivati! E poi vuoi finirla di raccontare i fatti miei a tuo padre! Cos'hai dieci anni?» borbotta il diretto interessato inserendo la retro grattando. 

Esco ridendo dall'auto col cellulare in mano di Marcello, cazzo sono proprio Giulia e Peter.

«Vi odio»  borbotta lui superandoci.

Entriamo nel giardino della villa spintonandoci e ridendo. All'ingresso incrocio due occhi di ghiaccio che mi fissano. Improvvisamente non ho più motivo di gioire.

Gli altri lo salutano come se nulla fosse. Gli passo accanto senza alzare lo sguardo. Continuiamo dolorosamente ad ignorarci.

Entriamo in una cortina di fumo, la musica rimbalza tra le pareti ad un volume estremamente illegale. Un tipo mi saluta mentre tira dalla canna che tiene tra le dita. Lo ricordo appena, forse è della quinta C. Credo. A causa dei trofei e delle foto, che riempiono il corridoio all'ingresso dell'Istituto, tutti sanno chi sono. Ed è una fottuta rogna. Mi trattano come se fossi loro amico e non so mai come si chiamano e chi cazzo sono.

Mi volto per vedere se mi ha seguito. Non dovrei farlo. Ovviamente è rimasto all'ingresso con quella ragazza carina. Perché non riesco a smettere di sperare?

Peter mi regala un pizzicotto al braccio e mi saluta dirigendosi verso due ragazze che stanno bevendo in un angolo. A Giulia si illuminano gli occhi appena lo vede. Non ha senso che si faccia tante seghe mentali, è evidente che il suo amore è ricambiato. A me Giulia piace. Anche se lo prendo per il culo penso seriamente che sia perfetta per lui. Non se la tira, è una ragazza semplice e genuina. Non come quelle sexy bambole che ronzano sempre intorno a Satoru.

Crash! Boom! Bang! (SatoSugu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora