♠ SUGURU ♠
Shoko è una psicopatica del cazzo. Il mio lavoro consiste nell'analizzare i risultati scolastici e sportivi di tutte le matricole della mia vecchia scuola. Con che media hanno superato il primo anno, che sport fanno, il lavoro dei loro genitori. Lei seleziona i probabili candidati per il tutoring con anni di anticipo.
In pratica sapeva di me già dal primo anno. Per questo appena ho chiesto il suo aiuto era già pronta a darmelo.
Una stalker professionista.
Chiude la cartelletta e posa i suoi occhi felini nei miei «ottimo lavoro. Puoi andare, per oggi sei libero»
Ah! Queste sono le parole magiche che volevo sentire. Finalmente posso chiamare Sato in un orario decente.
Saluto distrattamente la receptionist. Scendo in strada accompagnato dal tu tuuu del telefono.
Da Sato rispondi. Abbiamo ore a nostra disposizione. Non capitava da settimane ormai. Troppi impegni, troppe interruzioni.
Rispondi.
«Sugu?» un brivido passa sotto la pelle, il serpeggiare di un fulmine, sentire la sua voce mi eccita più di quanto pensassi. Mi manca. Mi manca la sua pelle, il suo respiro, i suoi occhi che mi attraversano l'anima. La sua assenza fa così male da mozzarmi il respiro.
«Oggi ho finito prima di lavorare, così ti ho chiamato subito. Finalmente possiamo sentirci per più di dieci minuti» sono così felice da non riuscire a contenere un sorriso pur sapendo che lui non potrà vederlo. Supero i cancelli del parco pubblico e cerco una panchina appartata e mi siedo.
«Sono così felice di sentire la tua voce. Sei meravigliosamente allegro, tesoro» l'ultima parola viene quasi coperta dal rumore di ferraglia caduta e urla arrabbiate «ehi tutto bene lì?» grida Sato.
«Sei impegnato?» la voce mi si incrina sulle ultime sillabe. Non vorrei ma è più forte di me. La delusione si espande all'interno del mio corpo, di colpo mi sento così stanco.
«Stiamo preparando il palco per la recita di Natale» borbotta qualcosa in inglese a bassa voce, una donna gli risponde "Dear honey" con voce suadente. Non sento il resto del discorso.
Il master, gli allenamenti di nuoto, il lavoro part time. Tutto l'impegno che sto mettendo per raggiungerlo.
Insignificante.
Forse era questo che intendeva Shoko quando mi ha detto di non vivere nella sua ombra. Cosa sono per lui? Un divertimento? Un passatempo?
Ora ha nuovi amici. Nuovi impegni.
«Sugu, posso richiamarti tra....circa dieci minuti?» sussurra.
«No. Lascia perdere. Ci sentiamo domani» rispondo freddo.
«Perché? Sugu ti prego non fare così. Ci sono... »
«No. Non ci sei. In realtà non ti importa davvero di me» riattacco.
Il cellulare squilla. Chiudo la chiamata. Ancora. Lo rifaccio.
Riprende a squillare. Guardo lo schermo illuminarsi e mi stupisco di vedere delle gocce di pioggia. C'era il sole.
Non sono gocce.
Sto piangendo.
♥ SATORU ♥
«Sato, però devi esserci allo spettacolo!» Miriam incrocia le braccia e mi fissa imbronciata. Nonostante la sua insistenza nel provarci con me, è simpatica. Leader nata, gestisce in modo impeccabile gli eventi della facoltà e riesce a coinvolgere anche i più timidi mettendoli a proprio agio.
Purtroppo crede che sia restio nei suoi confronti solo per tirarmela. Le ho spiegato di avere un fidanzato a casa che mi aspetta, ma lei si è definita una donna di larghe vedute. In poche parole le interessa solo un po' di sesso per svagarsi senza complicazioni, il fatto che io sia impegnato mi rende il candidato perfetto. È la ragazza più corteggiata del campus, ma non vuole una relazione.
«Vi aiuterò il più possibile per preparare tutto. Vi ho dato la mia parola, ma ho l'aereo che parte tra tre giorni e due ore» sono riuscito a finire gli esami prefissati. Sto lavorando giorno e notte, per terminare la preparazione dello spettacolo, in modo da tornare da Sugu prima del tempo. Lui non lo sa. È una sorpresa. Crede che prenderò l'areo la settimana dopo.
Non vedo l'ora di vedere la sua espressione stupita quando mi troverà davanti a casa.
Il cellulare vibra nella tasca della salopette che indossiamo tutti noi tecnici. Sempre un'idea di Miriam, ognuno di noi ha una divisa a seconda del ruolo nello spettacolo.
«Puoi spostare il volo!» ribatte lei prima di impartire ordini a destra e sinistra.
Ne approfitto per rispondere.
«Sugu?» a quest'ora dovrebbe essere al lavoro.
Mi risponde con voce allegra e sorrido di rimando. La sua felicità attraversa il ricevitore e la sento sulla pelle.
Quanto mi manca.
Vorrei stringerlo e affondare il naso nel suo collo per respirare il profumo della pelle. Accarezzargli i capelli setosi e assaggiare le labbra morbide.
Mentre parliamo un tonfo metallico. Mi volto di scatto e vedo l'impalcatura ondeggiare pericolosamente. Miriam è vicino a me e urla di stare attenti a due ragazzi. Sono caduti due secchi di vernice. L'intero palco è a macchie.
Cazzo! Ci vorrà una vita a pulire tutto. Mi toccherà stare sveglio tutta notte. Non ci voleva.
«Si è fatto male qualcuno?» le chiedo.
«Dear honey, tranquillo» e corre gridando ordini a tutti.
«Sugu, posso richiamarti tra....circa dieci minuti?» stringo il cellulare tra le dita come se fosse la sua mano. Vorrei che fosse la sua mano.
«No. Lascia perdere. Ci sentiamo domani» la sua voce è gelida.
«Perché? Sugu ti prego non fare così. Ci sono... » ce la sto mettendo tutta per tornare prima da te. Per vederti. Per stare insieme. Porta pazienza ancora...
«No. Non ci sei. In realtà non ti importa davvero di me» chiude la comunicazione.
Sento le gambe cedermi.
Riprovo a chiamarlo. Mi sgancia.
No cazzo. No.
Ritento come un ossesso.
Intorno a me le voci spariscono.
Nelle orecchie rimbomba "non ti importa davvero di me"
Non è vero.
Sugu ti prego rispondi.
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Crash! Boom! Bang! (SatoSugu)
Fanfiction❥ COMPLETATO! Nella vita precedente Gojo Satoru e Suguru Geto hanno sofferto molto e non hanno potuto godere di una vita serena e "normale". speriamo che questa nuova vita gli regali un po' di felicità. Voi che dite? Siete pronti a seguire questa st...