L'americano

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SUGURU

«Oggi ultimo giorno di allenamenti, poi ci lasceranno in pace per gli esami. Che ansia!» Peter mi raggiunge lungo il corridoio che porta agli spogliatoi «Tu che fai quest'estate? Parteciperai lo stesso alle gare di addio al club?»

«Regalano crediti per l'Università?» il mio cervello sta ancora elaborando la frase VieniConMeInAmerica. Bellissima. Semplice. Un mantra carico d'ansia. Come cazzo ci vado in America? Mamma, papà mi regalate dei soldi in modo tale che possa fare il mantenuto in Florida dove Satoru andrà all'università?

Eh no cazzo.

Peter si blocca e piega la testa fissandomi «cos'è questa storia dell'università? Non volevi prenderti un anno sabbatico?»

Cerco di non incrociare il suo sguardo «forse ho cambiato idea»

«Ah...» Peter tace ma non si schioda di un passo, ci mette poco tempo a fare due più due «No! Non dirmelo! Ti ha chiesto di andare con lui? Davvero? Oddio la tua espressione! Sì cazzo sìììììììììììììì finalmente la svolta epocale!!» strilla saltellando e poi si lancia a peso morto contro di me.

Lo prendo al volo. Mi stringe e poi si stacca di colpo rimbalzando da un piede all'altro «non parli? Allora? Racconta! Non sto più nella pelle»

Sospiro fingendomi scocciato, in realtà amo questo lato di Peter. Ha la capacità di esser felice dei successi altrui. Non conosce invidia.

«Sì, me l'ha proposto. Ma non gli ho dato una risposta»  riesco a fare solo un passo prima di essere arpionato dalla sua mano.

«Perché?» chiede con gli occhi sbarrati.

«Come ci vado?» alzo gli occhi al cielo e rompo l'argine d'ansia che mi attorciglia le budella da ieri «Non ho pensato di andare all'Università ricordi? Nemmeno ad un master mi sono iscritto. Volevo solo lavorare un po' mentre scoprivo che fare della mia vita. Non ho ancora capito, ovviamente, che voglio fare. Una cosa però la so: voglio stare con Sato. Ma come cazzo ci vado io in America?»

«Ok. Prendi fiato. Ragioniamo» Peter apre la porta dello spogliatoio e prosegue a parlare, gli altri si girano ad osservarci «l'università a cui ho fatto domanda fa un anno all'estero, precisamente nella stessa università di Sato. Però le iscrizioni per l'anno fuori sede bisognava farle entro il mese scorso. Tu hai la media più alta della mia, sei un detestabile genietto di merda, non dovresti avere problemi con le iscrizioni. Solo che sei un po' nella merda coi tempi... mmm»

Tutto lo spogliatoio ora sembra interessato al nostro discorso, ma non me ne fotte niente.  Se mi aiutano a trovare un modo per andare possono anche prendere appunti.

«Ehi, scusa se mi intrometto» è Marco a parlare, lo specialista dello stile a farfalla «Puoi chiedere la borsa di studio per l'Università della Florida, hanno un club di nuoto molto famoso. Coi tuoi tempi potresti entrare»

È esattamente la stessa Università di Sato.

«Grande ragazzo!» Peter gli assesta una pacca sulla spalla «Dopo gli allenamenti chiamo il mio tutor, vediamo se ti può aiutare. Per entrare devi essere monitorato e adeguatamente valutato. Ti assegneranno una persona che ti seguirà... certo che siamo un po' in ritardo. Ma provar non nuoce!»

Questa volta sono io ad abbracciare Peter.


SATORU

Sto per incontrare l'americano. Ho le budella che si muovono come un serpente. Asciugo le mani sudate nei pantaloni mentre imbocco il corridoio della palestra. Il cuore salta un battito appena scorgo una figura familiare che mi attende.

Crash! Boom! Bang! (SatoSugu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora