Battiti

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✰✰✰ ATTENZIONE! QUESTO POST CONTIENE SCENE SMUT! ✰✰✰

 ♠ SUGURU

«Da oggi questo è il mio locale preferito» affermo mordendo il bao al maiale agrodolce, un po' di liquido mi cola lungo la bocca. Mi affretto a cercare il tovagliolo ma Sato è più veloce e mi pulisce come una mammina. Sembra particolarmente felice oggi, e molto più rilassato rispetto a questa mattina. 

Sono contento di avergli proposto di pranzare insieme, anche se mi sono dovuto sorbire un'ora di paternale da Peter e una telefonata di consigli non richiesti da Luca. Chi avrebbe mai immaginato che l'ex, che ho tanto maltrattato, sarebbe poi diventato il mio consulente amoroso?

«Come sono andate le tue prove?» chiede, mentre con le bacchette rincorre un anacardo che gioca a nascondino tra riso e pezzi di avocado.

«Mmmmh credo bene. Il tuo tema?» non so se fare un altro ordine o cercare di contenermi. 

«Quattro ore di noia mortale» poi sogghigna «hai fatto anche gli allenamenti stamattina, puoi concederti un bis»

Ah! Beccato!  «Era così evidente?»

«Abbastanza» sento il suo sguardo fisso su di me mentre inquadro il qrcode per riaprire il menu. 

Cerco di sbirciare il viso, mentre fingo di leggere il menu,  per vedere che espressione ha: lo sguardo luminoso e sognante, segue con attenzione ogni mio movimento e sorride appena si accorge di esser guardato a sua volta.

Mi nascondo dentro lo schermo del cellulare. Tutto questo mi sembra ancora un sogno. Essere qui insieme, come se il tempo trascorso lontani non fosse mai avvenuto.  Se avessimo più tempo a nostra disposizione non sarei travolto da quest'ansia costante, ma lo sappiamo entrambi che tra poco partirà e questi giorni insieme diventeranno solo un bel ricordo.

Devo farmi bastare questo.

Devo creare più ricordi possibili a cui aggrapparmi durante la sua assenza. Per non affondare nell'oceano del mio dolore.


SATORU

«Dai smettila!» ridacchio mentre cerco di non cadere dalle scale che portano ai nostri appartamenti. Sugu non mi ascolta e mi spintona nuovamente sogghignando. Arriviamo al suo piano.

«Ti fermi da me?» chiede, il mio cuore salta un battito. Ripenso ai baci nell'oscurità della camera durante la festa. Un groviglio caldo nello stomaco, e anche un po' più giù, si contrae.

Annuisco con la salivazione azzerata.

Sugu entra in casa lasciando cadere lo zaino all'ingresso, si toglie le scarpe rimanendo in calzini, e io lo imito. Si dirige verso il bagno col borsone del club. Sento l'acqua scrosciare, probabilmente sta risciacquando il costume. Incredibile come certe abitudini non cambino. Mi sembra di avere ancora 12 anni, mi aggiro per l'appartamento, che era per me una seconda casa, e noto che è tutto rimasto identico ad allora. 

La moka, pronta, è sul fornello in attesa. C'è sempre una moka sui fornelli. Lavata, e pronta all'uso. Il caffè è un'istituzione in casa Geto.

Satoru mi sorprende così, a fissare il fornello.

«Vuoi un caffè?» chiede mentre accende il fuoco senza aspettare la mia risposta.

Sì, è proprio tutto come allora. Anche il mio desiderio verso di lui. 

Siamo così vicini che sento il calore del suo corpo. Mi volto di colpo e gli scocco un bacio sulla guancia. Lui mi guarda sorpreso e fingo di non sentire il mio cuore che martella nelle orecchie mentre prendo le chicchere dal solito posto.

Lo sguardo di Sugu si addolcisce mentre mi osserva girare per la cucina. Appoggia la schiena al mobile e incrocia le braccia al petto.

Torno sui miei passi, avvicinandomi, e questa volta scocco un bacio sulle labbra che si piegano all'insù. Faccio per allontanarmi ma mi blocca prendendo l'elastico dei pantaloni della tuta. Non oppongo resistenza, mentre i nostri corpi si avvicinano nuovamente aumentando il contatto.

Le lingue si intrecciano come nella danza dei serpenti innamorati, il fuoco mi brucia nelle vene mentre il suo sapore invade i miei sensi. Non ho più un cervello, è diventato budino ed è uscito dalle orecchie. Tutto ciò che sento è il mio cuore che batte e una pressione sempre più forte proprio lì.

Le mani di Sugu si infilano sotto la maglietta tracciando cerchi e altre figure astratte sulla mia pelle. Inizio a strofinarmi contro di lui e lo sento gemere sulle mie labbra. 

Voglio di più.

Gli sfioro il bacino e passo le dita sotto l'elastico della tuta, Sugu inarca la schiena mentre avvicina l'inguine al mio. Il contatto mi fa bruciare come un fuoco d'artificio. Sto per esplodere dal desiderio.

Voglio di più.

Le mie dita avide scendono all'interno dei boxer e stringono una pesca soda e appetitosa. Le mani esperte di Sugu scivolano lungo la spina dorsale facendomi gemere e infine abbassano, quanto basta, i miei pantaloni per sfiorarmi e scendere, scendere, fino a stuzzicare il glande con la punta dei polpastrelli. Cerco di imitarlo, maldestramente, ma a lui sembra piacere mentre con avidità cerca le mie labbra. Ci stringiamo forte a vicenda e cerchiamo di mantenere un ritmo simile, i gemiti riempiono la cucina.

Il profumo del caffè ci avvolge, ma a noi non interessa.

Continuiamo così a toccarci, e amarci, senza sosta. Finché, esausti, ci stacchiamo e ci fissiamo negli occhi lucidi ed estasiati.

Un forte odore di caffè bruciato invade la cucina.



Crash! Boom! Bang! (SatoSugu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora